Animazione Liturgia Domenica 30 Marzo 2025

IV Domenica di Quaresima (C) - IV Settimana del Salterio

Idea Luce
Dio Padre offre a tutti l’abbraccio della riconciliazione.

Introduzione
La quarta domenica di Quaresima, chiamata anche domenica “Laetare” (rallégrati), ci incoraggia a proseguire con zelo il cammino verso la Pasqua tenendo fisso lo sguardo alla meta della nostra salvezza, meta che diviene anche criterio di discernimento per le scelte della nostra vita. In questa domenica, il colore viola dei paramenti liturgici in Quaresima cede il posto ad un colore rosaceo, perché è la domenica della gioia, in attesa dell’evento pasquale che si avvicina. Ascoltiamo con fiducia quanto suggerisce l’antifona di ingresso: “Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza”, viviamo con gioia questa celebrazione perché dall’incontro con Gesù Eucaristia possiamo comprendere il suo infinito amore per ciascuno di noi e ricambiarlo con la nostra vita ed il nostro impegno. Poniamo poi attenzione a quanto la Liturgia ci propone: sperimentare la gioia di riconciliarsi con Dio, con se stessi, con gli altri. Dio Padre, buono e grande nel perdono, ci tutti accoglie nell’abbraccio del Suo amore, ci riveste di dignità, ci riporta alla vita. Cogliamo con apertura di cuore l’opportunità di riavvicinarci al Signore e offrire anche noi, a chi è più lontano, gesti di prossimità e accoglienza.

Liturgia della Parola
LETTURE:
Gs 5, 9a.10-12;
Sal 33 – Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore;
2Cor 5, 17-21;
Lc 15, 1-3.11-32

La parola di Dio di oggi è una parola di consolazione, di gioia, di speranza. Il Signore allontana da noi l’infamia; il Signore riconcilia a sé il suo Popolo per mezzo di Gesù e ci esorta a lasciarci riconciliare con Dio.
È Dio Padre che attende il figlio prodigo e gli corre incontro; è Dio Padre che va incontro al figlio maggiore, indignato, e lo invita a far festa e rallegrarsi per il fratello ritrovato. Il salmo 33 ci invita a gustare e vedere com’è buono il Signore, a guardare a Lui per essere raggianti. Si, perché chi cerca il Signore lo trova ed è liberato da ogni paura. Potrà così gustare quanto è buono il Signore, a fare diretta esperienza di quanto Gesù rivela nel Vangelo sull’amore sproporzionato del Padre che è sempre pronto a perdonare: “Gli corse incontro e lo abbracciò”. Se rimaniamo in Cristo Gesù siamo creature nuove: le cose vecchie sono passate e ne sono nate di nuove. È questo l’invito di San Paolo: lasciamoci riconciliare con Dio, lasciamo le vesti vecchie e apriamo il nostro cuore alle cose nuove. Noi non possiamo temerle se rimaniamo nel suo amore. Potremo così fare la stessa esperienza di chi si riconosce povero, di chi, come il popolo nel deserto, può attendere solo ciò che è elargito dal Cielo: l’apertura alla gioia di un dono molto più grande di ogni aspettativa. Il perdono e l’accoglienza sincera sono vie di vera felicità che Dio ci insegna e ci invita a ripetere tra noi.

Traccia di riflessione
A dominare la scena della parola di Dio proposta dalla liturgia di oggi c’è senza dubbio la pagina del Vangelo di Luca, unico evangelista a presentarci la parabola del Padre misericordioso. Diciamolo con franchezza: non possiamo porci di fronte a questa narrazione senza provare un istintivo e iniziale disagio; dal punto di vista umano ci viene spontaneo metterci dalla parte del fratello maggiore per dargli ragione. Ma la Parola di Dio è viva ed efficace e penetra nel profondo del nostro essere: eccoci allora sentirci avvicinati da quel Padre che anche a noi oggi rinnova l’invito ad entrare alla sua festa; ci invita, come ricorda la prima lettura, a gioire per averci condotto nella terra promessa dove sperimentiamo il suo amore e ad accogliere, come annuncia la seconda lettura, il dono di suo Figlio che con la sua stessa vita ci riconcilia con lui. Non si tratta dunque di vedere nel racconto della parabola la presentazione della storia di un figlio minore disgraziato che viene perdonato e di un figlio maggiore indignato per le ingiustizie subite, ma il desiderio d’amore infinito di un Padre che vuole con sé i suoi figli per condividere la gloria della sua casa. Vedere la vita, la storia, il rapporto tra noi e con Dio attraverso gli occhi del Padre: è questa la conversione alla quale oggi siamo chiamati. Anche oggi il Padre esce, ci abbraccia e ci dice: vuoi entrare ed unirti alla gioia dei salvati? Si tratta di rientrare in noi stessi, come il Figlio prodigo e tor­nare alla casa del Padre. Non dobbiamo percorrere molta strada perché è il Signore che ci viene incontro.
Per sperimentare l’abbraccio paterno di Dio, colmo di tenerezza e di misericordia, è necessario che apriamo il cuore alla presenza di Gesù, che riconosciamo le nostre colpe e umilmente le confessiamo, ricevendo, attraverso il sacramento della riconciliazione, il perdono, la grazia per ricominciare il cammino (Gv 20, 21-23). Così, giorno dopo giorno, rendiamo visibile in noi il progetto del Padre: la nostra santificazione. Così possiamo costruire un mondo in cui le relazioni siano riconciliate e perciò fraterne. Abbiamo la necessità di fare l’esperienza del perdono; sentire che i nostri peccati, le fragilità, sono veramente accolti dal cuore di Dio e trasformati in misericordia. Solo l’amore paterno di Dio ci sana nel profondo, ci raggiunge in quella intimità che nessuno conosce e nella quale nessuno riesce a entrare. Ricevere il perdono ci rende capaci di donare perdono, di tessere in modo nuovo le nostre relazioni con gli altri. Nella dimensione familiare la riconciliazione è una esperienza quotidiana, proprio nella famiglia si impara a vivere il perdono che dona la gioia di sentirsi sempre figli accolti, padri e madri che accolgono, sposi che rinnovano la loro alleanza. Quanto questo però si scontra con un tempo e una mentalità che spingono a separare e non a unire! Come è difficile chiedere scusa e ammettere di avere agito solo per egoismo!
Anche la società ha bisogno di riconciliazione, di essere consegnata alla misericordia, nell’offerta del Figlio, nella nostra offerta. Deve essere, allora, un impegno quotidiano esercitare il perdono che permette di santificare la vita di ogni giorno e di leggerla sempre con gli occhi di Dio.

Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, affinché si purifichi da tutto ciò che oscura la fede, la speranza e la carità e sappia rivolgere a tutti l’invito alla riconciliazione con Dio, preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi e i Presbiteri, perché attraverso il prezioso ministero della riconciliazione siano riflesso della paternità di Dio per molti uomini e donne che faticano a ritrovare se stessi e l’amore del Padre, preghiamo.
• Per coloro che ricoprono funzioni di governo e di responsabilità civile, perché non siano mai offuscati dalla ricerca di interessi personali o da sete di potere, ma possano sempre ispirarsi a Cristo che si è fatto dono per tutti e in lui promuovano la giustizia di Dio nel mondo, preghiamo.
• Per le famiglie, soprattutto per quelle in cui le relazioni tra genitori e figli sono precarie e problematiche, perché la via dell’ascolto e della pazienza reciproca possa favorire la comprensione e rinvigorire amore e riconciliazione, preghiamo.
• Per i giovani, nel loro cammino di ricerca umana e vocazionale scoprano di essere preziosi agli occhi di Dio, di poter sempre risollevarsi da ogni paura e fallimento, possano sperimentare la forza che viene dalla fede e dall’abbraccio benedicente del Padre, preghiamo.
• Per noi qui riuniti, perché questo tempo di Quaresima ci spinga ancora di più ad avvicinarci all’amore del Padre, a chiedere per noi e per le persone che ci stanno a cuore la capacità di abbattere barriere di incomunicabilità, di freddezza, di chiusura e ci venga concesso il dono di perdonare ed essere perdonati, preghiamo.

Dialogo eucaristico
Signore Gesù, la tua Parola ci consola, ci rigenera, ci dà nuova speranza! Vogliamo abbandonare la tristezza per fare posto alla gioia di sentirci amati infinitamente da te.
Tu prendi sempre l’iniziativa di venirci incontro, di consegnarci parole di consolazione, di invitarci a ritornare alla casa del Padre. Aiutaci ad abbandonare l’uomo vecchio ed essere anche noi ambasciatori di parole di riconciliazione nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, in mezzo alla gente che incontriamo affinché anche i lontani e i dispersi possano sentire la nostalgia di ritornare a te. E così sia!

Idea guida
Benediciamo il Signore e andiamo ai fratelli che attendono parole di riconciliazione.


Sussidio preparato da Don Roberto Manenti, Loretta Angelini,
Valeria Angeloro, Rita Fichera, Annamaria Garro ed Alberto Hermanin


© 2025 Aggancio – Movimento Pro Sanctitate – Tutti i diritti riservati

I commenti sono chiusi.