Animazione Liturgia Domenica 2 Febbraio 2025

Presentazione del Signore (C) - Festa - Liturgia delle Ore propria

Idea Luce
Donando la sua vita, Gesù si prende cura della nostra vita.

Introduzione
Oggi si celebra la Festa della Presentazione al tempio di Gesù, Figlio fatto uomo che si prende cura di noi. Questa memoria è dono così importante da divenire solennità e riempire di luce il giorno di domenica. Anche noi chiediamo di essere presentati a Dio purificati nello spirito. Cristo è luce che si rivela alle genti, a Lui oggi nella liturgia si va incontro come popolo festoso con segni luminosi e con inni di lode; Egli possa guidarci sulla via del bene, per giungere alla luce che non ha fine.

Liturgia della Parola
LETTURE:
Ml 3, 1-4;
Sal 23 – Rit. Vieni, Signore, nel tuo tempio santo;
Eb 2, 14-18;
Lc 2, 22-40

Nelle parole del profeta Malachia sentiamo tutto l’afflato di una umanità che cerca e sospira il legame con Dio ma al tempo stesso sa che la Sua presenza viene per scuotere, bruciare la mediocrità, per affinare i cuori. La santità è il lavorio continuo e profondo di Dio in noi che vuole far emergere ogni bellezza. Maria e Giuseppe, di cui ci parla il Vangelo di Luca, compiono il gesto rituale di presentare Gesù al tempio per la purificazione ma da questa fedeltà morale ne deriva l’irruzione meravigliosa della manifestazione del figlio come Messia, dell’opera di Dio che supera ogni schema, ogni limite e colma ogni attesa umana di abbondanza di amore.

Traccia di riflessione
Cristo termine della speranza: nel Nuovo Testamento basta guardare alcuni passi caratteristici che ci sono estremamente familiari. Pensate, per esempio, al dialogo tra Maria e l’Angelo: Lo chiamerai Gesù perché Egli salverà il popolo dai suoi peccati (cfr Lc 1,31). Quel popolo di cui abbiamo sentito parlare in Abramo, in Giacobbe, quel popolo che deve moltiplicarsi, quel popolo che ha peccato, ha bisogno di una espiazione, di una riparazione, di una salvezza e attende il Messia, Gesù, che si chiama Salvatore perché lo salverà.
Gli inni che troviamo in Luca: il Benedictus, il Magnificat, il Nunc dimittis, sono tre inni di speranza. Leggiamoli attentamente: Dio ha visitato, ha redento il suo popolo.
Che cosa si attendeva se non il Redentore?… L’attesa, l’invocazione supplice è, finalmente, Sia benedetto il Signore perché ha visitato, ha redento il suo popolo. L’attesa è stata coronata. L’annuncio dell’angelo ai pastori che vegliavano: E’ nato il Salvatore. E’ il tema di fondo del Magnificat: la Madonna non solo ringrazia Dio per la sua degnazione nell’aver riguardato la nullità della sua serva, ma lo ringrazia perché ha rafforzato il suo braccio, ha fatto cose grandi, ha salvato il popolo. E questa avvertenza, questa coincidenza dell’attesa con la realizzazione acquista un sapore, potremmo quasi dire commovente, nella bocca del vecchio Simeone, di quest’uomo che ormai non poteva più vivere, ma non poteva neppure morire, finché non avesse visto la Speranza di Israele, perché il Signore gli aveva promesso che non sarebbe morto se prima non avesse veduto l’Unto, il Cristo del Signore. Quando finalmente lo può vedere, lo può pesare, diremmo quasi, sulle sue braccia: Nunc dimittis … Signore, puoi farmi andare in pace perché i miei occhi hanno visto Colui che tu hai preparato per la salvezza del suo popolo.
Realmente il Nuovo Testamento, attraverso la nascita di Gesù, segna la conclusione di questo periodo di speranza e ne apre, contemporaneamente, un altro. (Guglielmo Giaquinta)

Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa diffusa nel mondo, chiamata ad essere santa, perché nei diversi contesti umani e culturali in cui vive ed è presente, possa sempre generare speranza nel cuore degli uomini e aprirli all’incontro gioioso con il Signore Gesù. Preghiamo.
• Per il Papa, i presbiteri, i diaconi, perché il loro ministero sia riflesso dell’amore infinito del Padre, testimonianza della forza trasformante del Vangelo, segno di comunione e sinodalità. Preghiamo.
• Per gli uomini e le donne chiamati ad assumere nel mondo ruoli di autorità e di governo, perché siano liberi da ogni sete di potere e sappiano guardare a Cristo come vero modello, di cura dei più deboli. Preghiamo.
• Per i fratelli e le sorelle del mondo più provati e offesi dal perpetuarsi di conflitti e violenze, perché in questo anno giubilare siano raggiunti da nuove e concrete speranze di pace. Preghiamo.
• 5. Per tutti i consacrati a cui è dedicata l’odierna Giornata della vita consacrata, perché in ascolto dei tempi e della Chiesa, siano sempre illuminati dal fuoco dello Spirito, siano segno luminoso di speranza, cura e annuncio gioioso di Cristo per tutti. Preghiamo.
• Per noi che partecipiamo a questa Eucaristia, perché la nostra vita di fede sia nutrita di Parola di Dio, siamo attenti ai segni dello Spirito che vuole animare dal di dentro la storia e ci chiede di rispondere gioiosamente nel quotidiano alla chiamata alla santità. Preghiamo.

Dialogo eucaristico
La tua Parola, Signore, che ci hai donato in questa liturgia, si è incarnata ed è diventata pane e vino, nostra Eucaristia, cibo che abbiamo gustato e che ci ha nutrito. Adesso sei in noi e noi siamo in comunione con Te. Grazie Signore Gesù, tu che sei Luce, ci liberi da ogni male, guarisci le nostre infedeltà, fai tacere ciò che non è amore. Donaci di stupirci, di meravigliarci come Simeone e la profetessa Anna, di quello che Tu sei e di come hai cura di ciascuno di noi. Continua a chiamarci, perché non ci stanchiamo di annunciare la Tua santità e di essere segno di luce nel mondo. Amen.

Idea guida
Diffondiamo con gesti di amore la luce di Cristo nel mondo.



Sussidio preparato da Annamaria Garro


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