Idea Luce
“Cosa dobbiamo fare” per raggiungere la gioia del Signore?
“Cosa dobbiamo fare” per raggiungere la gioia del Signore?
Introduzione
Il Padre ama e dona gioia. Ama perché convoca ogni domenica i suoi figli con la fiducia di sempre, donando sempre possibilità nuove, avendo a cuore il bene di tutti, consegnando serenità a chi lo segue. Egli non si stanca di indicare il cammino verso la santità, di fortificare nella fede, di abilitare i suoi figli ad un ascolto che diventa vita vissuta con la forza dell’Eucaristia. Si avvicina il Natale e il Signore, sorgente di salvezza per tutti i popoli, viene a portare l’amore su questa terra. L’attesa si tramuta in speranza e la speranza in gioia.
La Celebrazione di oggi sia un fare esperienza di un abbraccio tra l’Infinito e l’umano, per sperimentare la gioia di una relazione d’amore con il Padre che chiama, con il Figlio Gesù che salva e con lo Spirito Santo che santifica.
Il Padre ama e dona gioia. Ama perché convoca ogni domenica i suoi figli con la fiducia di sempre, donando sempre possibilità nuove, avendo a cuore il bene di tutti, consegnando serenità a chi lo segue. Egli non si stanca di indicare il cammino verso la santità, di fortificare nella fede, di abilitare i suoi figli ad un ascolto che diventa vita vissuta con la forza dell’Eucaristia. Si avvicina il Natale e il Signore, sorgente di salvezza per tutti i popoli, viene a portare l’amore su questa terra. L’attesa si tramuta in speranza e la speranza in gioia.
La Celebrazione di oggi sia un fare esperienza di un abbraccio tra l’Infinito e l’umano, per sperimentare la gioia di una relazione d’amore con il Padre che chiama, con il Figlio Gesù che salva e con lo Spirito Santo che santifica.
Liturgia della Parola
LETTURE:
Sof 3, 14-17;
Is 12, 2-6 – Rit. Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele;
Fil 4, 4-7;
Lc 3, 10-18
Rallegrarsi, gioire, essere lieti: sono i doni spirituali suggeriti dalla terza domenica di Avvento. Una gioia testimoniata anche dal colore rosaceo degli abiti liturgici suggeriti per oggi. Gioia che non si attarda in superficiali atteggiamenti di spensieratezza ma che è chiamata ad essere la testimonianza della sollecitudine del Signore nel sostenerci nelle non facili scelte che la fede ci chiede di fare.
Il profeta Sofonìa ci esorta a gioire perché Gesù viene a salvarci. “Il Signore ha revocato la … condanna” pertanto non c’è più motivo di tristezza e di sconforto, ma soltanto una gratitudine gioiosa verso Dio che vuole salvare coloro che ama. Anche San Paolo ci esorta a essere sempre lieti perché “il Signore è vicino”, unica ragione valida per rallegrarci.
LETTURE:
Sof 3, 14-17;
Is 12, 2-6 – Rit. Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele;
Fil 4, 4-7;
Lc 3, 10-18
Rallegrarsi, gioire, essere lieti: sono i doni spirituali suggeriti dalla terza domenica di Avvento. Una gioia testimoniata anche dal colore rosaceo degli abiti liturgici suggeriti per oggi. Gioia che non si attarda in superficiali atteggiamenti di spensieratezza ma che è chiamata ad essere la testimonianza della sollecitudine del Signore nel sostenerci nelle non facili scelte che la fede ci chiede di fare.
Il profeta Sofonìa ci esorta a gioire perché Gesù viene a salvarci. “Il Signore ha revocato la … condanna” pertanto non c’è più motivo di tristezza e di sconforto, ma soltanto una gratitudine gioiosa verso Dio che vuole salvare coloro che ama. Anche San Paolo ci esorta a essere sempre lieti perché “il Signore è vicino”, unica ragione valida per rallegrarci.
Traccia di riflessione
La venuta del Signore è l’evento di speranza più dirompente della storia di tutti i tempi. La schiavitù del peccato è finita, la vita trionfa sulla morte, la vera gioia prende il posto della tristezza di chi non riesce a vedere un futuro. Tutto si gioca in quello che Sant’Agostino definisce il “mirabile scambio” tra la nostra umanità e la divinità di Cristo.
Gesù nasce nel mondo e ci fa conoscere l’amore eterno del Padre in un abbraccio avvolgente. La liturgia della Parola di oggi realizza questo abbraccio a partire dai versetti di Sof 3 per passare dal cantico, reso in modo responsoriale, di Is 12 per arrivare, attraverso l’invito alla letizia espresso da Paolo in Fil 4, al passo di Lc 3 dove ritroviamo il Battista che “con esortazioni evangelizzava il popolo”. Evangelizzare vuol dire portare la buona notizia, tanto attesa, di un sogno che si realizza: quello di Dio, soprattutto, che desidera vedere le sue creature riconquistare quell’immagine somigliante, impressa nella creazione, perduta a causa del peccato e quella dell’uomo che desidera sperimentare la felicità autentica nella pienezza della vita.
Giovanni annuncia che ora tutto questo è possibile ed il tempo è compiuto. Ma come il peccato è entrato nel mondo per la scelta sbagliata dell’uomo, così la nuova opportunità che gli viene data può diventare realtà solo nell’impegno ad accogliere la grazia con la conversione della vita. Assaporiamo, dunque, la gioia che oggi ci viene offerta e manteniamo viva la domanda delle varie categorie di persone accorse da Giovanni: cosa dobbiamo fare? Riconoscere nella nostra storia i segni dell’amore di Dio, segni che ci danno la possibilità di guardare le cose con sguardo diverso, diventare persone che sanno trasmettere nel quotidiano la gioia del Vangelo. “Preparate la via del Signore!” questo è l’invito rivolto a noi. Lasciamo trasformare il nostro cuore dalla grazia dello Spirito Santo e accogliamo il Signore nel nostro quotidiano.
La venuta del Signore è l’evento di speranza più dirompente della storia di tutti i tempi. La schiavitù del peccato è finita, la vita trionfa sulla morte, la vera gioia prende il posto della tristezza di chi non riesce a vedere un futuro. Tutto si gioca in quello che Sant’Agostino definisce il “mirabile scambio” tra la nostra umanità e la divinità di Cristo.
Gesù nasce nel mondo e ci fa conoscere l’amore eterno del Padre in un abbraccio avvolgente. La liturgia della Parola di oggi realizza questo abbraccio a partire dai versetti di Sof 3 per passare dal cantico, reso in modo responsoriale, di Is 12 per arrivare, attraverso l’invito alla letizia espresso da Paolo in Fil 4, al passo di Lc 3 dove ritroviamo il Battista che “con esortazioni evangelizzava il popolo”. Evangelizzare vuol dire portare la buona notizia, tanto attesa, di un sogno che si realizza: quello di Dio, soprattutto, che desidera vedere le sue creature riconquistare quell’immagine somigliante, impressa nella creazione, perduta a causa del peccato e quella dell’uomo che desidera sperimentare la felicità autentica nella pienezza della vita.
Giovanni annuncia che ora tutto questo è possibile ed il tempo è compiuto. Ma come il peccato è entrato nel mondo per la scelta sbagliata dell’uomo, così la nuova opportunità che gli viene data può diventare realtà solo nell’impegno ad accogliere la grazia con la conversione della vita. Assaporiamo, dunque, la gioia che oggi ci viene offerta e manteniamo viva la domanda delle varie categorie di persone accorse da Giovanni: cosa dobbiamo fare? Riconoscere nella nostra storia i segni dell’amore di Dio, segni che ci danno la possibilità di guardare le cose con sguardo diverso, diventare persone che sanno trasmettere nel quotidiano la gioia del Vangelo. “Preparate la via del Signore!” questo è l’invito rivolto a noi. Lasciamo trasformare il nostro cuore dalla grazia dello Spirito Santo e accogliamo il Signore nel nostro quotidiano.
Preghiera dei fedeli
• Per la Santa Chiesa, perché annunci a tutti gli uomini il Vangelo della gioia usando il linguaggio della misericordia, dell’amore e della speranza. Preghiamo.
• Per il Papa, i pastori e i ministri della Chiesa, perché, come Giovanni, indichino al mondo che è il Signore che ci purifica con “Spirito Santo e fuoco” liberandoci dal peccato e dalla morte. Preghiamo.
• Per i popoli sconvolti e martoriati dalla guerra e dalle tante forme di violenza, che possano vivere un tempo di pace e serena convivenza. Preghiamo.
• Per coloro che soffrono, perché siano raggiunti dalla consolazione di Cristo e dei cristiani, perché possano sperimentare la vicinanza di chi si fa prossimo con la gioia di donare senza avere cura di ricevere qualcosa in cambio, preghiamo.
• Per noi qui riuniti, famiglia di Dio, perché, sull’esempio di Maria, Madre di Gesù, possiamo aprire il nostro cuore a Dio che riempie di gioia la nostra vita. Preghiamo.
• Per il Papa, i pastori e i ministri della Chiesa, perché, come Giovanni, indichino al mondo che è il Signore che ci purifica con “Spirito Santo e fuoco” liberandoci dal peccato e dalla morte. Preghiamo.
• Per i popoli sconvolti e martoriati dalla guerra e dalle tante forme di violenza, che possano vivere un tempo di pace e serena convivenza. Preghiamo.
• Per coloro che soffrono, perché siano raggiunti dalla consolazione di Cristo e dei cristiani, perché possano sperimentare la vicinanza di chi si fa prossimo con la gioia di donare senza avere cura di ricevere qualcosa in cambio, preghiamo.
• Per noi qui riuniti, famiglia di Dio, perché, sull’esempio di Maria, Madre di Gesù, possiamo aprire il nostro cuore a Dio che riempie di gioia la nostra vita. Preghiamo.
Dialogo eucaristico
Gesù, “che cosa dobbiamo fare”? Tu, nel nostro cuore, ripeti soltanto una Parola: amare. Amare te che sei gioia piena, forza che invita al “non temere”, speranza che sorregge e fa rallegrare il cuore. Gesù “custodisci i nostri cuori nella pace” e fa che il tempo di Avvento sia scandito da una preghiera più intensa, da un amore più grande, da una fedeltà a te e ai tuoi insegnamenti che ci renda testimoni di Te in un mondo che dimentica che il Natale è festa del Dio che si fa uomo, vicino, compagno nel cammino e meta futura. Donaci, o Signore, la grazia di vivere con lo sguardo rivolto a Te per poter far parte, con gioia, del Tuo Regno. Fa’ che il nostro cuore si apra al Tuo Amore misericordioso, che risorga a vita nuova e intraprenda, con fiducia, il cammino della santità. Amen.
Gesù, “che cosa dobbiamo fare”? Tu, nel nostro cuore, ripeti soltanto una Parola: amare. Amare te che sei gioia piena, forza che invita al “non temere”, speranza che sorregge e fa rallegrare il cuore. Gesù “custodisci i nostri cuori nella pace” e fa che il tempo di Avvento sia scandito da una preghiera più intensa, da un amore più grande, da una fedeltà a te e ai tuoi insegnamenti che ci renda testimoni di Te in un mondo che dimentica che il Natale è festa del Dio che si fa uomo, vicino, compagno nel cammino e meta futura. Donaci, o Signore, la grazia di vivere con lo sguardo rivolto a Te per poter far parte, con gioia, del Tuo Regno. Fa’ che il nostro cuore si apra al Tuo Amore misericordioso, che risorga a vita nuova e intraprenda, con fiducia, il cammino della santità. Amen.
Idea guida
Viviamo con la pace di Dio nel cuore e doniamo la nostra gioia ai fratelli.
Viviamo con la pace di Dio nel cuore e doniamo la nostra gioia ai fratelli.
Sussidio preparato da Don Roberto Manenti e da Valeria Angeloro,
Teresa Carboni, Stefania Castelli, Maria Francesca Ragusa, Annamaria Garro e Mirella Scalia
Teresa Carboni, Stefania Castelli, Maria Francesca Ragusa, Annamaria Garro e Mirella Scalia
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