Idea Luce
Offriamo il nostro tutto a Dio
Offriamo il nostro tutto a Dio
Introduzione
Non del superfluo, ma tutto quello che abbiamo: questa è la risposta “massimalista”, la risposta propria all’annuncio che oggi ci consola, cioè che “l’olio dell’orcio non diminuirà”, che il peccato è stato “annullato”. La risposta è la via della santificazione: dare tutto quello che abbiamo non è la proposta di una spoliazione impossibile, ma la “qualità” del nostro affidarci al Padre che rialza chi è caduto. Chiediamo in questa celebrazione, di saper stabilire in Lui l’equilibrio, la misura e il senso della nostra vita.
Non del superfluo, ma tutto quello che abbiamo: questa è la risposta “massimalista”, la risposta propria all’annuncio che oggi ci consola, cioè che “l’olio dell’orcio non diminuirà”, che il peccato è stato “annullato”. La risposta è la via della santificazione: dare tutto quello che abbiamo non è la proposta di una spoliazione impossibile, ma la “qualità” del nostro affidarci al Padre che rialza chi è caduto. Chiediamo in questa celebrazione, di saper stabilire in Lui l’equilibrio, la misura e il senso della nostra vita.
Liturgia della Parola
LETTURE:
1Re 17, 10-16;
Sal 145 – Rit. Loda il Signore, anima mia;
Eb 9, 24-28;
Mc 12, 38-44
Nel Salmo di oggi ringraziamo il Padre che è Misericordia e Provvidenza per tutti, specialmente per gli ultimi, oppressi dalla fame e dall’ingiustizia. Le due donne – nella prima lettura, la vedova di Zarepta che si priva del poco cibo rimastole per offrirlo al profeta Elia, e nel Vangelo, la vedova che dona solo due monete al tempio di Gerusalemme – offrono con cuore puro tutto ciò che hanno, non il superfluo, ma l’essenziale perché confidano nell’Amore e nella Misericordia di Dio. Dio non guarda quanto offriamo, ma guarda il nostro cuore, quanta vita e quanto amore mettiamo in ciò che facciamo e in ciò che doniamo. Distinguiamoci dagli scribi, da coloro che manifestano vanità e ipocrisia nell’ostentazione di una grande devozione esteriore.
LETTURE:
1Re 17, 10-16;
Sal 145 – Rit. Loda il Signore, anima mia;
Eb 9, 24-28;
Mc 12, 38-44
Nel Salmo di oggi ringraziamo il Padre che è Misericordia e Provvidenza per tutti, specialmente per gli ultimi, oppressi dalla fame e dall’ingiustizia. Le due donne – nella prima lettura, la vedova di Zarepta che si priva del poco cibo rimastole per offrirlo al profeta Elia, e nel Vangelo, la vedova che dona solo due monete al tempio di Gerusalemme – offrono con cuore puro tutto ciò che hanno, non il superfluo, ma l’essenziale perché confidano nell’Amore e nella Misericordia di Dio. Dio non guarda quanto offriamo, ma guarda il nostro cuore, quanta vita e quanto amore mettiamo in ciò che facciamo e in ciò che doniamo. Distinguiamoci dagli scribi, da coloro che manifestano vanità e ipocrisia nell’ostentazione di una grande devozione esteriore.
Traccia di riflessione
Con la preghiera del Salmo responsoriale di oggi siamo invitati a celebrare il Signore che “sostiene l’orfano e la vedova”. Essere orfani e vedove ai tempi di Gesù significava avere davanti a sé lo spettro dell’indigenza, dell’emarginazione in un futuro incerto e in balia della prepotenza altrui. Ed è proprio in questo ambito che il Signore trova la porta aperta per entrare e annunciare la salvezza a quell’umanità spesso distratta perché tutta presa a ripiegarsi su se stessa confidando nelle ricchezze materiali e nella scalata sociale. Nella prima lettura ci viene raccontato del profeta Elia che, in fuga a causa della persecuzione, trova e dà conforto proprio ad una vedova, per giunta straniera, che sperimenterà la provvidenza divina grazie alla sua fiducia e generosità. Nel Vangelo, poi, troviamo Gesù che aiuta i suoi discepoli a notare ciò che molti hanno ignorato: una povera vedova ha gettato nel tesoro del tempio i pochi spiccioli che aveva. Gesù fa notare come questa abbia donato più di tutti non tanto in quantità ma in qualità: ha donato tutto quanto aveva per vivere e non il superfluo. Se anche noi ci mettiamo di fronte al Signore e ci riconosciamo bisognosi di lui con l’atteggiamento dell’orfano e della vedova possiamo sperimentare la gioia di sentirci “sostenuti” nel dono reciproco di vita e di amore.
Facciamo nostre le parole di Santa Teresa di Calcutta che affermava: “Dà molto chi ama molto”. Impariamo anche noi a sperimentare il totale abbandono a Cristo che ama e che consola.
Con la preghiera del Salmo responsoriale di oggi siamo invitati a celebrare il Signore che “sostiene l’orfano e la vedova”. Essere orfani e vedove ai tempi di Gesù significava avere davanti a sé lo spettro dell’indigenza, dell’emarginazione in un futuro incerto e in balia della prepotenza altrui. Ed è proprio in questo ambito che il Signore trova la porta aperta per entrare e annunciare la salvezza a quell’umanità spesso distratta perché tutta presa a ripiegarsi su se stessa confidando nelle ricchezze materiali e nella scalata sociale. Nella prima lettura ci viene raccontato del profeta Elia che, in fuga a causa della persecuzione, trova e dà conforto proprio ad una vedova, per giunta straniera, che sperimenterà la provvidenza divina grazie alla sua fiducia e generosità. Nel Vangelo, poi, troviamo Gesù che aiuta i suoi discepoli a notare ciò che molti hanno ignorato: una povera vedova ha gettato nel tesoro del tempio i pochi spiccioli che aveva. Gesù fa notare come questa abbia donato più di tutti non tanto in quantità ma in qualità: ha donato tutto quanto aveva per vivere e non il superfluo. Se anche noi ci mettiamo di fronte al Signore e ci riconosciamo bisognosi di lui con l’atteggiamento dell’orfano e della vedova possiamo sperimentare la gioia di sentirci “sostenuti” nel dono reciproco di vita e di amore.
Facciamo nostre le parole di Santa Teresa di Calcutta che affermava: “Dà molto chi ama molto”. Impariamo anche noi a sperimentare il totale abbandono a Cristo che ama e che consola.
Preghiera dei fedeli
• Per la Santa Chiesa, nata dalla Parola del Padre, perché trasmetta al mondo la gioia del Vangelo e sappia testimoniare il comandamento dell’amore accogliendo, rispettando e tutelando tutti, soprattutto i più piccoli, i fragili e gli indifesi. Preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi: come Elia siano bocca che annuncia la speranza del domani e la fedeltà del Signore. Preghiamo.
• Per i governanti delle nazioni, che possano aprire il cuore alle necessità di tutti i cittadini e prendere giuste decisioni per sostenere gli emarginati e i più bisognosi. Preghiamo.
• Per i molti che scandalosamente ancora oggi mancano del pane per vivere: perché in occasione della 74ª Giornata del Ringraziamento, i governi e i potentati economici agiscano a difesa dell’autosufficienza alimentare di tutti i popoli e di ogni essere umano. Preghiamo.
• Per tutti noi qui riuniti attorno alla mensa del Pane, perché, alla luce della Parola di Dio, possiamo avvicinarci sempre più al Signore e ai fratelli e contribuire alla costruzione del Regno di Dio fra gli uomini. Preghiamo.
• Per la Santa Chiesa, nata dalla Parola del Padre, perché trasmetta al mondo la gioia del Vangelo e sappia testimoniare il comandamento dell’amore accogliendo, rispettando e tutelando tutti, soprattutto i più piccoli, i fragili e gli indifesi. Preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi: come Elia siano bocca che annuncia la speranza del domani e la fedeltà del Signore. Preghiamo.
• Per i governanti delle nazioni, che possano aprire il cuore alle necessità di tutti i cittadini e prendere giuste decisioni per sostenere gli emarginati e i più bisognosi. Preghiamo.
• Per i molti che scandalosamente ancora oggi mancano del pane per vivere: perché in occasione della 74ª Giornata del Ringraziamento, i governi e i potentati economici agiscano a difesa dell’autosufficienza alimentare di tutti i popoli e di ogni essere umano. Preghiamo.
• Per tutti noi qui riuniti attorno alla mensa del Pane, perché, alla luce della Parola di Dio, possiamo avvicinarci sempre più al Signore e ai fratelli e contribuire alla costruzione del Regno di Dio fra gli uomini. Preghiamo.
Dialogo eucaristico
O Signore, che ci hai chiamato a nutrirci alla Tua mensa, grazie del Tuo Amore incondizionato. Colmi della Tua Misericordia possiamo offrirTi il nostro tutto. Da Te riceviamo la forza di amare per primi, con cuore sincero, di chiedere perdono e di perdonare. Colmi della Tua Luce possiamo mettere in pratica i tuoi insegnamenti e amarci gli uni e gli altri senza nessun tornaconto, così come, senza alcun merito, siamo amati da Te. Aiutaci ad aprirci alla solidarietà fraterna e concedici di divenire autentici testimoni del Tuo Vangelo. Amen.
O Signore, che ci hai chiamato a nutrirci alla Tua mensa, grazie del Tuo Amore incondizionato. Colmi della Tua Misericordia possiamo offrirTi il nostro tutto. Da Te riceviamo la forza di amare per primi, con cuore sincero, di chiedere perdono e di perdonare. Colmi della Tua Luce possiamo mettere in pratica i tuoi insegnamenti e amarci gli uni e gli altri senza nessun tornaconto, così come, senza alcun merito, siamo amati da Te. Aiutaci ad aprirci alla solidarietà fraterna e concedici di divenire autentici testimoni del Tuo Vangelo. Amen.
Idea guida
Viviamo l’autentica carità senza ostentazione.
Viviamo l’autentica carità senza ostentazione.
Sussidio preparato da Don Roberto Manenti,
Loretta Angelini, Alberto Hermanin e Annamaria Garro.
Loretta Angelini, Alberto Hermanin e Annamaria Garro.
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