Animazione Liturgia Domenica 13 Ottobre 2024

XXVIII domenica del Tempo Ordinario (B) - IV Settimana del Salterio

Idea luce
Tutto è nudo e scoperto agli occhi di Dio.

Introduzione
In questa domenica scopriamo il senso della nostra esistenza. Non le ricchezze materiali o le nostre sicurezze ci donano la pace del cuore e ci conducono a Dio, ma solo la fiducia nelle Parole di Gesù. Questa è l’unica vera ricchezza dell’uomo. Gesù ci invita ad amare e a lasciarci amare, a lasciarci guidare da Lui. La vera felicità non sta nell’accumulo, ma nella condivisione, nel dare e nel ricevere amore.

Liturgia della Parola
LETTURE:
Sap 7, 7-11;
Sal 89 – Rit. Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre;
Eb 4, 12-13;
Mc 10, 17-30

Quanto è difficile per quelli che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio! È inutile che noi si pensi ai miliardari: in verità, siamo già nella parte di mondo che è ricca e opulenta.
Il Signore ci invita piuttosto a chiedere a Dio il dono della sapienza, dono inestimabile, più prezioso di qualsiasi ricchezza. La sapienza di Dio ci permette di fidarci di Gesù, di accogliere la sua Parola e seguirlo. La vera nostra ricchezza, quindi, non è costituita da beni materiali, ma è l’Amore di Dio, il suo essere sempre con noi, il suo sguardo pieno di compassione che ci invita ad avere sguardi di amore e di accoglienza verso i fratelli.
Comprendere questo è Sapienza di Dio, che discerne i pensieri del cuore. Chi può essere salvato? Ci conforta l’asserzione di Gesù: niente è impossibile a Dio. Ascoltiamo la Parola.

Traccia di riflessione
Che cosa meravigliosa è la sapienza: conoscere vuol dire comprendere e comprendere vuol dire un’inarrivabile pienezza spirituale, che può essere più soddisfacente del potere o della ricchezza. Già. Ma la Parola di Dio, la Sapienza di Dio, non è astratta conoscenza accademica. La verità si deve conoscere, e la si conosce soltanto facendola: fare la verità. Qui cade il giovane ricco, e nessuno di noi è autorizzato a guardarlo con compassione come colui che non riesca a fare ciò che per noi è facilissimo. No. Il giovane ricco siamo tutti noi. Per l’ovvia motivazione, intanto, che diamo sempre molto meno di quanto potremmo: ma questa è solo la cornice del quadro. Il cuore di esso è infatti comprendere – realizzandolo nella concretezza dell’amore – ciò che veramente conta per noi, che dà il senso della nostra vita. Una catechesi sbagliata sarebbe quella di raffigurare tutto come se da una parte ci fossero le allettanti promesse dei beni terreni e dall’altra uno sgradevole dovere da compiere, un annullamento di noi stessi, una cupa ansia di prestazione temperata solo dalla speranza di arrivare primi al traguardo di una improbabile gara nell’adempimento della legge. Niente di tutto ciò: “già ora, in questo tempo”, riceviamo “cento volte tanto”. Qui è il salto. All’Amore che ci chiama dobbiamo rispondere con l’amore che si dona, nato dalla fede e dalla fraternità. Dunque per esempio non le ricchezze in sé sono un ostacolo, ma la loro importanza ai nostri occhi, nel nostro cuore: vale a dire l’uso che se ne fa e l’enfasi che si loro. Questo è importante, per non farci sviare da una interpretazione sociologica che sarebbe angusta. Quello che Gesù propone non è tanto un uomo spoglio di tutto, quanto un uomo libero e pieno di relazioni. Libero, e con cento legami (Ermes Ronchi). E ancora: osserviamo come Gesù, proprio nel momento in cui si rende conto che le ricchezze per l’uomo che ha di fronte contano troppo, proprio in quel momento, “fissò lo sguardo su di lui, e lo amò”. Non solo ci ama lo stesso, ma ci assicura che Dio può salvarci comunque; ma, in ogni caso, ci vuole tutti come Lui: santi.

Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, perché essa sia sempre e meglio una comunità di esseri umani liberi dall’ossessione del possesso e dalla illusione della sicurezza, preghiamo.
• Per il Santo Padre Francesco: perché il suo magistero che ribadisce la scelta preferenziale per i poveri sia compreso in ogni luogo non come illusoria palingenesi sociologica ma come appello alla conversione e alla libertà, preghiamo.
• Per i Vescovi, i presbiteri e i diaconi della nostra Chiesa, perché lo Spirito li assista sempre nell’opera del Signore, spesso solitaria e incompresa, preghiamo.
• Per la pace nel mondo, che il Signore della storia possa parlare al cuore e illuminare la mente dei leader delle nazioni per perseguire una politica di pace e di collaborazione tra i popoli. Preghiamo.
• Per tutti noi qui riuniti attorno alla mensa del Pane e del Vino, che le parole del Vangelo aprano il cuore al messaggio di Cristo e ravvivino i doni della sapienza e della carità verso i fratelli. Preghiamo.

Dialogo eucaristico
Gesù, rendi saldo il nostro spirito! Sii tu, nutrimento vivente, a illuminare le nostre riflessioni, a dominare le nostre paure. Senza di te ben poco possono le nostre misere forze umane, pronte a crollare sotto l’urto del tuo, del nostro nemico! Sì, quel nemico che ha nome ricchezza, che ha nome potere, che fa del nostro prossimo solo un mezzo di affermazione e non il senso della nostra vita. Signore donaci la forza di fare spazio a Te nel nostro cuore, unico grande tesoro, e il dono della Sapienza, unica soluzione per una vita santa. Trasformaci interiormente col Tuo Amore e accresci la nostra fede, speranza e carità per essere discepoli attivi e coraggiosi.

Idea guida
Testimoniamo ai fratelli Cristo Signore e viviamo il Vangelo.


Sussidio preparato da Alberto Hermanin,
Valeria Angeloro, Mirella Scalia e Annamaria Garro.


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