Animazione Liturgia Domenica 18 Agosto 2024

XX Domenica del Tempo Ordinario (B) - IV Settimana del Salterio

Idea luce
Nutrirsi di vita vera.

Introduzione
Immersi nel cuore dell’estate e dei suoi ritmi più rilassati, mentre cerchiamo freschezza fisica e spirituale, la liturgia ci viene incontro con il suo richiamo a nutrirsi di vita vera, quella che non delude, quella che non si esaurisce. È Dio Padre che, nella sua infinita bontà e sollecitudine verso di noi, ci dona suo Figlio, “pane disceso dal cielo”: ciò che umanamente non possiamo darci da soli, vita eterna, sapienza del cuore, discernimento del vero bene, lui ce lo dona, venendoci incontro, chiamandoci a una unione totale con lui.

Liturgia della Parola
LETTURE:
Pr 9, 1-6;
Sal 33 – Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore;
Ef 5, 15-20;
Gv 6, 51-58

Ascoltiamo dalle letture un crescendo di sollecitudine di Dio e della Chiesa per la nostra santità. C’è un banchetto preparato dalla Sapienza di Dio che vuole darci ciò che più ci fa bene, un’intelligenza profonda delle cose di Dio; la nostra natura, che spesso cerca sazietà nelle soddisfazioni materiali, è esortata da san Paolo a respirare di cose spirituali; e Gesù, nel Vangelo, superando ogni nostra aspettativa, si offre Egli stesso per noi come cibo, come fonte piena di vita. Ascoltiamo grati e attenti la Parola.

Traccia di riflessione
La liturgia della Parola ci fa percorrere di seguito, in queste domeniche, il Vangelo di Giovanni, in particolare il capitolo 6, e ce lo dona “a piccole dosi”, perché possiamo gustarne e attingerne tutta la ricchezza teologica e la profondità spirituale. Si tratta di pagine che costringono a “volare alto”, a lasciarsi scardinare da criteri di comprensione solo logici o da precomprensioni per aprirsi al suo linguaggio completamente nuovo, lasciandosi coinvolgere dai suoi esempi, dalle sue analogie, per arrivare al cuore della persona di Gesù. Egli conosce la nostra indole, i nostri parametri razionali e quindi, nel suo parlare di un Pane dal Cielo, del suo essere venuto come Pane per farsi mangiare e per sfamare ogni bisogno essenziale della vita dell’uomo, esplicita in più modi e con più immagini ed esempi il dono che vuole farci e farci comprendere. Non si meraviglia e non si arresta di fronte a dubbi, a titubanze; queste sono quasi lecite, ma Egli vuole condurci pian piano ad accogliere l’inaspettato, l’incommensurabile possibilità di entrare pienamente nel rapporto con il Padre, attraverso lui, che si fa cibo per noi, ci nutre, ci innesta, ci trasforma. È una interpellanza a cercare la via della sapienza, quindi a farsi conquistare nel profondo, perché è la Sapienza dall’alto che, prima di ogni nostro passo e iniziativa, ci viene incontro per prima, ci prepara la casa, vuole “saziarci” di intelligenza, come abbiamo ascoltato dal Libro dei Proverbi. E come fa Gesù, così anche la sensibilità di san Paolo nel rivolgersi alle sue comunità è di richiamo a un modo di concepire la vita, puntando lo sguardo su ciò che davvero alimenta la vita e la relazione con Dio: vivere il presente da persone attente, vigili, sagge. E ciò cosa vuol dire? Ci vogliono delle semplici costanti: fede, preghiera, libertà di cuore, buon senso, gratitudine.

Preghiera dei fedeli
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri, i diaconi, perché siano figure di riferimento per ogni fedele, e in particolare per i giovani; perché dai loro sguardi e comportamenti traspaia l’amore per l’Eucaristia, il valore santo della preghiera, l’esempio di una vita semplice e sapiente, preghiamo.
• Per i teologi, gli uomini di cultura, gli educatori, perché vivano con saggezza e responsabilità il loro compito di esercitare la via della intelligenza per aiutare l’umanità a crescere nella conoscenza di Dio, preghiamo.
• Per noi qui riuniti, perché il nutrimento che riceviamo dal Corpo e dal Sangue di Cristo ci renda sempre più grati, più consapevoli di avere in dono la vita eterna, di essere figli amati e chiamati ad amare gli altri come li ama il Padre, preghiamo.

Dialogo eucaristico
Signore Gesù, ci hai nutrito di te, del tuo Corpo Santo. A te il nostro grazie senza fine. La mia carne è vero cibo, il mio sangue vera bevanda: così ti proponi alla nostra piccolezza umana, così ti offri gratuitamente alla nostra debole natura, che Tu solo conosci fin nel profondo e che sai assetata di una pienezza che da soli non possiamo darci. Tu solo sei bellezza inesauribile, Tu solo sei amicizia immensa, Tu solo sei eternità. Rimani in noi, Signore, e il nostro cuore, tutte le energie del nostro essere, rimangano in te. Amen.

Idea guida
Nutriti di vita vera, contagiamo gioia e speranza.


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