Animazione Liturgia 15 Agosto 2024

Solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria (P) – Liturgia delle Ore propria

Idea luce
Tutti riceveranno la vita.

Introduzione
Una giornata di festa, quando accade che il cielo e la terra si incontrino, non nelle sempre insufficienti speculazioni filosofiche umane, ma nella realtà della gloria, in anima e corpo; Maria ed Elisabetta gridano la gioia per i doni ricevuti dal Signore: tutti riceveranno la vita. La loro gioia è la nostra gioia.

Liturgia della Parola
LETTURE:
Ap 11, 19a. 12, 1-6a.10ab;
Sal 44 – Rit. Risplende la regina, Signore, alla tua destra;
1Cor 15, 20-27a;
Lc 1, 39-56

Maria assunta in cielo è la prima dell’umanità redenta dal sacrificio del Figlio. La sua immagine è per noi segno sicuro di speranza, che sostiene il nostro coraggio nell’incerto camminare per le vie del mondo. Riceviamo speranza dall’ascolto della Parola.

Traccia di riflessione
L’assunzione di Maria “in cielo” con il suo corpo è affermata da svariati secoli, sia nella Chiesa latina che in quelle orientali. Come è noto, è stato il Papa Pio XII, nel 1950 a proclamarla dogma di fede. Una proclamazione in controtendenza, possiamo osservare. Oggi, ancor più che negli anni ’50, è frequente rilevare fra gli stessi cristiani, una tendenza alla svalutazione dell’importanza del corpo. Sembra che ad essere rilevanti siano solo gli aspetti morali e, ancor di più (e peggio) quelli emozionali. Logica conseguenza di un atteggiamento siffatto è, tra gli altri la svalutazione della Eucaristia stessa, ridotta a celebrazione simbolica di fratellanza ma non, invece, come realmente è, roccia e fondamento della Chiesa e della fede che essa testimonia e proclama. Ecco, l’assunzione corporea di Maria si erge in modo piuttosto deciso a ricordarci che il nostro non è spiritualismo alla maniera “new age” ma una fede che si fonda su un evento, l’incarnazione, che è un mistero, certo, per ora conoscibile solo per fede; ma è avvenuto nel mondo fisico: la salvezza non è riservata ai nostri “spiriti” ma a noi tutti interi, anima e corpo. La “Pasqua di Maria” (pasqua vuol dire passaggio) è una pietra miliare della nostra speranza: perché da essa discende che anche noi potremo condividere con lei la pienezza della salvezza. E molto altro ci dicono le letture odierne: dicono della immensa dignità cui Dio chiama l’umanità, tramite una donna, nella prima lettura. Dicono, con san Paolo, che per tutti, come già nel caso di Maria Santissima, “la morte sarà annientata”. Dicono che Maria, con il suo ‘si’ all’angelo ha permesso che Dio facesse in lei “grandi cose”: che è come dire che il nostro ‘si’ alla chiamata di Dio può fare, e fa, grandi cose.

Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa santa di Dio, perché sia in ogni tempo ed ora sacramento della salvezza di quel Dio che rovescia i potenti dai troni ed innalza gli umili, preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché nel governare il popolo loro affidato non dimentichino l’origine del loro cammino che è Maria ai piedi della croce, preghiamo.
• Per tutte le donne del mondo: perché guardando a Maria, Arca della Nuova Alleanza, si sentano incoraggiate quando la loro dignità viene oltraggiata, la loro libertà oppressa, il loro valore misconosciuto, preghiamo.
• Per tutti noi che partecipiamo a questa celebrazione, perché non dimentichiamo mai il senso e la meta della nostra vita, che è la suprema felicità nella gloria di Dio, preghiamo.

Dialogo eucaristico
Gesù Eucaristia, oggi vogliamo chiamarti con il tuo nome più semplice: dolce figlio di Maria. Tu hai chiamato a te la tua mamma immagine della Chiesa che tutta vuoi con te nella gloria! Come hai guardato l’umiltà della tua serva, così guarda noi nella nostra umiltà e rendici capaci, grazie alla tua presenza vera nei nostri corpi, di rispondere come lei, “eccomi” alla tua chiamata.

Idea guida
Custodiamo nei cuori e raccontiamo i fratelli le ragioni della nostra speranza.

Sussidio preparato da Valeria Angeloro, Alberto Hermanin e Mirella Scalia


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