Idea luce
Amare lo Spirito Santo.
Amare lo Spirito Santo.
Introduzione
La solennità di Pentecoste, che oggi celebriamo, rimette al centro della fede della Chiesa e del cammino di fede di ogni cristiano il dono ineguagliabile che Dio fa di sé nella Persona dello Spirito Santo. Una Chiesa disegnata e continuamente ricreata dall’azione potente e silenziosa dello Spirito può camminare nella storia senza paura; dono che invocheremo nella Sua forza e bellezza nella Sequenza, che si prega prima del Canto al Vangelo. Uniamo lì fortemente i nostri cuori per imparare ad amare lo Spirito Santo e lasciarci guidare sempre dal suo soffio vitale.
La solennità di Pentecoste, che oggi celebriamo, rimette al centro della fede della Chiesa e del cammino di fede di ogni cristiano il dono ineguagliabile che Dio fa di sé nella Persona dello Spirito Santo. Una Chiesa disegnata e continuamente ricreata dall’azione potente e silenziosa dello Spirito può camminare nella storia senza paura; dono che invocheremo nella Sua forza e bellezza nella Sequenza, che si prega prima del Canto al Vangelo. Uniamo lì fortemente i nostri cuori per imparare ad amare lo Spirito Santo e lasciarci guidare sempre dal suo soffio vitale.
Liturgia della Parola
LETTURE:
At 2, 1-11;
Sal 103 – Rit. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra;
Gal 5, 16-25;
Gv 15, 26-27; 16, 12-15
Le letture di questa domenica ci fanno entrare in contatto e intimità con lo Spirito Santo, ci rivelano il suo irrompere concreto nella storia della prima Chiesa, ce ne descrivono i frutti buoni in chi lo accoglie e invoca, ci ricordano che è dono e promessa di Gesù per ciascuno di noi, dono da amare, consolazione certa, conferma nel cammino della santità e della missione. Ascoltiamo con gratitudine e fede.
LETTURE:
At 2, 1-11;
Sal 103 – Rit. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra;
Gal 5, 16-25;
Gv 15, 26-27; 16, 12-15
Le letture di questa domenica ci fanno entrare in contatto e intimità con lo Spirito Santo, ci rivelano il suo irrompere concreto nella storia della prima Chiesa, ce ne descrivono i frutti buoni in chi lo accoglie e invoca, ci ricordano che è dono e promessa di Gesù per ciascuno di noi, dono da amare, consolazione certa, conferma nel cammino della santità e della missione. Ascoltiamo con gratitudine e fede.
SEQUENZA
Italiano
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sánguina.
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sánguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano,
i tuoi santi doni.
che solo in te confidano,
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Latino
Veni, Sancte Spíritus,
et emítte caélitus
lucis tuae rádium.
Veni, Sancte Spíritus,
et emítte caélitus
lucis tuae rádium.
Veni, pater páuperum,
veni, dator múnerum,
veni, lumen córdium.
veni, dator múnerum,
veni, lumen córdium.
Consolátor óptime,
dulcis hospes ánimae,
dulce refrigérium.
dulcis hospes ánimae,
dulce refrigérium.
In labóre réquies,
in aestu tempéries,
in fletu solácium.
in aestu tempéries,
in fletu solácium.
O lux beatíssima,
reple cordis íntima
tuórum fidélium.
reple cordis íntima
tuórum fidélium.
Sine tuo númine,
nihil est in hómine,
nihil est innóxium.
nihil est in hómine,
nihil est innóxium.
Lava quod est sórdidum,
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium.
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium.
Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium.
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium.
Da tuis fidélibus,
in te confidéntibus,
sacrum septenárium.
in te confidéntibus,
sacrum septenárium.
Da virtútis méritum,
da salútis éxitum,
da perénne gáudium.
da salútis éxitum,
da perénne gáudium.
Traccia di riflessione
La Pentecoste è una delle poche feste che il cristianesimo ha ereditato dal popolo ebraico. Essa veniva celebrata 50 giorni dopo la Pasqua e, in quell’occasione, si offrivano le primizie al Signore (Lv 23, 20). Quest’offerta, che rappresentava la sintesi di un anno di lavoro, attraverso l’offerta fatta al Signore nel tempio, veniva trasformata in un “sacrificio gradito… in onore del Signore” (Lv 23, 18). Il lavoro viene trasformato in sacrificio, ossia un’attività profana diventa una realtà sacra. L’eredità spirituale del mondo giudaico, attraverso il miracolo della Pentecoste, di cui At 2, 1-13 ci offre la descrizione, diventa parte fondamentale della storia del cristianesimo. Quei giudei osservanti che si erano recati a Gerusalemme per offrire le primizie imposte dalla Legge mosaica, diventano, mediante la predicazione di Pietro (2, 14-41), la primizia del cristianesimo. Quei tremila convertiti (At 2, 41) formeranno il nucleo della comunità cristiana di Gerusalemme. Lo Spirito era all’opera. Gesù nel momento in cui stava per salire in cielo si era sentito rivolgere una domanda sconfortante: “Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?” (At 1, 6). Era la prova che i suoi fedeli non avevano capito niente! Sono gli stessi che dopo la discesa dello Spirito, diventano i protagonisti della diffusione della Chiesa primitiva.
La Pentecoste è una delle poche feste che il cristianesimo ha ereditato dal popolo ebraico. Essa veniva celebrata 50 giorni dopo la Pasqua e, in quell’occasione, si offrivano le primizie al Signore (Lv 23, 20). Quest’offerta, che rappresentava la sintesi di un anno di lavoro, attraverso l’offerta fatta al Signore nel tempio, veniva trasformata in un “sacrificio gradito… in onore del Signore” (Lv 23, 18). Il lavoro viene trasformato in sacrificio, ossia un’attività profana diventa una realtà sacra. L’eredità spirituale del mondo giudaico, attraverso il miracolo della Pentecoste, di cui At 2, 1-13 ci offre la descrizione, diventa parte fondamentale della storia del cristianesimo. Quei giudei osservanti che si erano recati a Gerusalemme per offrire le primizie imposte dalla Legge mosaica, diventano, mediante la predicazione di Pietro (2, 14-41), la primizia del cristianesimo. Quei tremila convertiti (At 2, 41) formeranno il nucleo della comunità cristiana di Gerusalemme. Lo Spirito era all’opera. Gesù nel momento in cui stava per salire in cielo si era sentito rivolgere una domanda sconfortante: “Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?” (At 1, 6). Era la prova che i suoi fedeli non avevano capito niente! Sono gli stessi che dopo la discesa dello Spirito, diventano i protagonisti della diffusione della Chiesa primitiva.
Preghiera dei fedeli
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Per la Chiesa, perché viva sempre lo stesso ardore missionario e l’immersione nella vita dello Spirito, che ha animato e condotto gli apostoli e le prime comunità cristiane, preghiamo.
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Per il Papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché il loro ministero esprima sempre la paternità di Dio, guidati dallo Spirito siano diffusori di amore e di unità, sappiano esercitare il discernimento e donare sostegno a tutti i fedeli, preghiamo.
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Per i cristiani che hanno responsabilità civili e politiche, perché siano particolarmente guidati dallo Spirito anto e vivano una profonda vita interiore, che li aiuti a svolgere i loro compiti con onestà di cuore, spirito di libertà e di servizio, preghiamo.
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Per tutti noi, perché riconosciamo ogni giorno la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, sappiamo invocarlo prima di ogni azione e ci lasciamo condurre dalla sua azione per corrispondere pienamente all’amore del Padre e camminare verso la santità, preghiamo.
Dialogo Eucaristico
Gesù, maestro e Signore della nostra vita, la tua Eucaristia ci sazia e ci disseta. A te il nostro grazie. Non ci doni qualcosa di te ma tutto te stesso, non ci insegni un amore qualsiasi ma un amore libero, grande, senza misura. Ti fai cibo per noi, perché continuiamo ad avere fame e sete di te, della tua parola, di ciò che sei, della tua amicizia. Grazie del dono del tuo Spirito, che ci accompagna nel cammino, ci inonda della santità del Padre, ci conferma e trasforma a immagine del tuo amore. Amen..
Gesù, maestro e Signore della nostra vita, la tua Eucaristia ci sazia e ci disseta. A te il nostro grazie. Non ci doni qualcosa di te ma tutto te stesso, non ci insegni un amore qualsiasi ma un amore libero, grande, senza misura. Ti fai cibo per noi, perché continuiamo ad avere fame e sete di te, della tua parola, di ciò che sei, della tua amicizia. Grazie del dono del tuo Spirito, che ci accompagna nel cammino, ci inonda della santità del Padre, ci conferma e trasforma a immagine del tuo amore. Amen..
Idea guida
Guidati dallo Spirito portiamo frutti di amore, benevolenza e bontà attorno a noi.
Guidati dallo Spirito portiamo frutti di amore, benevolenza e bontà attorno a noi.
Animazione liturgica preparata da Don Giovanni Deiana, biblista,
e da Maria Francesca Ragusa e Mirella Scalia
e da Maria Francesca Ragusa e Mirella Scalia
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