Camminare
Parola di Dio
Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome.
(Sal 23, 3)
Questo è l’amore: camminare secondo i suoi comandamenti. Il comandamento che avete appreso da principio è questo: camminate nell’amore.
(2Gv 1,6)
Parola del Papa
(…) Abbiamo bisogno di aver lo sguardo rivolto verso l’alto … per imparare a vedere la realtà dall’alto. Ne abbiamo bisogno nel cammino della vita, per farci accompagnare dall’amicizia con il Signore, dal suo amore che ci sostiene, dalla luce della sua Parola che ci guida come stella nella notte. Ne abbiamo bisogno nel cammino della fede, perché non si riduca a un insieme di pratiche religiose o a un abito esteriore, ma diventi un fuoco che ci brucia dentro e ci fa diventare appassionati cercatori del volto del Signore e testimoni del suo Vangelo. Ne abbiamo bisogno nella Chiesa, dove, invece che dividerci in base alle nostre idee, siamo chiamati a rimettere Dio al centro. Ne abbiamo bisogno per abbandonare le ideologie ecclesiastiche, per trovare il senso della Santa Madre Chiesa, l’habitus ecclesiale. Ideologie ecclesiastiche, no; vocazione ecclesiale, sì. Il Signore, e non le nostre idee o i nostri progetti, dev’essere al centro. Ripartiamo da Dio, cerchiamo in Lui il coraggio di non fermarci davanti alle difficoltà, la forza di superare gli ostacoli, la gioia di vivere nella comunione e nella concordia.
(…) I piedi in cammino sulla terra! Il dono della fede non ci è dato per restare a fissare il cielo (cfr At 1,11), ma per camminare sulle strade del mondo come testimoni del Vangelo; la luce che illumina la nostra vita, il Signore Gesù, non ci è data solo per essere consolati nelle nostre notti, ma per aprire squarci di luce nelle tenebre fitte che avvolgono tante situazioni sociali; il Dio che viene a visitarci non lo troviamo restando fermi in qualche bella teoria religiosa, ma solo mettendoci in cammino, cercando i segni della sua presenza nelle realtà di ogni giorno e, soprattutto, incontrando e toccando la carne dei fratelli. Contemplare Dio è bello, ma soltanto è fecondo se noi rischiamo, il rischio del servizio di portare Dio!
(…) I piedi in cammino sulla terra! Il dono della fede non ci è dato per restare a fissare il cielo (cfr At 1,11), ma per camminare sulle strade del mondo come testimoni del Vangelo; la luce che illumina la nostra vita, il Signore Gesù, non ci è data solo per essere consolati nelle nostre notti, ma per aprire squarci di luce nelle tenebre fitte che avvolgono tante situazioni sociali; il Dio che viene a visitarci non lo troviamo restando fermi in qualche bella teoria religiosa, ma solo mettendoci in cammino, cercando i segni della sua presenza nelle realtà di ogni giorno e, soprattutto, incontrando e toccando la carne dei fratelli. Contemplare Dio è bello, ma soltanto è fecondo se noi rischiamo, il rischio del servizio di portare Dio!
(Omelia, 06.01.2024)
Parola del Fondatore, Servo di Dio Guglielmo Giaquinta
Cristo Spesso si pensa alla vita spirituale come a qualche cosa che riguarda Dio e noi, Cristo e noi, e quindi parliamo del mio Cristo, mio spirito, mia vita, mio cammino di santità personale, mia trasformazione.
Pur riconoscendo il significato di questa espressione e la ripercussione positiva che la dimensione personale ha nel mistero nascosto del Corpo mistico non si può ignorare che ad una simile mentalità di privatizzazione (alla quale nel passato si era abituati), occorre reagire in vista di un cammino esatto: se il Signore ha voluto per noi una realtà comunitaria (famiglia, associazione…) è perché vivessimo uno accanto all’altro e formassimo un corpo organico.
Il cammino di costruzione per il superamento dei nostro io non può dunque essere un lavoro strettamente personale, ma deve essere fatto insieme, in modo che chi entra in una comunità, di qualsiasi tipo questa sia, venga da essa aiutato.
Pur riconoscendo il significato di questa espressione e la ripercussione positiva che la dimensione personale ha nel mistero nascosto del Corpo mistico non si può ignorare che ad una simile mentalità di privatizzazione (alla quale nel passato si era abituati), occorre reagire in vista di un cammino esatto: se il Signore ha voluto per noi una realtà comunitaria (famiglia, associazione…) è perché vivessimo uno accanto all’altro e formassimo un corpo organico.
Il cammino di costruzione per il superamento dei nostro io non può dunque essere un lavoro strettamente personale, ma deve essere fatto insieme, in modo che chi entra in una comunità, di qualsiasi tipo questa sia, venga da essa aiutato.
(da La Pietra, p. 124ss)
Preghiamo con il cuore
A tutti i cercatori del tuo volto mostrati, Signore;
a tutti i pellegrini dell’assoluto, vieni incontro, Signore;
con quanti si mettono in cammino e non sanno dove andare cammina Signore;
affiancati e cammina con tutti i disperati sulle strade di Emmaus;
e non offenderti se essi non sanno che sei tu ad andare con loro, tu che li rendi inquieti e incendi i loro cuori; non sanno che ti portano dentro: con loro fermati poiché si fa sera e la notte è buia e lunga, Signore.
a tutti i pellegrini dell’assoluto, vieni incontro, Signore;
con quanti si mettono in cammino e non sanno dove andare cammina Signore;
affiancati e cammina con tutti i disperati sulle strade di Emmaus;
e non offenderti se essi non sanno che sei tu ad andare con loro, tu che li rendi inquieti e incendi i loro cuori; non sanno che ti portano dentro: con loro fermati poiché si fa sera e la notte è buia e lunga, Signore.
David Maria Turoldo
Il dono del di più
• Preghiamo per tutti coloro che sono innestati in Cristo mediante il battesimo, perché crescano nella consapevolezza della loro appartenenza a Dio e nella determinazione di seguire il loro Signore nel suo stesso cammino di amore e di donazione al Padre e ai fratelli. Preghiamo perché così, sempre più radicati in Cristo, siano efficaci promotori della vera pace.
• In questo tempo di Quaresima, nella contemplazione di Gesù che si prepara al dono totale di sé per la vita di tutti, le comunità parrocchiali coltivino gesti di comunione e solidarietà. In esse ognuno sia accolto come in una famiglia e trovi la possibilità di camminare per maturare nella fede e arricchire sempre più la propria umanità.
• Preghiamo perché coloro che in varie parti del mondo rischiano la vita per il Vangelo contagino la Chiesa con il proprio coraggio e la propria spinta missionaria (cf Apostolato della Preghiera).
• In questo mese ricordiamo San Giuseppe che era particolarmente caro al Servo di Dio Guglielmo Giaquinta. Alla loro intercessione affidiamo tutti i papà, perché siano consapevoli della grande fiducia di Dio che affida loro la vita e vivano con gioia, con amore e responsabilità questa vocazione di fecondità, di servizio e di donazione.
• In questo tempo di Quaresima, nella contemplazione di Gesù che si prepara al dono totale di sé per la vita di tutti, le comunità parrocchiali coltivino gesti di comunione e solidarietà. In esse ognuno sia accolto come in una famiglia e trovi la possibilità di camminare per maturare nella fede e arricchire sempre più la propria umanità.
• Preghiamo perché coloro che in varie parti del mondo rischiano la vita per il Vangelo contagino la Chiesa con il proprio coraggio e la propria spinta missionaria (cf Apostolato della Preghiera).
• In questo mese ricordiamo San Giuseppe che era particolarmente caro al Servo di Dio Guglielmo Giaquinta. Alla loro intercessione affidiamo tutti i papà, perché siano consapevoli della grande fiducia di Dio che affida loro la vita e vivano con gioia, con amore e responsabilità questa vocazione di fecondità, di servizio e di donazione.
Sussidio a cura di Tiziana Davico e Rosetta Di Bella
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