Idea Luce
Giustizia per tutti nella vigna del Signore.
Giustizia per tutti nella vigna del Signore.
Introduzione
La liturgia di questa XXVII domenica del Tempo Ordinario ci richiama a una verità molto esigente: tutti siamo chiamati a lavorare nella vigna del Signore, tenendo sempre davanti agli occhi l’obiettivo di chi l’ha impiantata, che è giustizia per tutti, specie per coloro che non possono perseguirla con le proprie forze! È un impegno non solo personale, ma comunitario e sociale, che deve attraversare e scuotere le coscienze dei singoli e dei popoli.
La liturgia di questa XXVII domenica del Tempo Ordinario ci richiama a una verità molto esigente: tutti siamo chiamati a lavorare nella vigna del Signore, tenendo sempre davanti agli occhi l’obiettivo di chi l’ha impiantata, che è giustizia per tutti, specie per coloro che non possono perseguirla con le proprie forze! È un impegno non solo personale, ma comunitario e sociale, che deve attraversare e scuotere le coscienze dei singoli e dei popoli.
Liturgia della Parola
LETTURE:
Is 5, 1-7;
Sal 79 – Rit. La vigna del Signore è la casa d’Israele;
Fil 4, 6-9;
Mt 21, 33-43
Il brano di Isaia costituisce uno dei testi più belli del libro: forse era un canto nella fase di impianto di una vigna; esso riassume le speranze di chi si accinge a mettere a dimora una vigna! Già sogna i tini pieni di mosto! Il testo di Isaia viene ripreso da Matteo per esprimere tutta la delusione divina nei confronti del suo popolo, che non solo ha rifiutato di produrre i frutti sperati da Dio, ma si prepara a uccidere suo figlio. L’apostolo Paolo ci suggerisce l’impegno della preghiera, forza costante per costruire ogni bene personale e sociale. Ascoltiamo!
LETTURE:
Is 5, 1-7;
Sal 79 – Rit. La vigna del Signore è la casa d’Israele;
Fil 4, 6-9;
Mt 21, 33-43
Il brano di Isaia costituisce uno dei testi più belli del libro: forse era un canto nella fase di impianto di una vigna; esso riassume le speranze di chi si accinge a mettere a dimora una vigna! Già sogna i tini pieni di mosto! Il testo di Isaia viene ripreso da Matteo per esprimere tutta la delusione divina nei confronti del suo popolo, che non solo ha rifiutato di produrre i frutti sperati da Dio, ma si prepara a uccidere suo figlio. L’apostolo Paolo ci suggerisce l’impegno della preghiera, forza costante per costruire ogni bene personale e sociale. Ascoltiamo!
Traccia di riflessione
La prima lettura chiarisce quali sono i frutti che Dio si aspetta: giustizia e diritto. Invece ha visto spargimento di sangue, ossia violenza; invece di libertà , Dio ha raccolto oppressione. La Chiesa è la nuova vigna, che il Signore ha piantato e i frutti che si aspetta sono sempre gli stessi: una comunità in cui dovrebbe dominare l’amore fraterno e l’attenzione per coloro che sono oppressi dalle strutture sociali, spesso dominate dall’egoismo e dalla logica del profitto! Il grido degli oppressi arriva a Dio il quale si chiede, ancora una volta, perché nella sua vigna non maturino questi frutti. Ai Giudei Gesù formulò una terribile minaccia: vi verrà tolta la vigna e sarà data a persone che la facciano fruttificare. Queste persone siamo noi cristiani, che abbiamo il compito di costruire una società in cui maturino i frutti sperati da Dio. Il cristiano spesso non può raggiungere gli obiettivi che vorrebbe: Paolo allora nella seconda lettura ci invita a pregare, perché la pace sia il bene più grande che ciascuno si sforza di costruire, nei limiti delle proprie possibilità e collaborando con coloro che operano per costruirla. Gli operatori di pace sono i veri figli di Dio (Mt 5, 9).
La prima lettura chiarisce quali sono i frutti che Dio si aspetta: giustizia e diritto. Invece ha visto spargimento di sangue, ossia violenza; invece di libertà , Dio ha raccolto oppressione. La Chiesa è la nuova vigna, che il Signore ha piantato e i frutti che si aspetta sono sempre gli stessi: una comunità in cui dovrebbe dominare l’amore fraterno e l’attenzione per coloro che sono oppressi dalle strutture sociali, spesso dominate dall’egoismo e dalla logica del profitto! Il grido degli oppressi arriva a Dio il quale si chiede, ancora una volta, perché nella sua vigna non maturino questi frutti. Ai Giudei Gesù formulò una terribile minaccia: vi verrà tolta la vigna e sarà data a persone che la facciano fruttificare. Queste persone siamo noi cristiani, che abbiamo il compito di costruire una società in cui maturino i frutti sperati da Dio. Il cristiano spesso non può raggiungere gli obiettivi che vorrebbe: Paolo allora nella seconda lettura ci invita a pregare, perché la pace sia il bene più grande che ciascuno si sforza di costruire, nei limiti delle proprie possibilità e collaborando con coloro che operano per costruirla. Gli operatori di pace sono i veri figli di Dio (Mt 5, 9).
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, perché si prenda cura dei germogli di bene, di giustizia e di pace, che il Signore suscita nei cuori dei singoli e della comunità cristiana, preghiamo.
• Per i responsabili delle nazioni, perché si impegnino insieme a costruire un mondo in cui vengano accolte e ascoltate le esigenze di tutti, specialmente dei più bisognosi, preghiamo.
• Per la Chiesa, perché si prenda cura dei germogli di bene, di giustizia e di pace, che il Signore suscita nei cuori dei singoli e della comunità cristiana, preghiamo.
• Per i responsabili delle nazioni, perché si impegnino insieme a costruire un mondo in cui vengano accolte e ascoltate le esigenze di tutti, specialmente dei più bisognosi, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Gesù Eucaristia, Figlio unigenito del Padre e Fratello universale, a te rivolgiamo la nostra preghiera, la nostra supplica, il nostro rendimento di grazie, perché ti sei fatto di nuovo dono d’amore per noi. Da te impariamo tutto ciò che è giusto e degno di lode, ciò che ci nobilita e ci aiuta ad edificare una umanità nuova, in cui vivere da fratelli. Aiutaci a non lasciare nessuno indietro nel cammino della vita e della fede. E così sia.
Gesù Eucaristia, Figlio unigenito del Padre e Fratello universale, a te rivolgiamo la nostra preghiera, la nostra supplica, il nostro rendimento di grazie, perché ti sei fatto di nuovo dono d’amore per noi. Da te impariamo tutto ciò che è giusto e degno di lode, ciò che ci nobilita e ci aiuta ad edificare una umanità nuova, in cui vivere da fratelli. Aiutaci a non lasciare nessuno indietro nel cammino della vita e della fede. E così sia.
Idea guida
Costruiamo la civiltà dell’amore con gesti quotidiani di fraternità .
Costruiamo la civiltà dell’amore con gesti quotidiani di fraternità .
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