Idea Luce
Siamo stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa.
Siamo stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa.
Introduzione
Stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa: di chi parla la lettera di san Pietro? Della Chiesa. Di noi. E intanto, ci viene oggi raccontato delle “mormorazioni” all’interno di essa: che si sentono anche oggi. Gesù ci rassicura: il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. È lui che ci fa nazione santa, nonostante i nostri limiti e le nostre fragilità di popolo in cammino.
Stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa: di chi parla la lettera di san Pietro? Della Chiesa. Di noi. E intanto, ci viene oggi raccontato delle “mormorazioni” all’interno di essa: che si sentono anche oggi. Gesù ci rassicura: il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. È lui che ci fa nazione santa, nonostante i nostri limiti e le nostre fragilità di popolo in cammino.
Liturgia della Parola
LETTURE:
At 6, 1-7;
Sal 32 – Rit. Il tuo amore, Signore, sia su di noi: in te speriamo;
1Pt 2, 4-9;
Gv 14, 1-12
La liturgia in questa domenica ci offre un quadro realistico della vita della chiesa primitiva. Qualche volta, quello che gli storici chiamano il “mito delle origini” fa pensare che all’inizio fosse tutto rose e fiori. Oggi non è raro che si descriva la storia della Chiesa come un processo di decadimento dalla purezza delle origini, magari con la chiosa che solo dopo il Concilio Vaticano II si sia usciti da questo processo di decadenza. La lettura degli Atti di oggi ci disinganna: problemi ve ne sono sempre stati. La Parola è fonte di unità e di carità: accogliamola!
LETTURE:
At 6, 1-7;
Sal 32 – Rit. Il tuo amore, Signore, sia su di noi: in te speriamo;
1Pt 2, 4-9;
Gv 14, 1-12
La liturgia in questa domenica ci offre un quadro realistico della vita della chiesa primitiva. Qualche volta, quello che gli storici chiamano il “mito delle origini” fa pensare che all’inizio fosse tutto rose e fiori. Oggi non è raro che si descriva la storia della Chiesa come un processo di decadimento dalla purezza delle origini, magari con la chiosa che solo dopo il Concilio Vaticano II si sia usciti da questo processo di decadenza. La lettura degli Atti di oggi ci disinganna: problemi ve ne sono sempre stati. La Parola è fonte di unità e di carità: accogliamola!
Traccia di riflessione
Possiamo partire dal Vangelo: “Nella casa del Padre ci sono molti posti” (Gv 14, 2); anche nella Chiesa ci sono molti posti, importanti e meno importanti: è fondamentale però lo spirito con cui si svolge il proprio ruolo. Il bene comune deve essere la preoccupazione di ogni membro della comunità, specie se la funzione svolta è di rilievo. Sarebbe anche auspicabile che ai ruoli più importanti venissero designate persone indicate dalla comunità: gli apostoli, che pure avevano lo Spirito Santo come guida, hanno delegato alla comunità la scelta delle persone. Soltanto avvenuta tale scelta essi hanno conferito lo Spirito Santo, perché li assistesse nello svolgimento del servizio. Qualunque sia il nostro ruolo all’interno della Chiesa dovremmo sempre tener presente che lo viviamo “in Cristo”, il quale ci chiamerà ad occupare il nostro posto definitivo nel suo regno. In terra svolgiamo un ruolo provvisorio! Il nostro posto è con Lui. Quando pensiamo a Dio le nostre idee sono piuttosto confuse in quanto nessuno l’ha mai visto, ma Gesù è la rivelazione del Padre! Egli è “la via, verità e la vita” (Gv 14, 6) per arrivare a Dio. Egli rappresenta la giusta direzione nella vita per arrivare a Dio. Forse il termine “verità” necessita di qualche precisazione. Nel linguaggio semitico la verità è strettamente connessa con la sicurezza: Gesù indica il percorso nella vita senza incertezze. Gesù è la via, che noi conosciamo. La seconda lettura completa efficacemente il messaggio degli Atti: ogni cristiano è una pietra di questo straordinario edificio, che è la Chiesa.
Possiamo partire dal Vangelo: “Nella casa del Padre ci sono molti posti” (Gv 14, 2); anche nella Chiesa ci sono molti posti, importanti e meno importanti: è fondamentale però lo spirito con cui si svolge il proprio ruolo. Il bene comune deve essere la preoccupazione di ogni membro della comunità, specie se la funzione svolta è di rilievo. Sarebbe anche auspicabile che ai ruoli più importanti venissero designate persone indicate dalla comunità: gli apostoli, che pure avevano lo Spirito Santo come guida, hanno delegato alla comunità la scelta delle persone. Soltanto avvenuta tale scelta essi hanno conferito lo Spirito Santo, perché li assistesse nello svolgimento del servizio. Qualunque sia il nostro ruolo all’interno della Chiesa dovremmo sempre tener presente che lo viviamo “in Cristo”, il quale ci chiamerà ad occupare il nostro posto definitivo nel suo regno. In terra svolgiamo un ruolo provvisorio! Il nostro posto è con Lui. Quando pensiamo a Dio le nostre idee sono piuttosto confuse in quanto nessuno l’ha mai visto, ma Gesù è la rivelazione del Padre! Egli è “la via, verità e la vita” (Gv 14, 6) per arrivare a Dio. Egli rappresenta la giusta direzione nella vita per arrivare a Dio. Forse il termine “verità” necessita di qualche precisazione. Nel linguaggio semitico la verità è strettamente connessa con la sicurezza: Gesù indica il percorso nella vita senza incertezze. Gesù è la via, che noi conosciamo. La seconda lettura completa efficacemente il messaggio degli Atti: ogni cristiano è una pietra di questo straordinario edificio, che è la Chiesa.
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, perché sappia vincere la tentazione del legalismo, annunciando che la salvezza è una Persona, non un’idea, preghiamo
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, sappiano offrire se stessi come pietre vive di quell’edificio spirituale che sono chiamati a condurre a Dio, preghiamo
• Per i fedeli laici e per noi qui riuniti, perché sentiamo la chiamata alla santità come strumento di elevazione di noi stessi e nel contempo servizio d’amore al prossimo, preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, sappiano offrire se stessi come pietre vive di quell’edificio spirituale che sono chiamati a condurre a Dio, preghiamo
• Per i fedeli laici e per noi qui riuniti, perché sentiamo la chiamata alla santità come strumento di elevazione di noi stessi e nel contempo servizio d’amore al prossimo, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Gesù Eucaristia, sei entrato nella nostra intimità e con questo ci hai comunicato la tua intimità con il Padre. Grazie! Fai di noi la tua famiglia. Grazie! Ti supplichiamo, rendici degni della dignità a cui ci hai elevato, capaci di compiere le tue opere e rispondere alla tua sete.
Gesù Eucaristia, sei entrato nella nostra intimità e con questo ci hai comunicato la tua intimità con il Padre. Grazie! Fai di noi la tua famiglia. Grazie! Ti supplichiamo, rendici degni della dignità a cui ci hai elevato, capaci di compiere le tue opere e rispondere alla tua sete.
Idea guida
Portiamo al mondo la notizia che nei nostri deserti l’acqua è vicina.
Portiamo al mondo la notizia che nei nostri deserti l’acqua è vicina.
Animazione liturgica preparata da
don Giovanni Deiana, biblista, Roberta Fioravanti e Alberto Hermanin
don Giovanni Deiana, biblista, Roberta Fioravanti e Alberto Hermanin
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