Idea Luce
Testimoni e comunicatori di un’umanità nuova.
Testimoni e comunicatori di un’umanità nuova.
Introduzione
Nella cornice liturgica della Solennità dell’Ascensione del Signore, la Chiesa celebra anche la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. “… Da un ascolto senza pregiudizi, attento e disponibile, nasce un parlare secondo lo stile di Dio, nutrito di vicinanza, compassione e tenerezza. Abbiamo un urgente bisogno nella Chiesa di una comunicazione che accenda i cuori, che sia balsamo sulle ferite e faccia luce sul cammino dei fratelli e delle sorelle. Sogno una comunicazione ecclesiale che sappia lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, gentile e al contempo profetica, che sappia trovare nuove forme e modalità per il meraviglioso annuncio che è chiamata a portare nel terzo millennio. Una comunicazione che metta al centro la relazione con Dio e con il prossimo, specialmente il più bisognoso, e che sappia accendere il fuoco della fede piuttosto che preservare le ceneri di un’identità autoreferenziale. Una comunicazione le cui basi siano l’umiltà nell’ascoltare e la parresia nel parlare, che non separi mai la verità dalla carità.” (dal Messaggio di Papa Francesco).
Nella cornice liturgica della Solennità dell’Ascensione del Signore, la Chiesa celebra anche la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. “… Da un ascolto senza pregiudizi, attento e disponibile, nasce un parlare secondo lo stile di Dio, nutrito di vicinanza, compassione e tenerezza. Abbiamo un urgente bisogno nella Chiesa di una comunicazione che accenda i cuori, che sia balsamo sulle ferite e faccia luce sul cammino dei fratelli e delle sorelle. Sogno una comunicazione ecclesiale che sappia lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, gentile e al contempo profetica, che sappia trovare nuove forme e modalità per il meraviglioso annuncio che è chiamata a portare nel terzo millennio. Una comunicazione che metta al centro la relazione con Dio e con il prossimo, specialmente il più bisognoso, e che sappia accendere il fuoco della fede piuttosto che preservare le ceneri di un’identità autoreferenziale. Una comunicazione le cui basi siano l’umiltà nell’ascoltare e la parresia nel parlare, che non separi mai la verità dalla carità.” (dal Messaggio di Papa Francesco).
Liturgia della Parola (Messa del giorno)
LETTURE:
At 1, 1-11;
Sal 46 – Rit. Ascende il Signore tra canti di gioia;
Ef 1, 17-23;
Mt 28, 16-20
L’Ascensione del Signore ha una valenza teologica di grande rilevanza: Cristo con la sua natura umana e divina ritorna presso il Padre. Da questo momento l’umanità ritrova il suo posto in Paradiso, accanto a Dio, da dove era stata cacciata insieme ad Adamo. Il tabernacolo celeste, dove abita Dio, è di nuovo aperto all’uomo.
LETTURE:
At 1, 1-11;
Sal 46 – Rit. Ascende il Signore tra canti di gioia;
Ef 1, 17-23;
Mt 28, 16-20
L’Ascensione del Signore ha una valenza teologica di grande rilevanza: Cristo con la sua natura umana e divina ritorna presso il Padre. Da questo momento l’umanità ritrova il suo posto in Paradiso, accanto a Dio, da dove era stata cacciata insieme ad Adamo. Il tabernacolo celeste, dove abita Dio, è di nuovo aperto all’uomo.
Traccia di riflessione
La liturgia descrive ampiamente la scena attraverso le letture (Atti e Vangeli). Gli Atti in particolare ci forniscono una descrizione abbastanza colorita: Gesù accompagnato dal numeroso gruppo di discepoli si dirige verso il monte degli ulivi. I discepoli non sanno cosa succederà, ma hanno la vaga sensazione che stiano per assistere ad una svolta epocale, tanto che qualcuno timidamente domanda a Gesù se non sia arrivato il momento di “ristabilire il regno di Israele” (At 1, 6)! E mentre ancora stanno pensando alla risposta di Gesù, questi viene sottratto alla loro vista e scompare. Il Vangelo di Matteo (28, 19-20) però ci riferisce le ultime raccomandazioni che costituiscono il testamento di Gesù: “andate, fate discepoli tutte le genti, battezzandole e insegnando loro ad osservare tutto quanto vi ho comandato, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Gesù prima di sottrarsi alla nostra vista materiale ci lascia le consegne. I discepoli devono riprodurre l’esperienza che hanno vissuto con Gesù: il verbo “fate discepoli le genti” significa proprio questo. In altre parole i discepoli di Gesù devono trasmettere alle genti quella passione per la parola di Gesù che essi hanno sperimentato, con la certezza che ovunque sarà predicato il Vangelo, il discepolo non sarà mai solo.
La liturgia descrive ampiamente la scena attraverso le letture (Atti e Vangeli). Gli Atti in particolare ci forniscono una descrizione abbastanza colorita: Gesù accompagnato dal numeroso gruppo di discepoli si dirige verso il monte degli ulivi. I discepoli non sanno cosa succederà, ma hanno la vaga sensazione che stiano per assistere ad una svolta epocale, tanto che qualcuno timidamente domanda a Gesù se non sia arrivato il momento di “ristabilire il regno di Israele” (At 1, 6)! E mentre ancora stanno pensando alla risposta di Gesù, questi viene sottratto alla loro vista e scompare. Il Vangelo di Matteo (28, 19-20) però ci riferisce le ultime raccomandazioni che costituiscono il testamento di Gesù: “andate, fate discepoli tutte le genti, battezzandole e insegnando loro ad osservare tutto quanto vi ho comandato, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Gesù prima di sottrarsi alla nostra vista materiale ci lascia le consegne. I discepoli devono riprodurre l’esperienza che hanno vissuto con Gesù: il verbo “fate discepoli le genti” significa proprio questo. In altre parole i discepoli di Gesù devono trasmettere alle genti quella passione per la parola di Gesù che essi hanno sperimentato, con la certezza che ovunque sarà predicato il Vangelo, il discepolo non sarà mai solo.
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, perché sia promotrice di una comunicazione costruttiva, che favorisca una cultura dell’incontro e rifiuti ogni forma di pregiudizio, preghiamo
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché diffondano la fiducia nella presenza del Signore in mezzo al suo popolo, specialmente nella Parola e nei Sacramenti, preghiamo
• Per gli operatori della comunicazione sociale, perché contribuiscano alla ricerca di uno stile comunicativo aperto e creativo nella logica della “buona notizia”, preghiamo
• Per noi qui riuniti, perché le nostre vite siano orientate al Cielo e possano essere segno della presenza di Cristo per i fratelli che su questa terra aspettano i segni concreti di speranza, preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché diffondano la fiducia nella presenza del Signore in mezzo al suo popolo, specialmente nella Parola e nei Sacramenti, preghiamo
• Per gli operatori della comunicazione sociale, perché contribuiscano alla ricerca di uno stile comunicativo aperto e creativo nella logica della “buona notizia”, preghiamo
• Per noi qui riuniti, perché le nostre vite siano orientate al Cielo e possano essere segno della presenza di Cristo per i fratelli che su questa terra aspettano i segni concreti di speranza, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Gesù Eucaristia, ti ringraziamo perché nel mirabile sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue realizzi la promessa di rimanere con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Fa’ che sentiamo la tua presenza ogni volta che siamo sfiduciati, ogni volta che non troviamo le parole per esprimere i sentimenti e i desideri del nostro cuore, ogni volta che interrompiamo il dialogo, specialmente nelle nostre famiglie.
Gesù Eucaristia, ti ringraziamo perché nel mirabile sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue realizzi la promessa di rimanere con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Fa’ che sentiamo la tua presenza ogni volta che siamo sfiduciati, ogni volta che non troviamo le parole per esprimere i sentimenti e i desideri del nostro cuore, ogni volta che interrompiamo il dialogo, specialmente nelle nostre famiglie.
Idea guida
Diffondiamo con ogni mezzo la buona notizia del Vangelo.
Diffondiamo con ogni mezzo la buona notizia del Vangelo.
Animazione liturgica preparata da
don Giovanni Deiana, biblista, Roberta Fioravanti e Alberto Hermanin
don Giovanni Deiana, biblista, Roberta Fioravanti e Alberto Hermanin
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