Idea Luce
Che cosa dobbiamo fare?
Che cosa dobbiamo fare?
Introduzione
“Egli chiama le pecore, ciascuna per nome”. Siamo sulle spalle del Pastore e quindi al sicuro: ma siamo anche chiamati ad essere impavidi nella sofferenza. La nostra gioia non è quella superficiale del “tana libera tutti”. La contemplazione del Signore venuto a portarci la vita genera un impegno di vita. Che cosa dobbiamo fare? La Chiesa celebra oggi la Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Il Signore ci faccia conoscere la sua chiamata alla pienezza dell’amore.
“Egli chiama le pecore, ciascuna per nome”. Siamo sulle spalle del Pastore e quindi al sicuro: ma siamo anche chiamati ad essere impavidi nella sofferenza. La nostra gioia non è quella superficiale del “tana libera tutti”. La contemplazione del Signore venuto a portarci la vita genera un impegno di vita. Che cosa dobbiamo fare? La Chiesa celebra oggi la Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Il Signore ci faccia conoscere la sua chiamata alla pienezza dell’amore.
Liturgia della Parola
LETTURE:
At 2,14a. 36-41;
Sal 22 – Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla;
1Pt 2, 20b-25;
Gv 10, 1-10
“Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Il tema centrale della liturgia di oggi è quello del buon pastore, che entra dalla porta dell’ovile e le pecore ascoltano la sua voce. Insomma, tra il buon pastore e il gregge si instaura una sintonia perfetta fondata sulla funzione del pastore: egli le conosce singolarmente (una per una), le chiama per nome e le conduce al pascolo. Ascoltiamo con cuore docile.
LETTURE:
At 2,14a. 36-41;
Sal 22 – Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla;
1Pt 2, 20b-25;
Gv 10, 1-10
“Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Il tema centrale della liturgia di oggi è quello del buon pastore, che entra dalla porta dell’ovile e le pecore ascoltano la sua voce. Insomma, tra il buon pastore e il gregge si instaura una sintonia perfetta fondata sulla funzione del pastore: egli le conosce singolarmente (una per una), le chiama per nome e le conduce al pascolo. Ascoltiamo con cuore docile.
Traccia di riflessione
La lettura principale è quella del vangelo che presenta Gesù come buon pastore; il vocabolo greco che noi traduciamo con ‘buono’ (kalòs) significa ‘bello’. In realtà kalòs in greco ha una gamma di significati molto ampia. Nel nostro testo si può tradurre con “il pastore ideale”. Lui. Ma nel testo si avverte anche la polemica contro coloro che storicamente erano stati incaricati da Dio di prendersi cura del popolo, in primo luogo i re, poi i sacerdoti. Di ciò aveva scritto Ezechiele: “Così dice il Signore Dio: eccomi contro i pastori; a loro chiederò conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna” (Ez 34, 10-11). Ora, Gesù non soltanto realizza la profezia di Ezechiele, ma indica con chiarezza il giusto itinerario per essere, come lui, buoni pastori per il gregge, quelli che entrano dalla porta. Non viene però compreso e allora specifica: “Io sono la porta; se uno entra attraverso di me sarà salvato”, mentre già prima aveva detto che chi sale nel recinto da un’altra parte è un ladro o un brigante. Sono parole che sotto la veste del pastore amorevole celano la loro parte di durezza: non ci sono altre via se non la porta, Lui: e che non si tratti di una via semplice ce lo assicura la seconda lettura. Anche il Salmo parla di valli oscure; siamo, si potrebbe dire, nel cuore del problema della sofferenza umana. La passione di Gesù ne ha mutato il senso e il significato profondo, facendone via della salvezza.
La lettura principale è quella del vangelo che presenta Gesù come buon pastore; il vocabolo greco che noi traduciamo con ‘buono’ (kalòs) significa ‘bello’. In realtà kalòs in greco ha una gamma di significati molto ampia. Nel nostro testo si può tradurre con “il pastore ideale”. Lui. Ma nel testo si avverte anche la polemica contro coloro che storicamente erano stati incaricati da Dio di prendersi cura del popolo, in primo luogo i re, poi i sacerdoti. Di ciò aveva scritto Ezechiele: “Così dice il Signore Dio: eccomi contro i pastori; a loro chiederò conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna” (Ez 34, 10-11). Ora, Gesù non soltanto realizza la profezia di Ezechiele, ma indica con chiarezza il giusto itinerario per essere, come lui, buoni pastori per il gregge, quelli che entrano dalla porta. Non viene però compreso e allora specifica: “Io sono la porta; se uno entra attraverso di me sarà salvato”, mentre già prima aveva detto che chi sale nel recinto da un’altra parte è un ladro o un brigante. Sono parole che sotto la veste del pastore amorevole celano la loro parte di durezza: non ci sono altre via se non la porta, Lui: e che non si tratti di una via semplice ce lo assicura la seconda lettura. Anche il Salmo parla di valli oscure; siamo, si potrebbe dire, nel cuore del problema della sofferenza umana. La passione di Gesù ne ha mutato il senso e il significato profondo, facendone via della salvezza.
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, comunità delle pecore conosciute dal Pastore una per una, perché senta la responsabilità di offrire il sentiero della vita a tutti gli uomini, preghiamo
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, pastori della Chiesa, perché manifestino la vita consacrata come realizzazione piena della persona in tutte le sue dimensioni, creando le occasioni per uno sviluppo delle vocazioni, preghiamo
• Per i giovani che cercano il senso vero della vita, perché ascoltino da Gesù il loro nome e rispondano un generoso eccomi, preghiamo
• Per tutti noi, perché sappiamo comprendere nella vita quotidiana il nostro essere portatori della vita donata dal Padre attraverso Gesù Cristo, preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, pastori della Chiesa, perché manifestino la vita consacrata come realizzazione piena della persona in tutte le sue dimensioni, creando le occasioni per uno sviluppo delle vocazioni, preghiamo
• Per i giovani che cercano il senso vero della vita, perché ascoltino da Gesù il loro nome e rispondano un generoso eccomi, preghiamo
• Per tutti noi, perché sappiamo comprendere nella vita quotidiana il nostro essere portatori della vita donata dal Padre attraverso Gesù Cristo, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Signore Gesù Cristo, tu conosci il nostro nome, quello di ognuno di noi. Grazie perché ci chiami e ci ami. Anche oggi, qui e ora. Continua a chiamare molti al dono totale della vita e sostieni il sì di tutte le persone consacrate. Rendi il nostro occhio sempre attento, fa’ che sappiamo riconoscerti per entrare nella porta vera. Rendici forti nel servizio alla verità non meno che in quello alla carità. Rendici strumenti del tuo servizio alla vita, ciascuno nella propria vocazione.
Signore Gesù Cristo, tu conosci il nostro nome, quello di ognuno di noi. Grazie perché ci chiami e ci ami. Anche oggi, qui e ora. Continua a chiamare molti al dono totale della vita e sostieni il sì di tutte le persone consacrate. Rendi il nostro occhio sempre attento, fa’ che sappiamo riconoscerti per entrare nella porta vera. Rendici forti nel servizio alla verità non meno che in quello alla carità. Rendici strumenti del tuo servizio alla vita, ciascuno nella propria vocazione.
Idea guida
Viviamo senza timore la nostra vocazione e testimoniamo la nostra gioia.
Viviamo senza timore la nostra vocazione e testimoniamo la nostra gioia.
Animazione liturgica preparata da
don Giovanni Deiana, biblista, Roberta Fioravanti e Alberto Hermanin
don Giovanni Deiana, biblista, Roberta Fioravanti e Alberto Hermanin
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