Il frutto dello Spirito … è dominio di sé
Parola di Dio
Al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandò: “Tu sei il re dei Giudei?”. Ed egli rispose: “Tu lo dici”. I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: “Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!”. Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase stupito.
(Mc 15, 1-5)
Parola del Papa
Salvare se stessi, badare a se stessi, pensare a se stessi; non ad altri, ma solo alla propria salute, al proprio successo, ai propri interessi; all’avere, al potere, all’apparire. Salva te stesso: è il ritornello dell’umanità che ha crocifisso il Signore. Pensiamoci.
Ma alla mentalità dell’io si oppone quella di Dio; il salva te stesso si scontra con il Salvatore che offre se stesso. (…) Sul Calvario Gesù prende la parola tre volte, come i suoi oppositori (cfr. vv. 34.43.46). Ma in nessun caso rivendica qualcosa per sé; anzi, nemmeno difende o giustifica se stesso. Prega il Padre e offre misericordia al buon ladrone. Una sua espressione, in particolare, marca la differenza rispetto al salva te stesso: «Padre, perdona loro» (v. 34).
Soffermiamoci su queste parole. Quando le dice il Signore? In un momento specifico: durante la crocifissione, quando sente i chiodi trafiggergli i polsi e i piedi. Proviamo a immaginare il dolore lancinante che ciò provocava. Lì, nel dolore fisico più acuto della passione, Cristo chiede perdono per chi lo sta trapassando. In quei momenti verrebbe solo da gridare tutta la propria rabbia e sofferenza; invece Gesù dice: Padre, perdona loro. Diversamente da altri martiri, di cui racconta la Bibbia (cfr. 2 Mac 7,18-19), non rimprovera i carnefici e non minaccia castighi in nome di Dio, ma prega per i malvagi. Affisso al patibolo dell’umiliazione, aumenta l’intensità del dono, che diventa per-dono.
Ma alla mentalità dell’io si oppone quella di Dio; il salva te stesso si scontra con il Salvatore che offre se stesso. (…) Sul Calvario Gesù prende la parola tre volte, come i suoi oppositori (cfr. vv. 34.43.46). Ma in nessun caso rivendica qualcosa per sé; anzi, nemmeno difende o giustifica se stesso. Prega il Padre e offre misericordia al buon ladrone. Una sua espressione, in particolare, marca la differenza rispetto al salva te stesso: «Padre, perdona loro» (v. 34).
Soffermiamoci su queste parole. Quando le dice il Signore? In un momento specifico: durante la crocifissione, quando sente i chiodi trafiggergli i polsi e i piedi. Proviamo a immaginare il dolore lancinante che ciò provocava. Lì, nel dolore fisico più acuto della passione, Cristo chiede perdono per chi lo sta trapassando. In quei momenti verrebbe solo da gridare tutta la propria rabbia e sofferenza; invece Gesù dice: Padre, perdona loro. Diversamente da altri martiri, di cui racconta la Bibbia (cfr. 2 Mac 7,18-19), non rimprovera i carnefici e non minaccia castighi in nome di Dio, ma prega per i malvagi. Affisso al patibolo dell’umiliazione, aumenta l’intensità del dono, che diventa per-dono.
(Omelia 10.04.2022)
Parola del Fondatore, Servo di Dio Guglielmo Giaquinta
(Cristo) buono, comprensivo, amabile, amante della natura, è l’uomo superiore, figura gigantesca che si erge sopra quella che è la comune umanità. Quando è legato e lo portano da Anna per il primo giudizio e questi lo interroga: Qual è la tua dottrina? Gesù risponde: Perché interroghi me? Interroga coloro che mi hanno ascoltato (Gv 18,19-21); e il servo di Anna, che sta accanto, gli dà un violento schiaffo; Gesù non inveisce, è tranquillo, è il dominatore; in quel momento, però, la risposta inchioda l’altro al muro: Se io ho parlato male, dimostramelo, ma se non ho parlato male, perché mi schiaffeggi? (Gv 18, 23). Senso della dignità! Quando Erode pensava di poter fare il gioco delle marionette, quando credeva di poter trattare Gesù come un prestigiatore, fu contento, di vedere finalmente quest’uomo di cui tanto si parlava e si chiedeva se avrebbe fatto qualche miracolo, come se Gesù avesse scherzato con i miracoli: non gli risponde mezza sillaba (Lc 23, 9). Erode lo interrogò, lo riempì di domande, di offese: non risponde. (…) Gesù che è stato con tutti, anche con il pagano, con Pilato, con Erode non tratta: non risponde. E anche nel momento cruciale del dolore massimo, quando pende dalla croce, c’è un senso di dignità, di grandezza in Lui. Il soldato romano, il centurione, non si è convertito tanto per quel complesso di miracoli che ha accompagnato la morte di Gesù, ma per quel senso di dignità, di grandezza, che affioravano dal volto e dalla figura di Lui: Questi non può essere un uomo qualsiasi, questi deve essere realmente il Figlio di Dio! (cfr. Mc 15, 39).
(Dal Corso di Esercizi Spirituali “Gesù”, p. 45)
Preghiamo con il cuore
Signore salvami dalla presunzione di sapere tutto; dall’arroganza di chi non annette dubbi; dalla durezza di chi non tollera ritardi; dal rigore di chi non perdona debolezze; dall’ipocrisia di chi salva i principi e uccide le persone.
(don Tonino Bello)
Il dono del di più
• Siamo consapevoli che il male può essere vinto solo da un bene più grande, che Cristo ha travolto il peccato e la morte con la forza del suo amore crocifisso e risorto. Preghiamo per la pace, perché siano tanti quelli che abbracciano con convinzione il “metodo” di Gesù e impegnano tutta la vita per seminare perdono e costruire comunione, per trasformare i nemici in fratelli con la forza dell’amore di Dio.
• Il mese di settembre è dedicato agli angeli. Lasciamoci accompagnare, guidare, proteggere dalla loro presenza piena di amore, affidiamo alla loro custodia le persone più sole e sofferenti perché siano per loro luce e consolazione che aiuta a trovare la tenerezza di Dio.
• Preghiamo per il Movimento Pro Sanctitate che in questo tempo ricomincia la sua attività “ordinaria”, perché tutte le sue iniziative siano piene dello “straordinario” amore di Dio che fa nuove tutte le cose.
• Preghiamo perché la pena di morte, che attenta all’inviolabilità e alla dignità della persona, sia abolita nelle legislazioni di tutti i Paesi del mondo.” (Apostolato della Preghiera).
• Affidiamo all’intercessione del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta tutte le richieste di preghiera delle persone che si rivolgono a noi.
• Il mese di settembre è dedicato agli angeli. Lasciamoci accompagnare, guidare, proteggere dalla loro presenza piena di amore, affidiamo alla loro custodia le persone più sole e sofferenti perché siano per loro luce e consolazione che aiuta a trovare la tenerezza di Dio.
• Preghiamo per il Movimento Pro Sanctitate che in questo tempo ricomincia la sua attività “ordinaria”, perché tutte le sue iniziative siano piene dello “straordinario” amore di Dio che fa nuove tutte le cose.
• Preghiamo perché la pena di morte, che attenta all’inviolabilità e alla dignità della persona, sia abolita nelle legislazioni di tutti i Paesi del mondo.” (Apostolato della Preghiera).
• Affidiamo all’intercessione del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta tutte le richieste di preghiera delle persone che si rivolgono a noi.
Sussidio a cura di Tiziana Davico e Rosetta Di Bella
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