Idea luce
Tutto è nudo e scoperto agli occhi di Dio.
Tutto è nudo e scoperto agli occhi di Dio.
Introduzione
Questa domenica d’autunno è dedicata, pare, alle cose che contano per noi. Cosa è importante? La sicurezza materiale, la tranquillità, la ricchezza, il successo? La liturgia ci persuade che non possiamo proprio barare di fronte a questa domanda, perché tutto è nudo e scoperto agli occhi di Dio.
Questa domenica d’autunno è dedicata, pare, alle cose che contano per noi. Cosa è importante? La sicurezza materiale, la tranquillità, la ricchezza, il successo? La liturgia ci persuade che non possiamo proprio barare di fronte a questa domanda, perché tutto è nudo e scoperto agli occhi di Dio.
Liturgia della Parola
LETTURE:
Sap 7, 7-11;
Sal 89 – Rit. Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre;
Eb 4, 12-13;
Mc 10, 17-30
Quanto è difficile per quelli che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio! È inutile che noi si pensi ai miliardari: in verità, siamo già nella parte di mondo che è ricca e opulenta. Non è difficile solo per loro, è difficile per noi. Comprendere questo è Sapienza di Dio, che discerne i pensieri del cuore. Chi può essere salvato? Ci conforta l’asserzione di Gesù: niente è impossibile a Dio. Ascoltiamo la Parola.
LETTURE:
Sap 7, 7-11;
Sal 89 – Rit. Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre;
Eb 4, 12-13;
Mc 10, 17-30
Quanto è difficile per quelli che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio! È inutile che noi si pensi ai miliardari: in verità, siamo già nella parte di mondo che è ricca e opulenta. Non è difficile solo per loro, è difficile per noi. Comprendere questo è Sapienza di Dio, che discerne i pensieri del cuore. Chi può essere salvato? Ci conforta l’asserzione di Gesù: niente è impossibile a Dio. Ascoltiamo la Parola.
Traccia di riflessione
Che cosa meravigliosa è la sapienza: conoscere vuol dire comprendere e comprendere vuol dire una inarrivabile pienezza spirituale, che può essere più soddisfacente del potere o della ricchezza. Già. Ma la Parola di Dio, la Sapienza di Dio, non è astratta conoscenza accademica. La verità si deve conoscere, e la si conosce soltanto facendola: fare la verità. Qui cade il giovane ricco, e nessuno di noi è autorizzato a guardarlo con compassione come colui che non riesca a fare ciò che per noi è facilissimo. No. Il giovane ricco siamo tutti noi. Per l’ovvia motivazione, intanto, che diamo sempre molto meno di quanto potremmo: ma questa è solo la cornice del quadro. Il cuore di esso è infatti comprendere – realizzandolo nella concretezza dell’amore – ciò che veramente conta per noi, che dà il senso della nostra vita. Una catechesi sbagliata sarebbe quella di raffigurare tutto come se da una parte ci fossero le allettanti promesse dei beni terreni e dall’altra uno sgradevole dovere da compiere, un annullamento di noi stessi, una cupa ansia di prestazione temperata solo dalla speranza di arrivare primi al traguardo di una improbabile gara nell’adempimento della legge. Niente di tutto ciò: “già ora, in questo tempo”, riceviamo “cento volte tanto”. Qui è il salto. Dunque per esempio non le ricchezze in sé sono un ostacolo, ma la loro importanza ai nostri occhi, nel nostro cuore: vale a dire l’uso che se ne fa. Questo è importante, per non farci sviare da una interpretazione sociologica che sarebbe angusta. Quello che Gesù propone non è tanto un uomo spoglio di tutto, quanto un uomo libero e pieno di relazioni. Libero, e con cento legami (Ermes Ronchi). E ancora: osserviamo come Gesù, proprio nel momento in cui si rende conto che le ricchezze per l’uomo che ha di fronte contano troppo, proprio in quel momento, “fissò lo sguardo su di lui, e lo amò”. Non solo ci ama lo stesso, ma ci assicura che Dio può salvarci comunque; ma, in ogni caso, ci vuole tutti come Lui: santi.
Che cosa meravigliosa è la sapienza: conoscere vuol dire comprendere e comprendere vuol dire una inarrivabile pienezza spirituale, che può essere più soddisfacente del potere o della ricchezza. Già. Ma la Parola di Dio, la Sapienza di Dio, non è astratta conoscenza accademica. La verità si deve conoscere, e la si conosce soltanto facendola: fare la verità. Qui cade il giovane ricco, e nessuno di noi è autorizzato a guardarlo con compassione come colui che non riesca a fare ciò che per noi è facilissimo. No. Il giovane ricco siamo tutti noi. Per l’ovvia motivazione, intanto, che diamo sempre molto meno di quanto potremmo: ma questa è solo la cornice del quadro. Il cuore di esso è infatti comprendere – realizzandolo nella concretezza dell’amore – ciò che veramente conta per noi, che dà il senso della nostra vita. Una catechesi sbagliata sarebbe quella di raffigurare tutto come se da una parte ci fossero le allettanti promesse dei beni terreni e dall’altra uno sgradevole dovere da compiere, un annullamento di noi stessi, una cupa ansia di prestazione temperata solo dalla speranza di arrivare primi al traguardo di una improbabile gara nell’adempimento della legge. Niente di tutto ciò: “già ora, in questo tempo”, riceviamo “cento volte tanto”. Qui è il salto. Dunque per esempio non le ricchezze in sé sono un ostacolo, ma la loro importanza ai nostri occhi, nel nostro cuore: vale a dire l’uso che se ne fa. Questo è importante, per non farci sviare da una interpretazione sociologica che sarebbe angusta. Quello che Gesù propone non è tanto un uomo spoglio di tutto, quanto un uomo libero e pieno di relazioni. Libero, e con cento legami (Ermes Ronchi). E ancora: osserviamo come Gesù, proprio nel momento in cui si rende conto che le ricchezze per l’uomo che ha di fronte contano troppo, proprio in quel momento, “fissò lo sguardo su di lui, e lo amò”. Non solo ci ama lo stesso, ma ci assicura che Dio può salvarci comunque; ma, in ogni caso, ci vuole tutti come Lui: santi.
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, perché essa sia sempre e meglio una comunità di esseri umani liberi dall’ossessione del possesso e dalla illusione della sicurezza, preghiamo.
• Per il Santo Padre Francesco: perché il suo magistero che ribadisce la scelta preferenziale per i poveri sia compreso in ogni luogo non come illusoria palingenesi sociologica ma come appello alla conversione e alla libertà, preghiamo.
• Per i Vescovi, i presbiteri e i diaconi della nostra Chiesa, perché lo Spirito li assista sempre nell’opera del Signore, spesso solitaria e incompresa, preghiamo.
• Per noi qui presenti e le nostre famiglie, perché siamo sempre noi a dominare i nostri beni e non i nostri averi a dominare le nostre anime, preghiamo.
• Per la Chiesa, perché essa sia sempre e meglio una comunità di esseri umani liberi dall’ossessione del possesso e dalla illusione della sicurezza, preghiamo.
• Per il Santo Padre Francesco: perché il suo magistero che ribadisce la scelta preferenziale per i poveri sia compreso in ogni luogo non come illusoria palingenesi sociologica ma come appello alla conversione e alla libertà, preghiamo.
• Per i Vescovi, i presbiteri e i diaconi della nostra Chiesa, perché lo Spirito li assista sempre nell’opera del Signore, spesso solitaria e incompresa, preghiamo.
• Per noi qui presenti e le nostre famiglie, perché siamo sempre noi a dominare i nostri beni e non i nostri averi a dominare le nostre anime, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Gesù, rendi saldo il nostro spirito! Sii tu, nutrimento vivente, a illuminare le nostre riflessioni, a dominare le nostre paure. Senza di te ben poco possono le nostre misere forze umane, pronte a crollare sotto l’urto del tuo, del nostro nemico! Sì, quel nemico che ha nome ricchezza, che ha nome potere, che fa del nostro prossimo solo un mezzo di affermazione e non il senso della nostra vita.
Gesù, rendi saldo il nostro spirito! Sii tu, nutrimento vivente, a illuminare le nostre riflessioni, a dominare le nostre paure. Senza di te ben poco possono le nostre misere forze umane, pronte a crollare sotto l’urto del tuo, del nostro nemico! Sì, quel nemico che ha nome ricchezza, che ha nome potere, che fa del nostro prossimo solo un mezzo di affermazione e non il senso della nostra vita.
Idea guida
Testimoniamo ai fratelli Cristo tutto intero, non solo quello che va di moda.
Testimoniamo ai fratelli Cristo tutto intero, non solo quello che va di moda.
Sussidio preparato da Alberto Hermanin,
Valeria Angeloro e Mirella Scalia.
Valeria Angeloro e Mirella Scalia.
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