Idea Luce
Come usiamo il nostro cervello.
Come usiamo il nostro cervello.
Introduzione
La liturgia di questa XXXII domenica del Tempo Ordinario è incentrata sulla necessità di vivere guidati dalla sapienza. Una vita dominata dalle passioni e guidata dall’istinto può essere comprensibile in un animale; l’uomo ha ricevuto il dono dell’intelligenza proprio per vivere sotto la sua guida. Dio alla fine valuterà se e come abbiamo usato il nostro cervello, oppure se è ancora nuovo di zecca! È un insegnamento importante, che ci riporta alla serietà delle nostre determinazioni e delle nostre motivazioni, che qualificano anche la nostra vita spirituale, perché la santità è pienezza dell’uomo.
La liturgia di questa XXXII domenica del Tempo Ordinario è incentrata sulla necessità di vivere guidati dalla sapienza. Una vita dominata dalle passioni e guidata dall’istinto può essere comprensibile in un animale; l’uomo ha ricevuto il dono dell’intelligenza proprio per vivere sotto la sua guida. Dio alla fine valuterà se e come abbiamo usato il nostro cervello, oppure se è ancora nuovo di zecca! È un insegnamento importante, che ci riporta alla serietà delle nostre determinazioni e delle nostre motivazioni, che qualificano anche la nostra vita spirituale, perché la santità è pienezza dell’uomo.
Liturgia della Parola
LETTURE: Sap 6, 12-16;
Sal 62;
1Ts 4, 13-18;
Mt 25, 1-13
Il messaggio della prima lettura trova un ulteriore sviluppo nella pagina del Vangelo, la quale pone a confronto due gruppi di vergini, quelle sagge e quelle stolte. Le prime organizzano la loro vita in funzione dell’incontro con lo sposo; le stolte, invece, si lascino guidare dalle esigenze materiali e arrivano impreparate all’incontro. È un richiamo forte per noi alla vigilanza.
LETTURE: Sap 6, 12-16;
Sal 62;
1Ts 4, 13-18;
Mt 25, 1-13
Il messaggio della prima lettura trova un ulteriore sviluppo nella pagina del Vangelo, la quale pone a confronto due gruppi di vergini, quelle sagge e quelle stolte. Le prime organizzano la loro vita in funzione dell’incontro con lo sposo; le stolte, invece, si lascino guidare dalle esigenze materiali e arrivano impreparate all’incontro. È un richiamo forte per noi alla vigilanza.
Traccia di riflessione
La prima lettura è tratta dal Libro della Sapienza, che è stato attribuito dalla tradizione a Salomone. A lui Dio concesse “un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te, né sorgerà dopo di te” (1Re 3, 12). Coloro che vivono da stolti non hanno attenuanti, in quanto la Sapienza è a disposizione di chi la ricerca (Sap 6, 12). Di più, “chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà, la troverà seduta alla sua porta” (Sap 6, 14). Mentre la sapienza delle scuole filosofiche costava un patrimonio e solo pochi fortunati ne potevano usufruire, quella data da Dio è a disposizione di quanti la cercano: “Facilmente si lascia vedere da coloro che la amano e si lascia trovare da quelli che la cercano” (Sap 6, 12). La Lettura del Vangelo ci presenta la parabola delle vergini. Sono due gruppi di ragazze in attesa dello sposo: uno si prepara all’incontro con saggezza, mentre l’altro si affida all’improvvisazione dell’ultimo momento. La parabola rispecchia l’atteggiamento dell’umanità nei confronti della morte. I saggi si preparano a concludere la propria esistenza, lasciandosi guidare dall’intelligenza; l’altra parte, invece, vive in balia delle proprie passioni, illudendosi di risolvere tutto all’ultimo momento, con un atto di dolore biascicato alla fine o, magari, con una bella confessione sul letto di morte! La parabola insegna che le cose non sono così semplici. Il Signore ci ha dato la vita per realizzare un suo progetto! Dio è una persona seria! Vuole vedere cose fatte, non solo parole! La II Lettura, tratta dalla I Tessalonicesi, risponde ad un quesito, che angosciava i fedeli del tempo di Paolo (e non solo): quando verrà la fine? Paolo insiste che non è importante conoscere il “quando”, ma piuttosto “come” ci prepariamo a quel momento! Il capitolo V della Lettera è tutto dedicato al modo in cui i fedeli devono prepararsi all’incontro con Gesù!
La prima lettura è tratta dal Libro della Sapienza, che è stato attribuito dalla tradizione a Salomone. A lui Dio concesse “un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te, né sorgerà dopo di te” (1Re 3, 12). Coloro che vivono da stolti non hanno attenuanti, in quanto la Sapienza è a disposizione di chi la ricerca (Sap 6, 12). Di più, “chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà, la troverà seduta alla sua porta” (Sap 6, 14). Mentre la sapienza delle scuole filosofiche costava un patrimonio e solo pochi fortunati ne potevano usufruire, quella data da Dio è a disposizione di quanti la cercano: “Facilmente si lascia vedere da coloro che la amano e si lascia trovare da quelli che la cercano” (Sap 6, 12). La Lettura del Vangelo ci presenta la parabola delle vergini. Sono due gruppi di ragazze in attesa dello sposo: uno si prepara all’incontro con saggezza, mentre l’altro si affida all’improvvisazione dell’ultimo momento. La parabola rispecchia l’atteggiamento dell’umanità nei confronti della morte. I saggi si preparano a concludere la propria esistenza, lasciandosi guidare dall’intelligenza; l’altra parte, invece, vive in balia delle proprie passioni, illudendosi di risolvere tutto all’ultimo momento, con un atto di dolore biascicato alla fine o, magari, con una bella confessione sul letto di morte! La parabola insegna che le cose non sono così semplici. Il Signore ci ha dato la vita per realizzare un suo progetto! Dio è una persona seria! Vuole vedere cose fatte, non solo parole! La II Lettura, tratta dalla I Tessalonicesi, risponde ad un quesito, che angosciava i fedeli del tempo di Paolo (e non solo): quando verrà la fine? Paolo insiste che non è importante conoscere il “quando”, ma piuttosto “come” ci prepariamo a quel momento! Il capitolo V della Lettera è tutto dedicato al modo in cui i fedeli devono prepararsi all’incontro con Gesù!
Preghiera dei fedeli
• Per coloro che consacrano la loro vita a Dio, perché siano un segno profetico di sapienza con la loro vigilanza e la loro perseveranza, preghiamo
• Per noi qui riuniti, perché sappiamo scorgere la presenza del Regno di Dio nella storia e nella vita quotidiana delle nostre comunità, preghiamo.
• Per noi qui riuniti, perché sappiamo scorgere la presenza del Regno di Dio nella storia e nella vita quotidiana delle nostre comunità, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Gesù Eucaristia, ti rendiamo grazie, perché ancora una volta sei venuto in noi sotto le specie del Pane e del Vino per incontrarci, trasformarci, santificarci. Tu non ti preoccupi se siamo o non siamo degni di questo incontro, ogni volta ci superi e ci meravigli con il dono della tua infinita misericordia, ma ci inviti ad essere vigilanti e pronti per poter godere in eterno della tua compagnia. Donaci la vera sapienza e guidaci sulla via della vita.
Idea guida
Risvegliamo nei fratelli la consapevolezza dell’incontro con il Signore.
Risvegliamo nei fratelli la consapevolezza dell’incontro con il Signore.
Animazione liturgica a cura di don Giovanni Deiana, biblista,
e Stefania Castelli, Roberta Fioravanti e Mirella Scalia
e Stefania Castelli, Roberta Fioravanti e Mirella Scalia
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