Idea Luce
A Dio che ci ha donato tutto, diamo il nostro personale tutto.
A Dio che ci ha donato tutto, diamo il nostro personale tutto.
Introduzione
In questa XXXIII domenica del Tempo Ordinario siamo invitati a soffermarci con uno sguardo più attento e consapevole su noi stessi, a riflettere su quanta ricchezza di doni e potenzialità ciascuno ha ricevuto da Dio. Dentro ogni momento di questa celebrazione, preghiamo e invochiamo lo Spirito perché, a Dio che ci ha donato tutto, sappiamo sempre con gioia donare il nostro personale tutto. E preghiamo in particolare in comunione con tutta la Chiesa, in questa Quarta Giornata Mondiale dei Poveri voluta da papa Francesco.
In questa XXXIII domenica del Tempo Ordinario siamo invitati a soffermarci con uno sguardo più attento e consapevole su noi stessi, a riflettere su quanta ricchezza di doni e potenzialità ciascuno ha ricevuto da Dio. Dentro ogni momento di questa celebrazione, preghiamo e invochiamo lo Spirito perché, a Dio che ci ha donato tutto, sappiamo sempre con gioia donare il nostro personale tutto. E preghiamo in particolare in comunione con tutta la Chiesa, in questa Quarta Giornata Mondiale dei Poveri voluta da papa Francesco.
Liturgia della Parola
LETTURE: Pr 31, 10-13. 19-20. 30-31;
Sal 127;
1Ts 5, 1-6;
Mt 25, 14-30
La donna perfetta del libro dei Proverbi e l’uomo che teme il Signore descritto dal Salmista, ci riportano alla bellezza di una vita sociale fedele e laboriosa, a cui tutti siamo chiamati. I doni che vengono dall’amore di Dio sono fatti per essere moltiplicati. Come ascolteremo dal Vangelo, ciascuno riceve qualcosa di prezioso e unico.
LETTURE: Pr 31, 10-13. 19-20. 30-31;
Sal 127;
1Ts 5, 1-6;
Mt 25, 14-30
La donna perfetta del libro dei Proverbi e l’uomo che teme il Signore descritto dal Salmista, ci riportano alla bellezza di una vita sociale fedele e laboriosa, a cui tutti siamo chiamati. I doni che vengono dall’amore di Dio sono fatti per essere moltiplicati. Come ascolteremo dal Vangelo, ciascuno riceve qualcosa di prezioso e unico.
Traccia di riflessione
Il brano che ci propone la I Lettura rappresenta un modello che inconsciamente è incarnato in milioni di madri che portano avanti le nostre famiglie: sono le prime ad alzarsi e le ultime ad andare a dormire (Pr 31, 15). Sulle loro spalle ricade il peso dell’amministrazione della vita familiare e per rispondere ai bisogni di tutti si inventano i ruoli più diversi: a seconda delle necessità, la madre diventa cuoca, infermiera, imbianchino, sarta. Per lei è importante che la famiglia sia il posto dove tutti desiderano ritornare con gioia, dopo una giornata di fatica. Per fare questo la parola magica è la “donazione”. Questo modello serve ad interpretare la parabola dei talenti. Ciascuno ha ricevuto da Dio una ricchezza da amministrare. Cinque talenti erano un capitale di straordinario valore. Nella parabola le persone non ricevono la stessa ricchezza: ma a ciascuno è richiesto il massimo impegno per sviluppare i doni che Dio gli ha affidato. Quello che noi abbiamo non è una nostra proprietà assoluta, ma ci è stato affidato per usarlo in funzione del bene comune (famiglia, società). Ciascuno è chiamato dallo Spirito a svolgere una determinata funzione, ma sempre “per il bene comune” (1Cor 12, 4-6). Non è importante il ruolo che la Provvidenza ci ha assegnato, ma l’impegno e la donazione con cui lo svolgiamo. Per utilizzare nel modo migliore i doni che Dio ci ha concesso non basta evitare di fare il male, è fondamentale usarli per fare il bene. Chi si sente tranquillo in coscienza perché non compie azioni cattive farà bene a meditare sul servo che ha nascosto il talento, per restituirlo intatto al padrone! È un servo cattivo (poneros) anche colui che vive senza iniziativa!
Il brano che ci propone la I Lettura rappresenta un modello che inconsciamente è incarnato in milioni di madri che portano avanti le nostre famiglie: sono le prime ad alzarsi e le ultime ad andare a dormire (Pr 31, 15). Sulle loro spalle ricade il peso dell’amministrazione della vita familiare e per rispondere ai bisogni di tutti si inventano i ruoli più diversi: a seconda delle necessità, la madre diventa cuoca, infermiera, imbianchino, sarta. Per lei è importante che la famiglia sia il posto dove tutti desiderano ritornare con gioia, dopo una giornata di fatica. Per fare questo la parola magica è la “donazione”. Questo modello serve ad interpretare la parabola dei talenti. Ciascuno ha ricevuto da Dio una ricchezza da amministrare. Cinque talenti erano un capitale di straordinario valore. Nella parabola le persone non ricevono la stessa ricchezza: ma a ciascuno è richiesto il massimo impegno per sviluppare i doni che Dio gli ha affidato. Quello che noi abbiamo non è una nostra proprietà assoluta, ma ci è stato affidato per usarlo in funzione del bene comune (famiglia, società). Ciascuno è chiamato dallo Spirito a svolgere una determinata funzione, ma sempre “per il bene comune” (1Cor 12, 4-6). Non è importante il ruolo che la Provvidenza ci ha assegnato, ma l’impegno e la donazione con cui lo svolgiamo. Per utilizzare nel modo migliore i doni che Dio ci ha concesso non basta evitare di fare il male, è fondamentale usarli per fare il bene. Chi si sente tranquillo in coscienza perché non compie azioni cattive farà bene a meditare sul servo che ha nascosto il talento, per restituirlo intatto al padrone! È un servo cattivo (poneros) anche colui che vive senza iniziativa!
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, che oggi celebra la Prima Giornata Mondiale dei poveri, perché viva in pienezza la sua missione di amare con i fatti e non a parole, abbia uno sguardo vigilante, sempre più prossimo e vicino alle profonde esigenze del cuore umano e sia segno concreto della carità di Cristo per gli ultimi e i più bisognosi, preghiamo
• Per le comunità contemplative, che il 21 novembre celebrano la loro Giornata, perché cerchino senza sosta il Volto del Signore, vivano la bellezza del Vangelo e siano per tutta la Chiesa luce e fuoco di amore, preghiamo
• Per la società in cui viviamo, così bisognosa di strutture più sane e solidali, perché il Signore susciti persone capaci di mettere a frutto le loro capacità e i loro beni a favore della pace, di un tenore di vita più umano e fraterno per tutti, preghiamo
• Per tutte le famiglie: siano oasi di pace, palestre di talenti, in cui la dedizione, l’esempio, la cura amorevole di ogni moglie e madre, solleciti la generosità di ogni membro, nella gioia e reciprocità dei doni, preghiamo.
• Per le comunità contemplative, che il 21 novembre celebrano la loro Giornata, perché cerchino senza sosta il Volto del Signore, vivano la bellezza del Vangelo e siano per tutta la Chiesa luce e fuoco di amore, preghiamo
• Per la società in cui viviamo, così bisognosa di strutture più sane e solidali, perché il Signore susciti persone capaci di mettere a frutto le loro capacità e i loro beni a favore della pace, di un tenore di vita più umano e fraterno per tutti, preghiamo
• Per tutte le famiglie: siano oasi di pace, palestre di talenti, in cui la dedizione, l’esempio, la cura amorevole di ogni moglie e madre, solleciti la generosità di ogni membro, nella gioia e reciprocità dei doni, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Signore Gesù, siamo ricchi del dono più immenso che potevi farci: quello del tuo Corpo spezzato per noi, della tua vita donata, per tutti, in abbondanza. Ti diciamo grazie. Il tuo Amore ci chiama, il tuo dono ci interpella: siamo benedetti dalla tua presenza, e qui e ora, nell’oggi che viviamo, Tu ci vuoi sobri, attenti, capaci di non trattenere avidamente o paurosamente i beni ricevuti. Bene prezioso è la tua Parola, l’attesa certa della tua venuta finale, la speranza di poter far fruttificare meglio possibile, sino alla fine, il tesoro che ci affidi. Grazie Signore.
Idea guida
Arricchiamo la vita degli altri donando il meglio che c’è in noi.
Arricchiamo la vita degli altri donando il meglio che c’è in noi.
Animazione liturgica a cura di don Giovanni Deiana, biblista,
e Stefania Castelli, Roberta Fioravanti e Mirella Scalia
e Stefania Castelli, Roberta Fioravanti e Mirella Scalia
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