Idea Luce
Saldi fino alla fine.
Saldi fino alla fine.
Introduzione
Con questa domenica la liturgia ci introduce in un periodo di preparazione al Natale. L’Avvento ci invita a prestare attenzione ai segni dei tempi, perché Gesù nasce ogni volta che il cuore dell’uomo si apre al suo Vangelo, ma è necessario “vegliare”, ossia tenere aperti gli occhi sulle realtà che viviamo! Il Signore, che è nostro Padre, ci renderà capaci di essere saldi fino alla fine.
Con questa domenica la liturgia ci introduce in un periodo di preparazione al Natale. L’Avvento ci invita a prestare attenzione ai segni dei tempi, perché Gesù nasce ogni volta che il cuore dell’uomo si apre al suo Vangelo, ma è necessario “vegliare”, ossia tenere aperti gli occhi sulle realtà che viviamo! Il Signore, che è nostro Padre, ci renderà capaci di essere saldi fino alla fine.
Liturgia della Parola
LETTURE: Is 63, 16-17. 19; 64, 2-7;
Sal 79;
1Cor 1, 3-9;
Mc 13, 33-37
Le disavventure, che non cessarono di colpire Israele, fecero maturare in esso la sensazione che Dio avesse smesso di amare il suo popolo e che l’ira divina avesse preso il posto dell’amore di un tempo. Isaia riassume questo profondo senso di colpa. Gesù doveva ribadire una verità che a lungo i profeti avevano invano predicato, ossia che Dio, come padre, punisce solo per educare: è alla comprensione di questa verità che il Vangelo ci invita quando ci esorta a “vegliare”. Ascoltiamo con cuore docile.
LETTURE: Is 63, 16-17. 19; 64, 2-7;
Sal 79;
1Cor 1, 3-9;
Mc 13, 33-37
Le disavventure, che non cessarono di colpire Israele, fecero maturare in esso la sensazione che Dio avesse smesso di amare il suo popolo e che l’ira divina avesse preso il posto dell’amore di un tempo. Isaia riassume questo profondo senso di colpa. Gesù doveva ribadire una verità che a lungo i profeti avevano invano predicato, ossia che Dio, come padre, punisce solo per educare: è alla comprensione di questa verità che il Vangelo ci invita quando ci esorta a “vegliare”. Ascoltiamo con cuore docile.
Traccia di riflessione
Una prima domenica di Avvento alquanto problematica, questa: invece di iniziare il noto racconto di ciò che accade prima della nascita di Gesù, davanti al quale la nostra commozione può renderci poco più che spettatori, la liturgia ci propone niente meno che la fine di quello che gli studiosi definiscono il “discorso escatologico”; questa scelta è significativa: la venuta di Gesù segna una svolta nella storia, ma per eliminare il male dal mondo la strada è ancora molto lunga. Per cogliere l’azione di Dio nella storia, infatti, è necessario “vegliare”, che non significa semplicemente “stare svegli”, ma stare attenti a cogliere la sua azione accanto a noi! Si comprende, dunque che la misericordia del Padre richiede comunque una risposta al suo chinarsi su di noi, quale si manifesterà con l’incarnazione. Riflettiamo sul significato di questo “vegliare”, sul non farci trovare “addormentati”, perché la nostra conoscenza attuale è “imperfetta”, e noi non sappiamo “quando il padrone di casa ritornerà”. In realtà ognuno di noi è chiamato alla profezia, alla risposta attiva e non ad una tristemente automatica e “addormentata”: insomma all’amore operoso.
Una prima domenica di Avvento alquanto problematica, questa: invece di iniziare il noto racconto di ciò che accade prima della nascita di Gesù, davanti al quale la nostra commozione può renderci poco più che spettatori, la liturgia ci propone niente meno che la fine di quello che gli studiosi definiscono il “discorso escatologico”; questa scelta è significativa: la venuta di Gesù segna una svolta nella storia, ma per eliminare il male dal mondo la strada è ancora molto lunga. Per cogliere l’azione di Dio nella storia, infatti, è necessario “vegliare”, che non significa semplicemente “stare svegli”, ma stare attenti a cogliere la sua azione accanto a noi! Si comprende, dunque che la misericordia del Padre richiede comunque una risposta al suo chinarsi su di noi, quale si manifesterà con l’incarnazione. Riflettiamo sul significato di questo “vegliare”, sul non farci trovare “addormentati”, perché la nostra conoscenza attuale è “imperfetta”, e noi non sappiamo “quando il padrone di casa ritornerà”. In realtà ognuno di noi è chiamato alla profezia, alla risposta attiva e non ad una tristemente automatica e “addormentata”: insomma all’amore operoso.
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, perché sia una comunità di persone che stanno con gli occhi aperti, senza voltare la testa davanti ai segni dei tempi, anche di quelli che potrebbero scoraggiarla, preghiamo
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché siano sempre ministri di quella veglia che il Padre ci richiede per poter rispondere alla sua chiamata, preghiamo
• Per tutti i fedeli e per noi qui riuniti, perché siamo sempre più consapevoli della dignità infinita che il Signore ci dona attendendo la nostra risposta alla Sua venuta e perché sappiamo incarnarla nell’amore fecondo, preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché siano sempre ministri di quella veglia che il Padre ci richiede per poter rispondere alla sua chiamata, preghiamo
• Per tutti i fedeli e per noi qui riuniti, perché siamo sempre più consapevoli della dignità infinita che il Signore ci dona attendendo la nostra risposta alla Sua venuta e perché sappiamo incarnarla nell’amore fecondo, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Gesù Eucaristia, siamo tutti “come una cosa impura e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia”. Ma se, nonostante questo, sei entrato in noi nella Incarnazione e nella Eucaristia, se come un Padre ci sei venuto incontro abbracciandoci, allora “proteggi ciò che la tua destra ha piantato”. Ecco, la tua vita in noi già ci fa rivivere; dacci Tu la forza di restare sempre svegli e lontani dall’indifferenza e dal sonno. Per questo ti ringraziamo.
Idea guida
Misericordia io voglio e non sacrificio! Il nostro vegliare sia risposta concreta e reale, come la venuta di Cristo fra gli uomini sia pienezza della nostra vocazione e della nostra missione tra i fratelli.
Misericordia io voglio e non sacrificio! Il nostro vegliare sia risposta concreta e reale, come la venuta di Cristo fra gli uomini sia pienezza della nostra vocazione e della nostra missione tra i fratelli.
Animazione liturgica a cura di don Giovanni Deiana, biblista,
e di Loretta Angelini, Teresa Carboni, Roberta Fioravanti, Alberto Hermanin e Maria Francesca Ragusa
e di Loretta Angelini, Teresa Carboni, Roberta Fioravanti, Alberto Hermanin e Maria Francesca Ragusa
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