Idea Luce
La Rivoluzione del Vangelo in tempi di crisi.
La Rivoluzione del Vangelo in tempi di crisi.
Introduzione
Oggi la Chiesa celebra la Giornata della Santificazione Universale, ideata e promossa fin dal 1957 dal Servo di Dio Guglielmo Giaquinta.
“Tutti santi tutti fratelli” è il carisma e l’ideale di vita e apostolico della famiglia spirituale da lui fondata, il Movimento Pro Sanctitate, che in questa ricorrenza propone una riflessione sul tema “Controcorrente – La Rivoluzione del Vangelo in tempo di crisi”. ci troviamo ad affrontare situazioni umanamente nuove.Il virus, crudele nel suo evolvere, passato attraverso strade che non siamo riusciti ad intercettare e tanto meno controllare, ha svelato che l’estraneo è vicinissimo, lo sconosciuto così accanto da aver creato una sequenza che ha spezzato molte vite e modificato radicalmente la nostra quotidianità.
Questa pandemia chiama a voce alta i cristiani a dare ragione della loro fede, ad offrire il Vangelo come “buona notizia” per il presente, la Chiesa come comunità indivisa, le proprie comunità di appartenenza come famiglie.
Ricordiamo quanto Papa Francesco ci indicava nel suo discorso del 9 settembre 2020 nel Cortile di San Damaso:
“Il virus che non conosce barriere, frontiere o distinzioni culturali e politiche deve essere affrontato con un amore senza barriere, frontiere o distinzioni. Questo amore può generare strutture sociali che ci incoraggiano a condividere piuttosto che a competere, che ci permettono di includere i più vulnerabili e non di scartarli, e che ci aiutano ad esprimere il meglio della nostra natura umana e non il peggio.
Il vero amore non conosce la cultura dello scarto, non sa cosa sia. Infatti, quando amiamo e generiamo creatività, quando generiamo fiducia e solidarietà, è lì che emergono iniziative concrete per il bene comune. E questo vale sia a livello delle piccole e grandi comunità, sia a livello internazionale. Quello che si fa in famiglia, quello che si fa nel quartiere, quello che si fa nel villaggio, quello che si fa nella grande città e internazionalmente è lo stesso: è lo stesso seme che cresce e dà frutto”.
Possa essere questo 1° novembre 2020 un giorno di amore e di perdono per tutti, di compassione e di accettazione, di preghiera, per i malati e di cordoglio per i morti.
Oggi la Chiesa celebra la Giornata della Santificazione Universale, ideata e promossa fin dal 1957 dal Servo di Dio Guglielmo Giaquinta.
“Tutti santi tutti fratelli” è il carisma e l’ideale di vita e apostolico della famiglia spirituale da lui fondata, il Movimento Pro Sanctitate, che in questa ricorrenza propone una riflessione sul tema “Controcorrente – La Rivoluzione del Vangelo in tempo di crisi”. ci troviamo ad affrontare situazioni umanamente nuove.Il virus, crudele nel suo evolvere, passato attraverso strade che non siamo riusciti ad intercettare e tanto meno controllare, ha svelato che l’estraneo è vicinissimo, lo sconosciuto così accanto da aver creato una sequenza che ha spezzato molte vite e modificato radicalmente la nostra quotidianità.
Questa pandemia chiama a voce alta i cristiani a dare ragione della loro fede, ad offrire il Vangelo come “buona notizia” per il presente, la Chiesa come comunità indivisa, le proprie comunità di appartenenza come famiglie.
Ricordiamo quanto Papa Francesco ci indicava nel suo discorso del 9 settembre 2020 nel Cortile di San Damaso:
“Il virus che non conosce barriere, frontiere o distinzioni culturali e politiche deve essere affrontato con un amore senza barriere, frontiere o distinzioni. Questo amore può generare strutture sociali che ci incoraggiano a condividere piuttosto che a competere, che ci permettono di includere i più vulnerabili e non di scartarli, e che ci aiutano ad esprimere il meglio della nostra natura umana e non il peggio.
Il vero amore non conosce la cultura dello scarto, non sa cosa sia. Infatti, quando amiamo e generiamo creatività, quando generiamo fiducia e solidarietà, è lì che emergono iniziative concrete per il bene comune. E questo vale sia a livello delle piccole e grandi comunità, sia a livello internazionale. Quello che si fa in famiglia, quello che si fa nel quartiere, quello che si fa nel villaggio, quello che si fa nella grande città e internazionalmente è lo stesso: è lo stesso seme che cresce e dà frutto”.
Possa essere questo 1° novembre 2020 un giorno di amore e di perdono per tutti, di compassione e di accettazione, di preghiera, per i malati e di cordoglio per i morti.
Atto penitenziale
In questa solenne celebrazione proponiamo di sostituire l’atto penitenziale con il rito di aspersione, in ricordo del Battesimo, principio del nostro cammino personale di santità.
In questa solenne celebrazione proponiamo di sostituire l’atto penitenziale con il rito di aspersione, in ricordo del Battesimo, principio del nostro cammino personale di santità.
Liturgia della Parola
LETTURE: Ap 7, 2-4. 9-14;
Sal 23;
1Gv 3, 1-3;
Mt 5, 1-12
La santità non è un ideale ambito e in pratica è considerato qualcosa di strano e anche un po’ fuori del normale. Eppure in questa Solennità di tutti i Santi, i predicatori spiegano che il Concilio Vaticano II ha richiamato i battezzati a considerare la santità come una vocazione di tutti i cristiani e che ognuno di noi per il battesimo deve vivere da santo. Ma come capita spesso, la nostra mentalità non si forma sui banchi di chiesa! Rimettiamoci alla scuola della Parola, che rinnova la nostra chiamata alla santità.
LETTURE: Ap 7, 2-4. 9-14;
Sal 23;
1Gv 3, 1-3;
Mt 5, 1-12
La santità non è un ideale ambito e in pratica è considerato qualcosa di strano e anche un po’ fuori del normale. Eppure in questa Solennità di tutti i Santi, i predicatori spiegano che il Concilio Vaticano II ha richiamato i battezzati a considerare la santità come una vocazione di tutti i cristiani e che ognuno di noi per il battesimo deve vivere da santo. Ma come capita spesso, la nostra mentalità non si forma sui banchi di chiesa! Rimettiamoci alla scuola della Parola, che rinnova la nostra chiamata alla santità.
Traccia di riflessione
Nell’Antico Testamento e precisamente nel libro del Levitico i capitoli 17-26 sono chiamati “Codice di Santità” e non sono destinati, come qualcuno potrebbe pensare, ai sacerdoti del tempio di Gerusalemme, ma proprio a tutto il popolo ebraico. Nel capitolo 19,1- 2 si legge: “Il Signore disse ancora a Mosè: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti e di’ loro: siate santi perché io il Signore Dio vostro sono santo!». La santità, quindi, non è un ideale riservato a pochi, ma “a tutta la comunità”. Segue una serie di indicazioni pratiche sul modo di vivere la santità ed è significativo che la prima consista nell’onorare “la madre e il padre” (versetto 3). Più avanti, ai versetti 9-10, sempre per vivere da santi, è necessario prestare attenzione a chi si trova nel bisogno: quando si miete il grano o si vendemmia, una parte del raccolto deve essere lasciato per «il povero e per l’immigrato». Il resto del capitolo contiene altre indicazioni sul modo di vivere “da santi”: non rubare, non giurare il falso, non opprimere il debole, dare il salario all’operaio, non trattare male chi ha difetti fisici, come il sordo e il cieco! E infine, quasi come sintesi di tutto, «amerai il prossimo tuo come te stesso». Ecco la strada segnata dal “Codice di Santità”! Come si vede la santità è un ideale concreto e alla portata di tutti! Voi direte: “Ma questo è l’Antico Testamento che è stato superato dal Nuovo”. Su questo punto Gesù ha confermato in pieno l’insegnamento dell’Antico.
Nell’Antico Testamento e precisamente nel libro del Levitico i capitoli 17-26 sono chiamati “Codice di Santità” e non sono destinati, come qualcuno potrebbe pensare, ai sacerdoti del tempio di Gerusalemme, ma proprio a tutto il popolo ebraico. Nel capitolo 19,1- 2 si legge: “Il Signore disse ancora a Mosè: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti e di’ loro: siate santi perché io il Signore Dio vostro sono santo!». La santità, quindi, non è un ideale riservato a pochi, ma “a tutta la comunità”. Segue una serie di indicazioni pratiche sul modo di vivere la santità ed è significativo che la prima consista nell’onorare “la madre e il padre” (versetto 3). Più avanti, ai versetti 9-10, sempre per vivere da santi, è necessario prestare attenzione a chi si trova nel bisogno: quando si miete il grano o si vendemmia, una parte del raccolto deve essere lasciato per «il povero e per l’immigrato». Il resto del capitolo contiene altre indicazioni sul modo di vivere “da santi”: non rubare, non giurare il falso, non opprimere il debole, dare il salario all’operaio, non trattare male chi ha difetti fisici, come il sordo e il cieco! E infine, quasi come sintesi di tutto, «amerai il prossimo tuo come te stesso». Ecco la strada segnata dal “Codice di Santità”! Come si vede la santità è un ideale concreto e alla portata di tutti! Voi direte: “Ma questo è l’Antico Testamento che è stato superato dal Nuovo”. Su questo punto Gesù ha confermato in pieno l’insegnamento dell’Antico.
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, benedicila Padre Santo perché possa radunare i tuoi figli nel tuo nome e rendila santa e santificatrice con i doni del tuo Spirito, preghiamo
• Per ogni uomo, chiamato da Dio alla santità, perché scopra la bellezza e la novità di vita di questa vocazione, che realizza pienamente l’esistenza di ciascuno di noi, preghiamo
• Per noi qui riuniti, perché nella comune vocazione alla santità ci riconosciamo fratelli di tutti e ci apriamo all’incontro profondo e autentico con quanti il Signore mette sul nostro cammino, preghiamo.
• Per ogni uomo, chiamato da Dio alla santità, perché scopra la bellezza e la novità di vita di questa vocazione, che realizza pienamente l’esistenza di ciascuno di noi, preghiamo
• Per noi qui riuniti, perché nella comune vocazione alla santità ci riconosciamo fratelli di tutti e ci apriamo all’incontro profondo e autentico con quanti il Signore mette sul nostro cammino, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Preghiera della Giornata della Santificazione Universale
Gesù, divino modello di santità, che con l’esempio tuo, prima ancora che
con la parola, ci hai indicato, quale meta, la perfezione del Padre, qui raccolti
ai Tuoi piedi noi vogliamo oggi rimeditare e il tuo invito all’amore e il nostro
dovere di corrispondervi.
E che altro se non amore fu la tua vita, dalla povertà della grotta alla nudità della Croce?
Ma tutto questo sopportasti, Signore, affinché noi comprendessimo cosa
significhi amore e ricordassimo insieme che in esso sta la essenza della perfezione.
E numerose volte a questa umanità smarrita hai ripetuto che solo in
te è pace vera. Tu solo infatti sei fonte viva di acqua divina, che disseta e consola,
fino a diventare in noi polla che zampilla alla vita eterna.
Che noi l’abbiamo con abbondanza questa acqua, è il tuo desiderio più
vivo, fino al punto da soffrire sulla croce una sete martoriante. E lo facesti in
espiazione di tanti che pensano potersi dissetare all’acqua del peccato o che
amano contentarsi di poche gocce di quell’acqua che tu hai invece preparato
larghissima per le anime nostre.
Signore, in questo giorno sacro al ricordo della nostra vocazione alla
santità, noi non possiamo passare indifferenti accanto a te che ci inviti alla
perfezione e ad attingere con abbondanza alle fonti della grazia.
Ci costa fatica, lo confessiamo, il correggere i nostri passi inclini alla
mediocrità e seguire le orme del tuo eroismo fino a tendere alla perfezione
del Padre, ma se questo fu l’impegno primo del nostro Battesimo noi
non possiamo né vogliamo tradirlo.
Rinunciare a Satana, vivere la tua grazia, tendere con tutte le nostre forze
verso la santità: ecco il tuo desiderio ed è anche la nostra promessa che
oggi di cuore ti rinnoviamo.
E Tu, Vergine Immacolata, vivo modello di ogni santità, dona a noi e a
tutti i figli tuoi ferma fiducia e volontà costante di diventare santi. E cosi sia.
Gesù, divino modello di santità, che con l’esempio tuo, prima ancora che
con la parola, ci hai indicato, quale meta, la perfezione del Padre, qui raccolti
ai Tuoi piedi noi vogliamo oggi rimeditare e il tuo invito all’amore e il nostro
dovere di corrispondervi.
E che altro se non amore fu la tua vita, dalla povertà della grotta alla nudità della Croce?
Ma tutto questo sopportasti, Signore, affinché noi comprendessimo cosa
significhi amore e ricordassimo insieme che in esso sta la essenza della perfezione.
E numerose volte a questa umanità smarrita hai ripetuto che solo in
te è pace vera. Tu solo infatti sei fonte viva di acqua divina, che disseta e consola,
fino a diventare in noi polla che zampilla alla vita eterna.
Che noi l’abbiamo con abbondanza questa acqua, è il tuo desiderio più
vivo, fino al punto da soffrire sulla croce una sete martoriante. E lo facesti in
espiazione di tanti che pensano potersi dissetare all’acqua del peccato o che
amano contentarsi di poche gocce di quell’acqua che tu hai invece preparato
larghissima per le anime nostre.
Signore, in questo giorno sacro al ricordo della nostra vocazione alla
santità, noi non possiamo passare indifferenti accanto a te che ci inviti alla
perfezione e ad attingere con abbondanza alle fonti della grazia.
Ci costa fatica, lo confessiamo, il correggere i nostri passi inclini alla
mediocrità e seguire le orme del tuo eroismo fino a tendere alla perfezione
del Padre, ma se questo fu l’impegno primo del nostro Battesimo noi
non possiamo né vogliamo tradirlo.
Rinunciare a Satana, vivere la tua grazia, tendere con tutte le nostre forze
verso la santità: ecco il tuo desiderio ed è anche la nostra promessa che
oggi di cuore ti rinnoviamo.
E Tu, Vergine Immacolata, vivo modello di ogni santità, dona a noi e a
tutti i figli tuoi ferma fiducia e volontà costante di diventare santi. E cosi sia.
(Servo di Dio Guglielmo Giaquinta)
Idea guida
Trasformiamo il mondo con la forza rivoluzionaria dell’amore.
Trasformiamo il mondo con la forza rivoluzionaria dell’amore.
Animazione liturgica a cura di don Giovanni Deiana, biblista, e Roberta Fioravanti
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