Idea Luce
Entrare per “la porta stretta” è seguire il cammino intrapreso da Gesù
Entrare per “la porta stretta” è seguire il cammino intrapreso da Gesù
Introduzione
Anche oggi il Signore ci invita alla mensa della sua Parola e dell’Eucarestia. Siamo invitati speciali perché battezzati e inseriti in una comunità cristiana. Spesso, però, diamo troppo per scontato il nostro rapporto con Dio e l’andare a Messa è vissuto come abitudine o senso del dovere. Appelliamoci all’aiuto dello Spirito per partecipare al banchetto eucaristico da veri amici dello Sposo, consapevoli che entrare per “la porta stretta” è seguire il cammino intrapreso da Gesù.
Anche oggi il Signore ci invita alla mensa della sua Parola e dell’Eucarestia. Siamo invitati speciali perché battezzati e inseriti in una comunità cristiana. Spesso, però, diamo troppo per scontato il nostro rapporto con Dio e l’andare a Messa è vissuto come abitudine o senso del dovere. Appelliamoci all’aiuto dello Spirito per partecipare al banchetto eucaristico da veri amici dello Sposo, consapevoli che entrare per “la porta stretta” è seguire il cammino intrapreso da Gesù.
Liturgia della Parola
LETTURE: Is 66,18-21;
Sal 116;
Eb 12,5-7.11-13;
Lc 13,22-30
Il profeta Isaia annuncia che tutti i popoli, portando offerte e celebrando la gloria di Dio, saranno ricondotti e glorificati a Gerusalemme, perché, come dice il salmo 116, “la fedeltà dura per sempre”. La lettera agli Ebrei sottolinea la correzione che il il Padre fa ai figli perché li ama; la correzione è fatta per amore, per farci crescere veramente come figli che non temono di camminare nella retta via, seguendo Gesù come discepoli, anche attraverso la porta stretta, quella che apre alla salvezza.
LETTURE: Is 66,18-21;
Sal 116;
Eb 12,5-7.11-13;
Lc 13,22-30
Il profeta Isaia annuncia che tutti i popoli, portando offerte e celebrando la gloria di Dio, saranno ricondotti e glorificati a Gerusalemme, perché, come dice il salmo 116, “la fedeltà dura per sempre”. La lettera agli Ebrei sottolinea la correzione che il il Padre fa ai figli perché li ama; la correzione è fatta per amore, per farci crescere veramente come figli che non temono di camminare nella retta via, seguendo Gesù come discepoli, anche attraverso la porta stretta, quella che apre alla salvezza.
Traccia di riflessione
Quante volte il Padre, che ci vuole immensamente bene, ci corregge? Questo perché è facile farsi prendere la mano dalle tentazioni che ci assediano e possono sviarci dalla via giusta verso la santità di vita: essere e sentirsi veri Figli di Dio.
“Cristo Gesù pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio”, così Paolo nella lettera agli Efesini descrive il rapporto di Gesù con il suo privilegio di essere Figlio di Dio. La Parola di oggi ammonisce anche noi cristiani a non riposare sugli allori della nostra appartenenza alla Chiesa perché con il Santo Battesimo abbiamo ricevuto la grazia di Essere Figli di Dio.
Quanto sarebbe triste partecipare all’Eucarestia domenicale e sentirci dire dal Signore: “In verità io non vi conosco”! Il pericolo di una fede vissuta in modo intimistico, poco missionaria e, soprattutto, poco aperta alla logica dell’accoglienza e della carità è molto più insidioso di quanto si possa immaginare. Essere cristiani nel mondo di oggi non è un privilegio ma una responsabilità: è portare la Parola di Dio negli ambienti di vita quotidiana per dare a tutti, in special modo ai lontani, la possibilità di godere della salvezza del Signore. Troppo spesso i cristiani si sono eretti a giudici della storia, del mondo, delle persone; certo la fede offre uno sguardo critico sulla realtà, ma non autorizza nessuno a sentirsi migliore degli altri. È arrivato il momento di accogliere con gioia quel progetto universale di grazia e salvezza già prefigurato dal profeta Isaia nella prima lettura e fortemente ribadito nella pagina odierna del Vangelo. Il nutrirci del Corpo del Signore ci sproni nel cammino di santità per offrire un servizio credibile e responsabile all’umanità che ancora oggi fa salire il grido di aiuto al Signore a causa delle nuove schiavitù nelle quali è immersa.
Quante volte il Padre, che ci vuole immensamente bene, ci corregge? Questo perché è facile farsi prendere la mano dalle tentazioni che ci assediano e possono sviarci dalla via giusta verso la santità di vita: essere e sentirsi veri Figli di Dio.
“Cristo Gesù pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio”, così Paolo nella lettera agli Efesini descrive il rapporto di Gesù con il suo privilegio di essere Figlio di Dio. La Parola di oggi ammonisce anche noi cristiani a non riposare sugli allori della nostra appartenenza alla Chiesa perché con il Santo Battesimo abbiamo ricevuto la grazia di Essere Figli di Dio.
Quanto sarebbe triste partecipare all’Eucarestia domenicale e sentirci dire dal Signore: “In verità io non vi conosco”! Il pericolo di una fede vissuta in modo intimistico, poco missionaria e, soprattutto, poco aperta alla logica dell’accoglienza e della carità è molto più insidioso di quanto si possa immaginare. Essere cristiani nel mondo di oggi non è un privilegio ma una responsabilità: è portare la Parola di Dio negli ambienti di vita quotidiana per dare a tutti, in special modo ai lontani, la possibilità di godere della salvezza del Signore. Troppo spesso i cristiani si sono eretti a giudici della storia, del mondo, delle persone; certo la fede offre uno sguardo critico sulla realtà, ma non autorizza nessuno a sentirsi migliore degli altri. È arrivato il momento di accogliere con gioia quel progetto universale di grazia e salvezza già prefigurato dal profeta Isaia nella prima lettura e fortemente ribadito nella pagina odierna del Vangelo. Il nutrirci del Corpo del Signore ci sproni nel cammino di santità per offrire un servizio credibile e responsabile all’umanità che ancora oggi fa salire il grido di aiuto al Signore a causa delle nuove schiavitù nelle quali è immersa.
Preghiera dei fedeli
• Rafforza e sostieni, o Padre, i passi della tua Chiesa in cammino: donale di non temere di passare per la porta stretta della Croce per poter rinascere ogni giorno nella novità del Vangelo, preghiamo.
• Ti affidiamo, o Padre, tutti i cristiani sottoposti a gravi prove a motivo della loro fede in Cristo Gesù. La loro perseveranza aiuti e stimoli anche noi a vivere con più coerenza, preghiamo.
• Signore Gesù donaci l’ardore di seguirti anche passando attraverso la porta stretta: le difficoltà e le tentazioni della vita diventino occasione per crescere nel tuo amore, preghiamo.
• Ti affidiamo, o Padre, tutti i cristiani sottoposti a gravi prove a motivo della loro fede in Cristo Gesù. La loro perseveranza aiuti e stimoli anche noi a vivere con più coerenza, preghiamo.
• Signore Gesù donaci l’ardore di seguirti anche passando attraverso la porta stretta: le difficoltà e le tentazioni della vita diventino occasione per crescere nel tuo amore, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Grazie Signore dei tuoi insegnamenti perché sei veramente nostro Padre e se a volte ci rimproveri è perché vuoi il nostro bene. Essere santi, essere portatori di te, questo è quello che vuoi da noi, e la porta stretta è semplicemente seguirti in questa strada. Se ci correggi è per non farci sentire soli, è come avere una guida che ci indica la strada giusta, quella appunto di essere santi così come tu sei santo. Maria ci accompagni in questo cammino!
Grazie Signore dei tuoi insegnamenti perché sei veramente nostro Padre e se a volte ci rimproveri è perché vuoi il nostro bene. Essere santi, essere portatori di te, questo è quello che vuoi da noi, e la porta stretta è semplicemente seguirti in questa strada. Se ci correggi è per non farci sentire soli, è come avere una guida che ci indica la strada giusta, quella appunto di essere santi così come tu sei santo. Maria ci accompagni in questo cammino!
Idea guida
Seguiamo la porta stretta che è la porta del cielo, accompagnati da Gesù e Maria.
Seguiamo la porta stretta che è la porta del cielo, accompagnati da Gesù e Maria.
Animazione liturgica preparata da Valeria Angeloro,
con traccia di riflessione di don Roberto Manenti.
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