Novena di Pentecoste 2019

Quarto giorno - 3 giugno





L’esistenza cristiana è intimamente segnata dalla «nube dello Spirito» (cf. Mt 17, 5). È lo Spirito che porta i fedeli alla loro piena configurazione a Cristo. Ma, in cosa consiste, concretamente, la presenza dello Spirito Santo e qual è il significato dei suoi doni? La risposta è semplice: la vita cristiana, per svilupparsi e giungere a maturazione, esige una assistenza speciale dello Spirito santo e dei suoi doni. Il mistero profondo dello Spirito è quello di essere «dono»: «Si può dire che nello Spirito santo la vita intima del Dio uno e trino si fa tutta dono, scambio di reciproco amore tra le divine Persone, e che per lo Spirito santo Dio «esiste» a modo di dono. È lo Spirito Santo l’espressione personale di un tale donarsi, di questo essere amore. È Persona-amore. È Persona-dono» (Dominum et Vivificantem, n. 10).

Spirito Santo donaci l’Intelletto
Dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità. (Rm 1, 20)

I soprassalti con cui il mistero irrompe nella banalità fanno nascere domande e smarrimenti: il dono dell’intelletto rende attenti alla Parola che come luce amica offre fiducia. Rivela infatti l’amore del Padre che si prende cura delle sue creature e salva i suoi figli. Il dono dell’intelletto rende semplici e apre la mente a comprendere le Scritture: quello che tante volte si è sentito leggere in chiesa, un giorno, sotto l’urgere delle domande essenziali o per l’incalzare di un dramma che non lascia scampo, diventa d’improvviso luminoso. (card. Carlo Maria Martini)

Vieni Spirito Santo, donaci la capacità di accogliere e comprendere pienamente la parola di Dio e la verità della fede.

a cura di Stefania Castelli


© Aggancio – Movimento Pro Sanctitate – Tutti i diritti riservati

I commenti sono chiusi.