Volendo scegliere il santo/la santa del mese di maggio mi sono trovata in imbarazzo. Mentre scorrevo i nomi dei tanti ricordati e invocati in questo mese di primavera, in sottofondo si è fatta strada Lei, Maria, la Tuttasanta, madre di Gesù e Madre nostra. Questo mese è tradizionalmente dedicato a Lei, il tempo liturgico del dopo Pasqua celebra la Chiesa, di cui Lei è dolce icona, vergine, madre. Figlia scelta dal Padre, madre di Gesù, sposa dello Spirito d’amore: dimora della Trinità, grembo accogliente per ogni uomo.
Iniziamo il mese con la festa del custode di Maria, Giuseppe uomo giusto, dedito al lavoro e patrono dei lavoratori. Si intravede nel silenzio laborioso di Giuseppe la presenza dinamica e quieta di Maria.
Fin dal Medio Evo Maria è celebrata come «Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli via». Il beato domenicano Enrico Suso di Costanza, mistico tedesco, così si rivolgeva alla Madonna: «Sii benedetta tu aurora nascente, sopra tutte le creature, e benedetto sia il prato fiorito di rose rosse del tuo bel viso, ornato con il fiore rosso rubino dell’Eterna Sapienza!»
Il Rosario inizia ad entrare nelle abitudini di preghiera, ma è solo nel XVI secolo che a Roma san Filippo Neri invita i giovani a circondare Maria di fiori, le Ave Maria. La dedicazione esplicita del mese di maggio alla Vergine Maria la dobbiamo al gesuita Annibale Dionisi che nel 1875 invitava a santificare i luoghi della vita quotidiana con lo sguardo elevato a Maria.
L’amore a Maria passa anche per la proclamazione del dogma della Immacolata Concezione nel 1854, cresce grazie all’amore dei santi, si nutre del Magistero.
Luigi Maria Grignion de Montfort scrive: «Dio Padre riunì tutte le acque e le chiamò mària (mare); riunì tutte le grazie e le chiamò Maria», nel suo Trattato della Vera Devozione, che è anche il suo capolavoro: “Il tempo non mi permette di fermarmi qui a spiegare le eccellenze e le grandezze del mistero di Gesù che vive e regna in Maria, cioè dell’Incarnazione del Verbo. Dirò solo, in breve, che abbiamo qui il primo mistero di Gesù Cristo, il più nascosto, il più alto e il meno conosciuto. È in questo mistero che Gesù, in accordo con Maria e nel suo grembo – chiamato per questo dai santi: la sala dei segreti di Dio – ha scelto tutti gli eletti”.
Il 29 aprile 1965 Paolo VI nell’enciclica Mense maio indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia».
Nel 2002 Giovanni Paolo II con la lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae e l’indizione dell’Anno del Rosario, anno mariano, invita a imparare Cristo da Maria, ad imitarlo e supplicarlo con Maria, ad annunciare con Lei la pace nelle famiglie. Festa della Madonna del Rosario della Valle di Pompei l’8 maggio, invocata in tutto il mondo, avvocata per ognuno di noi.
È ancora a maggio, il 13, che Fatima narra agli uomini della Signora vestita di bianco con in mano il rosario e del Suo Cuore Immacolato. Giacinta e Lucia con Francesco: pastorelli, piccoli, amati e mandati a dire di Lei.
Ricordiamo qui anche il nome di Maria Auxilium christianorum, Aiuto dei cristiani, Maria Ausiliatrice. Scelta da don Bosco a sostegno della sua opera rivolta soprattutto ai giovani, Maria è vero aiuto di ogni cristiano esposto alla continua lotta per non assumere la mentalità e i gesti del mondo.
Si conclude il mese di maggio con la memoria della Visitazione. Un viaggio, un incontro, il canto della lode. Il viaggio di Maria è il nostro, come Lei siamo invitati a uscire da noi stessi, dai nostri gruppi, dalle chiese in muratura, per andare incontro alla strada, alla fatica, alla casa d’altri. L’incontro tra Maria ed Elisabetta: due donne in attesa del Nuovo, un abbraccio di riconoscimento della Presenza, la beatitudine di chi porta Gesù nel cuore. Il Magnificat che canta la santità del Nome, esprime la gioia di una storia benedetta, ci slancia oltre, perché risuoni il Vangelo, Gesù Parola nuova.
Maggio, tempo della Chiesa, tempo di Maria, tempo di santità!
Ci accompagna nel mese di maggio Maria, Santissima eppure fragile, madre eppur sorella. Camminiamo insieme..
Iniziamo il mese con la festa del custode di Maria, Giuseppe uomo giusto, dedito al lavoro e patrono dei lavoratori. Si intravede nel silenzio laborioso di Giuseppe la presenza dinamica e quieta di Maria.
Fin dal Medio Evo Maria è celebrata come «Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli via». Il beato domenicano Enrico Suso di Costanza, mistico tedesco, così si rivolgeva alla Madonna: «Sii benedetta tu aurora nascente, sopra tutte le creature, e benedetto sia il prato fiorito di rose rosse del tuo bel viso, ornato con il fiore rosso rubino dell’Eterna Sapienza!»
Il Rosario inizia ad entrare nelle abitudini di preghiera, ma è solo nel XVI secolo che a Roma san Filippo Neri invita i giovani a circondare Maria di fiori, le Ave Maria. La dedicazione esplicita del mese di maggio alla Vergine Maria la dobbiamo al gesuita Annibale Dionisi che nel 1875 invitava a santificare i luoghi della vita quotidiana con lo sguardo elevato a Maria.
L’amore a Maria passa anche per la proclamazione del dogma della Immacolata Concezione nel 1854, cresce grazie all’amore dei santi, si nutre del Magistero.
Luigi Maria Grignion de Montfort scrive: «Dio Padre riunì tutte le acque e le chiamò mària (mare); riunì tutte le grazie e le chiamò Maria», nel suo Trattato della Vera Devozione, che è anche il suo capolavoro: “Il tempo non mi permette di fermarmi qui a spiegare le eccellenze e le grandezze del mistero di Gesù che vive e regna in Maria, cioè dell’Incarnazione del Verbo. Dirò solo, in breve, che abbiamo qui il primo mistero di Gesù Cristo, il più nascosto, il più alto e il meno conosciuto. È in questo mistero che Gesù, in accordo con Maria e nel suo grembo – chiamato per questo dai santi: la sala dei segreti di Dio – ha scelto tutti gli eletti”.
Il 29 aprile 1965 Paolo VI nell’enciclica Mense maio indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia».
Nel 2002 Giovanni Paolo II con la lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae e l’indizione dell’Anno del Rosario, anno mariano, invita a imparare Cristo da Maria, ad imitarlo e supplicarlo con Maria, ad annunciare con Lei la pace nelle famiglie. Festa della Madonna del Rosario della Valle di Pompei l’8 maggio, invocata in tutto il mondo, avvocata per ognuno di noi.
È ancora a maggio, il 13, che Fatima narra agli uomini della Signora vestita di bianco con in mano il rosario e del Suo Cuore Immacolato. Giacinta e Lucia con Francesco: pastorelli, piccoli, amati e mandati a dire di Lei.
Ricordiamo qui anche il nome di Maria Auxilium christianorum, Aiuto dei cristiani, Maria Ausiliatrice. Scelta da don Bosco a sostegno della sua opera rivolta soprattutto ai giovani, Maria è vero aiuto di ogni cristiano esposto alla continua lotta per non assumere la mentalità e i gesti del mondo.
Si conclude il mese di maggio con la memoria della Visitazione. Un viaggio, un incontro, il canto della lode. Il viaggio di Maria è il nostro, come Lei siamo invitati a uscire da noi stessi, dai nostri gruppi, dalle chiese in muratura, per andare incontro alla strada, alla fatica, alla casa d’altri. L’incontro tra Maria ed Elisabetta: due donne in attesa del Nuovo, un abbraccio di riconoscimento della Presenza, la beatitudine di chi porta Gesù nel cuore. Il Magnificat che canta la santità del Nome, esprime la gioia di una storia benedetta, ci slancia oltre, perché risuoni il Vangelo, Gesù Parola nuova.
Maggio, tempo della Chiesa, tempo di Maria, tempo di santità!
Ci accompagna nel mese di maggio Maria, Santissima eppure fragile, madre eppur sorella. Camminiamo insieme..
Teresa Carboni
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