“Exemplum dedi vobis” (Gv 13, 15); la via della Chiesa è la via del suo Signore e Maestro che ha detto: “Vi ho dato l’esempio, affinché come ho fatto io, facciate anche voi”.
Ecco il motto che campeggia sullo stemma del nostro Vescovo S. E. mons. Corrado Lorefice. Sotto questo motto, siamo chiamati oggi a un cammino di Chiesa e di comunione per cogliere “i frutti dello Spirito”, quello che “lo Spirito dice oggi alle Chiese ed in particolare alla nostra Chiesa locale di Palermo”.
Abbiamo preso coscienza delle profonde trasformazioni avvenute nel nostro territorio, sul piano demografico, della visione del mondo, dei riferimenti valoriali, del costume e dei modelli e stili di vita, delle vocazioni. Il fenomeno dell’immigrazione, poi, sta modificando, ancor di più il tessuto della nostra società.
I piani pastorali della nostra Chiesa, sotto la guida di “don Corrado” hanno avuto e hanno alla base una rilettura dell’Evangelii Gaudium a noi consegnata da Papa Francesco, nella quale ci ha offerto alcune ‘immagini di Chiesa’; quelle immagini ci hanno aiutato a riprendere un cammino iniziato dai Vescovi predecessori e, grazie al nostro pastore, rinvigorito.
“La Chiesa particolare è una comunità riunita dallo Spirito Santo attorno all’unica Parola, nella professione dell’unica Fede, nella celebrazione dei Sacramenti, nella carità e nella testimonianza della vita, nella comunione organica e gerarchica” (Piano Pastorale anno 2017/2018).
Sull’onda di tale certezza e consapevolezza, viviamo il nuovo anno pastorale 2018/2019 sul tema: “Chiesa generata dalla Parola – discepoli in ascolto lungo le nostre strade”. Alla luce di quanto ricordato, mi pare di vedere in questa nostra Diocesi segni di unità e, non meno importante, un senso di collegialità sinodale con il suo Pastore e guida.
“L’unità creata dai vincoli della comunione, dalla diversità di vocazione, di carismi e di missioni, la finalità rappresentata dall’edificazione del Corpo di Cristo fino alla pienezza di cui parla S. Paolo (Ef 4, 13), testimoniano la comunione che gli elementi essenziali della Chiesa concretizzano in un determinato luogo. Ciò significa che la comunione ecclesiale si fa evento in una determinata comunità, attorno all’annuncio del Vangelo, ai sacramenti di Cristo, per la grazia dello Spirito, ma con caratteristiche proprie determinate dal contesto storico e socio-culturale specifico”.
In questo ci ha aiutato tantissimo, la visita del Santo Padre Papa Francesco a Palermo il 15 settembre 2018, una data emblematica: era il 25° anniversario del martirio di Don Pino Puglisi, presbitero di questa nostra chiesa palermitana. Dal fare memoria di Don Pino Puglisi uomo, sacerdote, martire, che ha incarnato nella pienezza il messaggio evangelico, nell’azione sacerdotale di Parroco a guida di una comunità di fedeli, scaturiscono i tre “verbi” che il Santo Padre ha ricordato a tutta la Chiesa palermitana: “celebrare, accompagnare, testimoniare”.
In quella occasione, non meno importante e significativa è stata la visita “privata” alla Missione di Speranza e Carità e al suo Fondatore Fratel Biagio Conte, profeta e testimone di quella radicalità del Vangelo.
Tanti problemi affliggono la Chiesa palermitana; sin dal suo insediamento Don Corrado ha dovuto affrontare situazioni critiche sia dal punto di vista spirituale che amministrativo della Curia.
Abbiamo pregato per lui, affinché il Signore gli desse la forza del discernimento e della pace, per prendere decisioni dure, aspre e difficili.
Si dice dalle nostre parti: “il Signore affligge… ma non abbandona”; e mi sovviene un’immagine del Vangelo, quando a fronte di una moltitudine di uomini e donne che seguivano Gesù, vi era solo un ragazzo con un canestro con 5 pani e 2 pesci; ecco allora il miracolo: le povertà dell’uomo diventano ricchezza nelle mani di Dio, che provvede a sfamare la nostra fame.
Così Don Corrado affrontando le problematiche, ha cercato di trovare le soluzioni a tutte le problematiche, conscio che il cammino è duro, difficile e lungo, ma di non essere solo: ha tutta una Diocesi che è con lui, che lo segue nel suo “celebrare, accompagnare e testimoniare” la fede di Cristo.
Ecco la Chiesa sinodale tanto cara a Papa Francesco, auspicata e realizzata dal nostro Vescovo, nella quale non si progettano nuove organizzazioni o strutture ecclesiali particolari, ma – anzitutto – si parla di conversione e attitudine spirituale per vivere la comunione nel servizio reciproco e nel rispetto delle funzioni che ordinano la vita della Chiesa stessa.
E io amo profondamente questa Chiesa particolare, sentendomi membro di questo corpo e, per la mia pur piccola parte, corresponsabile della sua vitalità, cercando di realizzare il mio cammino verso la santità, nella pienezza del carisma Pro Sanctitate.
Ecco il motto che campeggia sullo stemma del nostro Vescovo S. E. mons. Corrado Lorefice. Sotto questo motto, siamo chiamati oggi a un cammino di Chiesa e di comunione per cogliere “i frutti dello Spirito”, quello che “lo Spirito dice oggi alle Chiese ed in particolare alla nostra Chiesa locale di Palermo”.
Abbiamo preso coscienza delle profonde trasformazioni avvenute nel nostro territorio, sul piano demografico, della visione del mondo, dei riferimenti valoriali, del costume e dei modelli e stili di vita, delle vocazioni. Il fenomeno dell’immigrazione, poi, sta modificando, ancor di più il tessuto della nostra società.
I piani pastorali della nostra Chiesa, sotto la guida di “don Corrado” hanno avuto e hanno alla base una rilettura dell’Evangelii Gaudium a noi consegnata da Papa Francesco, nella quale ci ha offerto alcune ‘immagini di Chiesa’; quelle immagini ci hanno aiutato a riprendere un cammino iniziato dai Vescovi predecessori e, grazie al nostro pastore, rinvigorito.
“La Chiesa particolare è una comunità riunita dallo Spirito Santo attorno all’unica Parola, nella professione dell’unica Fede, nella celebrazione dei Sacramenti, nella carità e nella testimonianza della vita, nella comunione organica e gerarchica” (Piano Pastorale anno 2017/2018).
Sull’onda di tale certezza e consapevolezza, viviamo il nuovo anno pastorale 2018/2019 sul tema: “Chiesa generata dalla Parola – discepoli in ascolto lungo le nostre strade”. Alla luce di quanto ricordato, mi pare di vedere in questa nostra Diocesi segni di unità e, non meno importante, un senso di collegialità sinodale con il suo Pastore e guida.
“L’unità creata dai vincoli della comunione, dalla diversità di vocazione, di carismi e di missioni, la finalità rappresentata dall’edificazione del Corpo di Cristo fino alla pienezza di cui parla S. Paolo (Ef 4, 13), testimoniano la comunione che gli elementi essenziali della Chiesa concretizzano in un determinato luogo. Ciò significa che la comunione ecclesiale si fa evento in una determinata comunità, attorno all’annuncio del Vangelo, ai sacramenti di Cristo, per la grazia dello Spirito, ma con caratteristiche proprie determinate dal contesto storico e socio-culturale specifico”.
In questo ci ha aiutato tantissimo, la visita del Santo Padre Papa Francesco a Palermo il 15 settembre 2018, una data emblematica: era il 25° anniversario del martirio di Don Pino Puglisi, presbitero di questa nostra chiesa palermitana. Dal fare memoria di Don Pino Puglisi uomo, sacerdote, martire, che ha incarnato nella pienezza il messaggio evangelico, nell’azione sacerdotale di Parroco a guida di una comunità di fedeli, scaturiscono i tre “verbi” che il Santo Padre ha ricordato a tutta la Chiesa palermitana: “celebrare, accompagnare, testimoniare”.
In quella occasione, non meno importante e significativa è stata la visita “privata” alla Missione di Speranza e Carità e al suo Fondatore Fratel Biagio Conte, profeta e testimone di quella radicalità del Vangelo.
Tanti problemi affliggono la Chiesa palermitana; sin dal suo insediamento Don Corrado ha dovuto affrontare situazioni critiche sia dal punto di vista spirituale che amministrativo della Curia.
Abbiamo pregato per lui, affinché il Signore gli desse la forza del discernimento e della pace, per prendere decisioni dure, aspre e difficili.
Si dice dalle nostre parti: “il Signore affligge… ma non abbandona”; e mi sovviene un’immagine del Vangelo, quando a fronte di una moltitudine di uomini e donne che seguivano Gesù, vi era solo un ragazzo con un canestro con 5 pani e 2 pesci; ecco allora il miracolo: le povertà dell’uomo diventano ricchezza nelle mani di Dio, che provvede a sfamare la nostra fame.
Così Don Corrado affrontando le problematiche, ha cercato di trovare le soluzioni a tutte le problematiche, conscio che il cammino è duro, difficile e lungo, ma di non essere solo: ha tutta una Diocesi che è con lui, che lo segue nel suo “celebrare, accompagnare e testimoniare” la fede di Cristo.
Ecco la Chiesa sinodale tanto cara a Papa Francesco, auspicata e realizzata dal nostro Vescovo, nella quale non si progettano nuove organizzazioni o strutture ecclesiali particolari, ma – anzitutto – si parla di conversione e attitudine spirituale per vivere la comunione nel servizio reciproco e nel rispetto delle funzioni che ordinano la vita della Chiesa stessa.
E io amo profondamente questa Chiesa particolare, sentendomi membro di questo corpo e, per la mia pur piccola parte, corresponsabile della sua vitalità, cercando di realizzare il mio cammino verso la santità, nella pienezza del carisma Pro Sanctitate.
Pino Carota
Associato del Centro operativo di Palermo del Movimento Pro Sanctitate
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