Noi tutti formiamo una unità di cui, però, ciascuno è membro: non, quindi, unità amorfa, ma viva e vitale. Ciascuno è contemporaneamente portatore, e quindi responsabile e costruttore, almeno di una duplice alleanza: personale e collettiva. Nessuno può rinchiudersi nella propria alleanza, nella propria interiorizzazione, nella propria spiritualità personale disinteressandosi del fatto che la persona che ha accanto viva o no la sua alleanza: formiamo un solo popolo. Noi non siamo solo singole entità, ma anche parte di una realtà in cui il Signore ci ha collocati; realtà composta dalle persone con cui viviamo nella Chiesa e nel momento storico dell’umanità della quale siamo parte. Si tratta di riuscire a cogliere il modo attraverso cui la santità, quale meta dell’alleanza, possa essere vissuta nella propria comunità, nella propria Chiesa locale e, in particolare, nel mondo di oggi.
Guglielmo Giaquinta, L’alleanza
La vita comunitaria, in famiglia, in parrocchia, nella comunità religiosa o in qualunque altra, è fatta di tanti piccoli dettagli quotidiani. Questo capitava nella comunità santa che formarono Gesù, Maria e Giuseppe, dove si è rispecchiata in modo paradigmatico la bellezza della comunione trinitaria. Ed è anche ciò che succedeva nella vita comunitaria che Gesù condusse con i suoi discepoli e con la gente semplice del popolo.
Ricordiamo come Gesù invitava i suoi discepoli a fare attenzione ai particolari.
Ricordiamo come Gesù invitava i suoi discepoli a fare attenzione ai particolari.
Il piccolo particolare che si stava esaurendo il vino in una festa.
Il piccolo particolare che mancava una pecora.
Il piccolo particolare della vedova che offrì le sue due monetine.
Il piccolo particolare di avere olio di riserva per le lampade se lo sposo ritarda.
Il piccolo particolare di chiedere ai discepoli di vedere quanti pani avevano.
Il piccolo particolare di avere un fuocherello pronto e del pesce sulla griglia mentre aspettava i discepoli all’alba.
Il piccolo particolare che mancava una pecora.
Il piccolo particolare della vedova che offrì le sue due monetine.
Il piccolo particolare di avere olio di riserva per le lampade se lo sposo ritarda.
Il piccolo particolare di chiedere ai discepoli di vedere quanti pani avevano.
Il piccolo particolare di avere un fuocherello pronto e del pesce sulla griglia mentre aspettava i discepoli all’alba.
Papa Francesco, Gaudete et exsultate, 143-144
Ogni giorno
• Riscopro la bellezza della vita e di viverla INSIEME
• Ricerco in ogni persona che mi è accanto il dono che il Signore vuole farmi
• Sto ben attento a come posso “essere fratello” con concreti gesti di amore
• Coltivo la preghiera sorgente della autentica fraternità.
• Riscopro la bellezza della vita e di viverla INSIEME
• Ricerco in ogni persona che mi è accanto il dono che il Signore vuole farmi
• Sto ben attento a come posso “essere fratello” con concreti gesti di amore
• Coltivo la preghiera sorgente della autentica fraternità.
Teresa Carboni
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