Il Dio dell’amore, vuole che noi facciamo esperienza di lui in tutte le forme possibili. Data la nostra incapacità di una esperienza del divino, egli sceglie una strada maestra, manda tra noi suo Figlio, il suo cuore, la sua voce, la sua volontà; ma non è detto che prima di Cristo, contemporaneamente a Cristo e dopo Cristo non ci siano altri modi per fare l’esperienza di Dio. Noi dovremmo abituarci a cogliere tutte le possibilità che ci sono offerte all’interno della fede, sul piano soprannaturale, ma anche sul piano umano e naturale.
Sul piano della fede si può fare esperienza ogni qualvolta si incontrano, persone che portano in sé il sigillo del divino, uomini e donne come Madre Teresa e tanti altri, trasfigurati dall’amore, in cui l’eterno si fa tempo e si rende percepibile quasi fisicamente. (…) Dovremmo riuscire a sentire, a cogliere i passi di Dio che sono molto più frequenti di quanto si possa pensare. Dio si inserisce nella nostra realtà personale e vuole farci fare esperienza di lui.
Sul piano della fede si può fare esperienza ogni qualvolta si incontrano, persone che portano in sé il sigillo del divino, uomini e donne come Madre Teresa e tanti altri, trasfigurati dall’amore, in cui l’eterno si fa tempo e si rende percepibile quasi fisicamente. (…) Dovremmo riuscire a sentire, a cogliere i passi di Dio che sono molto più frequenti di quanto si possa pensare. Dio si inserisce nella nostra realtà personale e vuole farci fare esperienza di lui.
Guglielmo Giaquinta, L’esperienza
Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore». Chi rischia, il Signore non lo delude, e quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a braccia aperte. Questo è il momento per dire a Gesù Cristo: «Signore, mi sono lasciato ingannare, in mille maniere sono fuggito dal tuo amore, però sono qui un’altra volta per rinnovare la mia alleanza con te. Ho bisogno di te. Riscattami di nuovo Signore, accettami ancora una volta fra le tue braccia redentrici». Ci fa tanto bene tornare a Lui quando ci siamo perduti! Insisto ancora una volta: Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia. Colui che ci ha invitato a perdonare «settanta volte sette» (Mt 18, 22) ci dà l’esempio: Egli perdona settanta volte sette. Torna a caricarci sulle sue spalle una volta dopo l’altra. Nessuno potrà toglierci la dignità che ci conferisce questo amore infinito e incrollabile. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia. Non fuggiamo dalla risurrezione di Gesù, non diamoci mai per vinti, accada quel che accada. Nulla possa più della sua vita che ci spinge in avanti!
Papa Francesco, Evangelii Gaudium 3
Ogni giorno
• Essere cristiani è fare esperienza di Gesù vicino, presente e innamorato di ogni creatura.
• Essere cristiani è avere lo sguardo attento verso coloro che parlano di Gesù con gesti di vicinanza e sostegno.
• Essere cristiani è testimoniare l’incontro con un Tu che cambia la vita.
• Essere cristiani è consegnare a tutti la gioia di essere in compagnia di Colui che è vivo e dona sempre la sua Parola di salvezza.
• Essere cristiani è avere lo sguardo attento verso coloro che parlano di Gesù con gesti di vicinanza e sostegno.
• Essere cristiani è testimoniare l’incontro con un Tu che cambia la vita.
• Essere cristiani è consegnare a tutti la gioia di essere in compagnia di Colui che è vivo e dona sempre la sua Parola di salvezza.
Maria Francesca Ragusa
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