Guida Siamo all’inizio del nuovo anno. Nel cuore di ogni cristiano ci sono tante speranze, tanti sogni: desideri di bene, di pace, di fraternità. Nella preghiera consegniamo al Principe della pace le persone che vivono con la paura della guerra, i bimbi che subiscono violenze, coloro che non trovano asilo e accoglienza nella nostra Europa, le donne trattate senza dignità, ciascuno di noi ingarbugliato in piccoli e grandi contrasti che oscurano l’amore e la misericordia, la pace e la fratellanza.
Canto di esposizione e silenzio di adorazione
I lett. Signore Gesù, con gioia ci prostriamo in adorazione presso il tuo santo altare.
Tutti Gesù noi ti amiamo
I lett. Con te, o Gesù, tutto è merito di vita eterna, tutto è luce che rischiara la vita, tutto aiuta a proseguire il cammino, tutto è dolcezza… anche il dolore!
Tutti Gesù noi ti ringraziamo
I lett. Tu sei fonte copiosa di purissima gioia. Gioia che cominciamo a gustare qui, nella valle del pianto, e che sarà piena quando ci svelerà la tua gloria: al gaudio della fede subentrerà quello della visione.
Tutti Gesù noi ti lodiamo
I lett. Signore Gesù, tu, pane vivo disceso dal cielo, ci basti. Non abbiamo bisogno di altri. Tu sei la nostra vita. Tu sei la nostra gioia. Tu sei il nostro tutto. Ci affidiamo a te: nostro conforto, nostro gaudio, nostra pace. (Paolo VI)
Tutti Gesù noi ti adoriamo
Guida Il cristiano è chiamato nella preghiera a invocare la pace per sé e per ogni uomo. È anche inviato ad essere messaggero di pace in ogni ambiente dove abita e trascorre la propria esistenza.
II lett. Dal Vangelo secondo Luca (10, 1-12)
Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.
III lett. Fabbrichiamo la pace fatta in casa, senza aspettarcela dalle “erogazioni di stato”. Prendiamo coscienza che i cuori disposti al perdono ed alla comunione sono l’unica maniera da cui si estrae la materia prima della pace, senza la quale anche le più autorevoli cancellerie diplomatiche potranno offrirci solo ambigue sofisticazioni e sterili surrogati. Abbiniamo con più coraggio la pace a quelle espressioni che solo la paura di apparire sognatori ci impedisce di adoperare: amore globale della vita, sapore di Vangelo, bisogno profondo di felicità, tenerezza e stupore, amicizia e dialogo, poesia e umiltà, impegno e speranza… sono queste le armi della pace. (don Tonino Bello)
I lett. Signore dammi il tormento della pace, la certezza che la pace è possibile, il coraggio di volere la pace.
Tutti Signore dona la pace nelle famiglie
I lett. Signore liberami dalla rassegnazione che accetta per gli altri ciò che non voglio per me.
Tutti Signore dona la pace nei posti di lavoro
I lett. Signore fammi sicuro e libero geloso dei miei sogni di pace, instancabile nel realizzarli.
Tutti Signore dona la pace nelle parrocchie
I lett. Signore apri il mio cuore ad amare sempre e tutti senza eccezioni senza aspettare nessuna risposta.
Tutti Signore dona la pace nei centri di accoglienza
I lett. Signore liberami dall’invidia gelosia e sfiducia, inutili scuse al mio egoismo.
Tutti Signore dona la pace alla tua Chiesa
I lett. Signore ostacoli e difficoltà, insuccessi e delusioni non generino mai scelte violente.
Tutti Signore dona la pace alle popolazioni in guerra
I lett. Signore Tu hai conquistato la pace con la tua morte e resurrezione e l’hai messa nelle mie mani.
Tutti Signore dona la pace ai cuori inquieti
I lett. Signore non voglio tradire il tuo dono, voglio viverlo e offrirlo al mondo perché creda che Tu sei con noi.
Tutti Signore dona la pace ai disorientati e delusi
I lett. Signore « Pace in terra agli uomini » è annuncio, è realtà sicura: nelle mie mani sia un dono per tutti.
(don Giorgio Basadonna)
Canto
Guida Cristo è Pace che salva e invita ad essere unico popolo senza divisioni di territorio, di razza, di ceto sociale. Tutta la terra è di Dio e di tutti, senza confini. Tutti gli uomini sono amati da Dio e, tra di noi, siamo chiamati a vivere la fratellanza. Tutti siamo uguali ai suoi occhi “perché Lui non fa preferenze di persone”. Preghiamo perché si realizzi un mondo di Tutti santi tutti fratelli!
II lett. Dalla lettera di San Paolo apostolo agli Efesini (2, 13-18)
Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.
III lett. Non siamo nati per odiarci e combatterci ma per amarci ed aiutarci. Non può quindi essere la violenza, la divisione, l’ingiustizia e la lotta la legge fondamentale dell’umanità che deve invece sforzarsi di attuare il sogno di una “fraternità universale” capace di ignorare o superare qualsiasi barriera. (Servo di Dio Guglielmo Giaquinta)
Tutti Signore, io ho paura, noi abbiamo paura.
Non senti la violenza che devasta attorno e rimbalza con terrore
nel cuore nostro e dei nostri figli?
Perché non torni a portare la pace tra noi?
O Dio, tu ci parli ancora con il tuo invito all’amore,
con l’esempio del Figlio tuo che rinuncia alla violenza
e con la sua morte ci porta la pace.
Allora la responsabilità è solo nostra:
dobbiamo saper essere operatori di pace.
E noi lo vogliamo, Signore, te lo promettiamo;
ci aiuti in questo la Vergine della pace.
(Servo di Dio Guglielmo Giaquinta)
Canto
Guida Dinanzi a Gesù Eucaristia preghiamo per l’unità dei cristiani. In questo mese la Chiesa dedica una settimana di preghiera intensa con questa intenzione. Fratelli di Gesù riconosciamoci unica famiglia di Dio sempre in ricerca di ciò “che ci unisce e non ciò che ci divide”.
II lett. Dal Vangelo secondo Giovanni (17, 20-23)
Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.
III lett. L’impegno ecumenico risponde alla preghiera del Signore Gesù che chiede che «tutti siano una sola cosa» (Gv 17, 21).
La credibilità dell’annuncio cristiano sarebbe molto più grande se i cristiani superassero le loro divisioni e la Chiesa realizzasse «la pienezza della cattolicità a lei propria in quei figli che le sono certo uniti col battesimo, ma sono separati dalla sua piena comunione» Dobbiamo sempre ricordare che siamo pellegrini, e che peregriniamo insieme. A tale scopo bisogna affidare il cuore al compagno di strada senza sospetti, senza diffidenze, e guardare anzitutto a quello che cerchiamo: la pace nel volto dell’unico Dio. Affidarsi all’altro è qualcosa di artigianale, la pace è artigianale. Gesù ci ha detto: «Beati gli operatori di pace» (Mt 5, 9). In questo impegno, anche tra di noi, si compie l’antica profezia: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri» (Is 2, 4).
(Papa Francesco, Evangelii Gaudium n° 244)
Per pregare in silenzio
Se siamo uniti, Gesù è fra noi. E questo vale. Vale più d’ogni altro tesoro che può possedere il nostro cuore: più della madre, del padre, dei fratelli, dei figli.
Vale più della casa, del lavoro, della proprietà; più delle opere d’arte d’una grande città come Roma, più degli affari nostri, più della natura che ci circonda con i fiori e i prati, il mare e le stelle: più della nostra anima!
È lui che, ispirando i suoi santi con le sue eterne verità, fece epoca in ogni epoca.
Anche questa è l’ora sua: non tanto d’un santo, ma di lui; di lui fra noi, di lui vivente in noi, edificanti – in unita d’amore – il Corpo mistico suo. Ma occorre dilatare il Cristo; accrescerlo in altre membra; farsi come lui portatori di fuoco. Far uno di tutti e in tutti l’Uno! E allora viviamo la vita che egli ci dà attimo per attimo nella carità.
È comandamento base l’amore fraterno. Per cui tutto vale ciò che è espressione di sincera fraterna carità. Nulla vale di ciò che facciamo se in esso non vi è il sentimento d’amore per i fratelli: che Iddio è Padre e ha nel cuore sempre e solo i figli. (Chiara Lubich)
Intervento del sacerdote
Padre nostro…
Benedizione Eucaristica e Canto di reposizione
Sussidio preparato da Maria Francesca Ragusa