Voglio innanzitutto ringraziare il Signore per ciò che mi ha permesso di vivere in modo del tutto inaspettato, nelle giornate 20-22 novembre 2014, potendo partecipare al III Congresso Internazionale dei Movimenti Ecclesiali e delle Nuove Comunità.
Un grazie di cuore lo rivolgo poi a Vincenzo Florindi, Presidente Internazionale del Movimento Pro Sanctitate. Era la prima volta per me, ma soprattutto è stata la prima volta che il Movimento era presente al Congresso Internazionale.
Una gioia immensa esserci! Ci sentiamo sempre troppo “piccoli” o troppo “pochi”, e non è così: dobbiamo ogni giorno ricordarci e riconoscere che anche noi, con il nostro carisma, siamo un “regalo” dello Spirito alla Chiesa. L’esperienza del Congresso è stata innanzitutto una bellissima esperienza di comunione – la comunione nella diversità – e di unione, occasione per sentirsi una sola cosa a servizio della Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa.
Le varie relazioni, che vi invito a leggere, (http://www.laici.va/content/laici/it/eventi/altri-eventi/iii-congresso-mondiale-dei-movimenti-ecclesiali-e-delle-nuove-co.html) hanno aperto tante porte, acceso nuove luci e ravvivato in me la gioia di “essere Pro Sanctitate”. Vorrei riuscire a trasmettere tutto l’entusiasmo che ho vissuto nei giorni del Congresso, non è semplice ma vorrei condividere alcune sollecitazioni che mi sono giunte attraverso i relatori.
La prima, quella di mantenere viva la novità del carisma consegnatoci dallo Spirito attraverso il nostro amato fondatore Guglielmo Giaquinta; aprendoci alle sorprese di Dio per “noi Pro Sanctitate”, aprendoci alla missione, lasciandoci provocare dai segni dei tempi, che siamo chiamati a decifrare alla luce della Parola.
Non possiamo rimanere indifferenti “all’evento Papa Francesco”, un evento imprevisto, nuovo, sorprendente. Papa Francesco rompe le consuetudini. Lo Spirito Santo vuole rilanciare, attraverso Francesco l’evangelizzazione. In una parola: non possiamo più vivere di: “si è sempre fatto così”. Francesco è esigente nei confronti dei movimenti, vuole che ci rinnoviamo e questo può avvenire solo attraverso l’incontro quotidiano e personale con Gesù. A ognuno di noi viene chiesto di far fruttificare il carisma particolare, viene ricordato che questo è il tempo favorevole per evangelizzare; scateniamo le menti, la fantasia e chiediamo aiuto a Maria, Madre dell’evangelizzazione. Insomma, secondo quanto ho creduto di capire, valorizzare sempre più la potenzialità del carisma, sempre in qualche modo “eversiva” e “nuova”, evitando quegli arroccamenti che sono la tentazione propria di ogni movimento. La memoria del Fondatore sarà tanto più con noi e in noi quanto più noi sapremo essere portatori e interpreti credibili del dono che attraverso di lui ci ha fatto lo Spirito.
La seconda sollecitazione è stata una esortazione che ho colto in un intervento, ad essere presenti agli altri con la nostra “fisicità”, con la nostra prossimità. Questo secondo me significa non solo che dobbiamo, come dire, scendere in campo e starci, ma che non dobbiamo mai dimenticare il valore ineliminabile del contatto diretto, fisico e reale, con i fratelli. Questa esortazione è molto opportuna proprio oggi che gli strumenti di comunicazione di massa e la tecnologia – con i suoi mondi “virtuali” – rischia di essere considerata l’unica arena che vale la pena di frequentare, l’unica dove si perde o si vince. Ora, noi abbiamo il compito di aiutare i fratelli che entrano in relazione con noi ad operare una conversione di vita mantenendo la fedeltà al carisma. Ma noi, che siamo portatori direi privilegiati del più umano dei messaggi, dobbiamo sempre sforzarci di “incarnare” in tutti modi possibili il nostro annuncio e il nostro carisma. Naturalmente, non rifiutando aprioristicamente le possibilità offerte dalla tecnologia, ma senza permettere che essa si sostituisca all’uomo. Papa Francesco ci ha fatto dono di una Esortazione Apostolica, l’Evangelii Gaudium: li è racchiuso quello che ci viene chiesto di attuare personalmente e come realtà di movimento. Prendiamo in prestito le sue parole: “non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione”.
È un invito che noi, Pro Sanctitate, sentiamo molto “nostro”. Un invito che riaccende in ognuno di noi la speranza, che ci fa sentire la bellezza e la gioia di essere parte di questa realtà in cui il Signore ci ha chiamati per essere santi e fratelli insieme. La bellezza della croce capace di salvare il mondo.
Antonella Cipriano - Associata del Movimento Pro Sanctitate