La santità è il sogno di Dio. Il suo sogno non è destinato a perdersi nei sogni ma a farsi storia nelle trame di questa terra popolata dagli uomini. È proprio negli intrecci della storia umana che si fa strada la santità di Dio, il suo progetto di verità e felicità piena per ciascun uomo e per l’umanità intera.
La GIORNATA DELLA SANTIFICAZIONE UNIVERSALE 2014, con il tema Storia degli uomini storia di Dio, vuole proporre proprio questo sguardo e questa ottica sulla storia umana.
I santi sono un dono prezioso all’umanità, ne fanno emergere dal di dentro tutti i tratti della verità e della bellezza di Dio, ne sono il Suo riflesso, la conferma attuale e visibile che le altezze dell’amore di Dio non sono una chimera, ma si fanno voce e luce e pagine di vita dentro i volti e le storie di uomini e donne di ogni tempo, di questo tempo.
Come scrive Giaquinta: “Chi ignora il contributo di Benedetto e dei suoi monaci nella civilizzazione dell’Europa, l’opera di pacificazione del movimento francescano, l’attività moralizzatrice dei grandi santi vissuti a Roma nel periodo della Controriforma, l’efficacia caritativa e pedagogica dei santi torinesi del secolo XIX? La figura del santo polarizza e crea attorno a sé un movimento; gli altri seguono la sua traccia” (da L’amore è rivoluzione).
Dio è nella storia, Dio agisce nella storia, e la vita in Lui e con Lui è anticipo di eternità su questa terra: Dio ci vuole con Lui artefici di una storia “umanizzante”, di una civiltà che sia nutrita di Vangelo e delle sue concrete e possibili proposte di fraternità tra gli uomini.
Il Dio della storia ci chiama a fare storia con Lui. È una consapevolezza da ravvivare continuamente, fondamentale per la vita e la missione di ogni cristiano; il tema della Giornata della Santificazione Universale ce ne dà occasione, perché, come ricorda Benedetto XVI, “anche noi possiamo essere tentati di ridurre la vita di fede ad una questione di semplice sentimento, indebolendo così il suo potere di ispirare una visione coerente del mondo ed un dialogo rigoroso con le molte altre visioni che gareggiano per conquistarsi le menti e i cuori dei nostri contemporanei” (Omelia del 19.07.2008). “Il rivelarsi di Dio nella storia per entrare in rapporto di dialogo d’amore con l’uomo, dona un nuovo senso all’intero cammino umano. La storia non è un semplice succedersi di secoli, di anni, di giorni, ma è il tempo di una presenza che le dona pieno significato e la apre ad una solida speranza” (Udienza del 12.12.2012).
Mettersi in gioco, lungo i sentieri quotidiani della vita, impastati di terra e di cielo, è la sfida più bella della vita in Cristo, mossi come siamo dalla certezza che Egli è vivo e popola i nostri giorni, come ci sollecita ed esorta a ricordare papa Francesco:
“Egli avanza vittorioso nella storia insieme con «quelli che stanno con lui … i chiamati, gli eletti, i fedeli” (Ap 17, 14). Crediamo al Vangelo che dice che il Regno di Dio è già presente nel mondo, e si sta sviluppando qui e là, in diversi modi: come il piccolo seme che può arrivare a trasformarsi in una grande pianta (cfr Mt 13, 31-32), come una manciata di lievito, che fermenta una grande massa (cfr Mt 13, 33) e come il buon seme che cresce in mezzo alla zizzania (cfr Mt 13, 24-30), e ci può sempre sorprendere in modo gradito. È presente, viene di nuovo, combatte per fiorire nuovamente. La risurrezione di Cristo produce in ogni luogo germi di questo mondo nuovo; e anche se vengono tagliati, ritornano a spuntare, perché la risurrezione del Signore ha già penetrato la trama nascosta di questa storia, perché Gesù non è risuscitato invano. Non rimaniamo al margine di questo cammino della speranza viva!” (EG, 278).
Germi di mondo nuovo sono nella trama nascosta di questa storia!: si tratta di una certezza che interpella e sollecita:
– a rintracciare tutti i segni dell’agire dello Spirito nella trama della storia e delle storie che la Sacra Scrittura ci narra;
– a portare alla luce fatti e testimonianze di Vangelo che hanno saputo dare un forte impulso e orientamento di mentalità, di civiltà dentro epoche e vicende storiche diverse;
– ad allenare il cuore, educare la mente, creare una corrente di pensiero, una mentalità personale e sociale sensibile alle storie di santità, capace di rintracciarle, di farle circolare, di generarle, di promuoverle ovunque;
– ad assumere su di sé la missione di essere rivoluzionari dell’amore, nel pezzetto di storia che ci è dato di occupare.
Possa la Giornata della Santificazione Universale 2014 offrire molteplici spunti e occasioni perché la bellezza e la ricchezza della santità che trasforma il mondo sia dono da invocare intensamente e impegno umano e spirituale da rinnovare con gioia.
Mirella Scalia - Segretaria Nazionale del Movimento Pro Sanctitate