Idea luce
Corpo e Sangue di Cristo, nostra eternità.
Introduzione
La solennità che tutta la Chiesa oggi celebra è un invito a riconoscere nel Pane e nel Vino la presenza di Cristo, che vuole concretamente essere compagno fedele del nostro cammino e introdurci nella vita eterna. Fermiamoci ad adorare il Corpo e Sangue di Cristo, nostra eternità! Un’adorazione che ci fa contemplare le sue mirabili opere e l’adempimento delle promesse antiche: vediamo e gustiamo com’è buono il Signore, com’è buono il Pane del Cielo, che ci unisce a Dio e ci fa popolo in cammino verso la santità.
Liturgia della Parola
LETTURE: Dt 8, 2-3. 14b-16a;
Sal 147;
1 Cor 10, 16-17;
Gv 6, 51-58
Se per il popolo d’Israele la manna nel deserto è stata un segno della grande provvidenza di Dio, per noi il Corpo e il Sangue di Cristo è il segno tangibile del suo sacrificio di salvezza e della nostra comunione con Lui e con i fratelli. Nell’Eucaristia ci riconosciamo, anche se molti, un solo Corpo, un’unica grande famiglia, che gusta fin d’ora le primizie della gioia senza fine.
Traccia di riflessione
“Dio fedele, fa’ che, sostenuti dal sacramento del Corpo e Sangue di Cristo, compiamo il viaggio della nostra vita, fino ad entrare nella gioia dei santi, tuoi convitati alla mensa del regno”: sono queste le parole che, nell’orazione colletta, ci introducono all’ascolto della Parola di Dio, che la liturgia ci propone in questa solennità. Un canto, che certamente risuona oggi più che mai nelle nostre comunità, ci farà dire: “È il tuo pane, Gesù, che ci dà forza e rende più sicuro il nostro passo. / Se il vigore nel cammino si svilisce, la tua mano dona lieta la speranza. / È il tuo vino, Gesù, che ci disseta e sveglia in noi l’ardore di seguirti. / Se la gioia cede il passo alla stanchezza, la tua voce fa rinascere freschezza”. È come un risvegliare nella nostra coscienza l’impegno urgente a sfamarci, al pari del popolo esule nel deserto, con un cibo che la Provvidenza di Dio largisce, e a bere, come ricordato dall’apostolo Paolo alla comunità di Corinto, al calice della benedizione, che costituisce la comunione con il Sangue di Cristo. Egli, come cantato nella sequenza, “Buon Pastore e vero pane, ci nutra, ci difenda e ci porti ai beni eterni nella terra dei viventi”.
Preghiera dei fedeli
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri, i diaconi, perché, sostenuti dalla comunità, possano vivere una vita eucaristica, totalmente offerta e donata, preghiamo.
• Per i governanti delle nazioni, perché tra le loro tante responsabilità ci sia quella di garantire dignità e sacralità ad ogni essere umano nella pienezza dei suoi bisogni, preghiamo.
• Per coloro che si nutrono di tutto ciò che conduce al male, perché possano sperimentare la dolcezza del Cibo Eucaristico che dona la pace dell’anima e la vita eterna, preghiamo.
• Per la famiglia Pro Sanctitate in pellegrinaggio a Noto nel centenario della nascita del Fondatore, il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta: perché attinga dalle radici del carisma nuovo slancio per l’evangelizzazione della vocazione universale alla santità e alla fraternità, preghiamo.
• Per noi qui riuniti, perché ogni partecipazione al banchetto eucaristico sia un memoriale ma anche un impegno a fare entrare Dio nella nostra vita e a lasciarci condurre da ciò che Egli vuole donarci, preghiamo.
Dialogo Eucaristico
La nostra comunione con Cristo ora si trasforma nel nostro “grazie”. Ad ogni invocazione rispondiamo “Noi, Ti ringraziamo”:
Gesù Eucarestia, fonte di Vita…
Eterno cibo di salvezza…
Nostra gioia e nostra speranza….
Per averci donato Te stesso…
Per farci uno con Te…
Per ogni grazia che riceviamo da Te…
“O Gesù Eucaristia, dolce Figlio di Maria, stai con me lungo la via, perché io Ti ami, e così sia”. (Guglielmo Giaquinta)
Idea guida
Annunciamo ai fratelli la dolcezza e la bontà dell’incontro con Gesù Eucaristia