23 febbraio 2014

VII domenica del Tempo Ordinario - A - III Settimana del Salterio

Idea luce

Chiamati alla santità del Padre.

Introduzione

Questa settima domenica del Tempo Ordinario ci ripropone la santità come vocazione universale e fondamentale. Tutti i discepoli del Signore sono chiamati ad essere perfetti come è perfetto il Padre celeste: è un’esigenza ineludibile del Vangelo, che si manifesta non solo e non tanto nel rapporto con Dio, ma soprattutto e inevitabilmente nel rapporto con i fratelli. Santità e fraternità sono espressioni dello stesso amore, accolto e vissuto in pienezza, senza riserve e senza condizioni di sorta. Chiediamo a Dio, tre volte Santo, di donarci la fiducia di diventare santi insieme.

Liturgia della Parola

LETTURE:

Lv 19, 1-2.17-18;

Sal 102;

1Cor 3, 16-23;

Mt 5, 38-48

 

Il Signore è buono e grande nell’amore: è questo il modello con il quale dobbiamo confrontarci, l’esempio che dobbiamo imitare, la misura con cui dobbiamo misurare. Ma sarebbe cosa impossibile, se di questo amore noi non fossimo per primi i destinatari: è l’esperienza dell’amore, dell’essere amati infatti, che ci rende simili a Dio e capaci di amare come Lui ci ama.

 

Traccia di riflessione

La condivisione con i fratelli “dell’amore grande di Dio”, costituisce il filo conduttore delle letture di questa domenica; questo amore, però, richiede l’esercizio dell’eroismo in ogni virtù. La pagina tratta dal libro del Levitico ripropone alla nostra considerazione alcuni precetti, che sono basilari come norme di comportamento per un cristiano, ma nella pagina evangelica siamo sollecitati alla loro “testimonianza massimalista”, aderendo alla novità introdotta da Cristo: il cristiano è colui che mentre “soffre” per amore della Chiesa e dei fratelli, è anche colui che per amore alla Chiesa e ai fratelli “si offre”. La perfezione, alla quale fa accenno la conclusione della pericope evangelica, altro non è che la santità alla quale siamo richiamati nella prima lettura: dobbiamo essere santi/perfetti perché Santo/Perfetto è il Signore e noi, come ci ricorda l’apostolo Paolo nella seconda lettura, ne siamo tempio, perché inabitati del suo Santo Spirito, essendo di Cristo e questi di Dio.

Preghiera dei fedeli

• Per la Chiesa, perché sia santa e madre di santi, segno della bontà e della tenerezza di Dio per tutti gli uomini, preghiamo.

• Per il Papa, i vescovi, i presbiteri, i diaconi, perché siano apostoli coraggiosi della vocazione universale alla santità e alla fraternità, preghiamo.

• Per quanti odiano i propri nemici, perché l’annuncio del Vangelo li apra a considerare che siamo tutti bisognosi del perdono divino, preghiamo.

• Per tutti i battezzati, perché riscoprano la santità come la prima e fondamentale vocazione della vita cristiana, preghiamo.

• Per noi qui riuniti, perché l’amore verso tutti sia il banco di prova della nostra fede, della nostra speranza e della nostra carità, preghiamo.

Dialogo eucaristico

Gesù Eucaristia, divino Maestro, “il fuoco acceso dal tuo amore consumi le scorie della nostra mediocrità e ci dia la forza di seguire l’invito alla perfezione infinita del Padre. Della fede concedici la fermezza, della carità l’ardore, della speranza incrollabile certezza. Donaci il desiderio dell’eroismo in ogni virtù e la fiducia di raggiungere, con l’aiuto della tua e nostra Madre, la santità. Amen”. (Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, Preghiere).

Idea guida

Diventiamo apostoli della chiamata universale alla santità.

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