Essere muta parola che conduce a Dio

Adorazione eucaristica per comunità parrocchiali

Introduzione

In occasione della Giornata della Santificazione Universale, in prossimità della Solennità di tutti i Santi, o in tutto il mese di novembre da celebrare come mese della santità, la prima dimensione che ci interpella come cristiani è la preghiera. Preghiera prolungata e fiduciosa, davanti a Gesù Eucaristia, aiutati dal tema che il Movimento Pro Sanctitate suggerisce quest’anno alla nostra riflessione: Narrare Dio. Si, perché a questo può e vuole condurre ogni autentico cammino di santità, a rendere visibile e “raccontabile” Dio attraverso tutti i tratti della nostra umanità.

“Si deve diventare un’altra volta semplici e senza parole come il grano che cresce, o la pioggia che cade. Si deve semplicemente essere” (Etty Hillesum). Il cammino nella nostra umanità ci deve portare a testimoniare l’amore e rendere così familiare Dio a tutti gli uomini, credenti e non credenti. A noi è chiesto di narrare le meraviglie che Dio compie in noi e nelle nostre realtà, per essere lettere della grande scritta Santità e linguaggio che trasmette i tratti del Padre, misericordia, accoglienza, benevolenza, fedeltà, all’infinito. Che questa preghiera possa modellarci il cuore e farci essere voce corale che all’unisono desidera, cerca e chiede per gli uomini di oggi la santità.

Canto

Cel Fratelli carissimi, ci raduna l’amore di Dio, Padre di tutti, da cui sappiamo di essere conosciuti e amati fin dall’eternità

Ass Vogliamo ascoltare la sua voce, lasciarci educare dalla sua Parola, crescere nella fede.

Cel Cristo Gesù, Salvatore e fratello di tutti, possa trovarci attenti al suo invito alla santità, possa trovarci in comunione tra noi, comunità che ascolta, che prega, che intercede

Ass Vogliamo ascoltare la sua voce, lasciarci educare dalla sua parola, crescere nella fede.

Cel Non siamo noi a parlare ma parla in noi lo Spirito del Padre: nei testimoni della fede che ci accompagneranno in questa preghiera, in ogni gesto, sia lo Spirito a trovare spazio e libertà di agire nei nostri cuori.

Ass Vogliamo ascoltare la sua voce, lasciarci educare dalla sua Parola, crescere nella fede.

Cel Preghiamo. Trasforma la nostra vita, o Padre Santo, perché possiamo essere anche noi come tessere del grande mosaico di santità che vai creando nella storia, perché il volto di Cristo splenda nella pienezza del suo fulgore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Ass Amen.

Invocazione allo Spirito Santo

Mentre si invoca lo Spirito si depone un libro bianco ai piedi dell’altare o in un punto significativo della Chiesa o del luogo dove si svolge la preghiera, a significare le pagine di santità da scrivere con la nostra vita.

Rit. cantato: Veni Sancte Spiritus (o altro)

Vieni Spirito Santo,

Spirito che doni le parole per narrare le meraviglie di Dio.

Vieni e insegnaci ad essere apostoli di santità sempre e dovunque

con la gioia di una vocazione vissuta nelle piccole e grandi cose di ogni giorno. E così sia. Rit.

Restiamo in gioioso ascolto della testimonianza dei Santi, narratori di Dio

Guida Scegliamo solo tre volti, tre storie, tre pennellate di luce tra l’innumerevole schiera di testimoni e di santi che fanno ricca la Chiesa e che sono stati e sono parola vivente di un Dio amabile, linguaggio comprensibile del soprannaturale, bella umanità impregnata di Cristo, capace di avvicinarsi a tutti.

Ascoltiamo e rispondiamo con la gratitudine e la gioia.

Da un inedito di Madeleine Delbrêl (1904-1964), poetessa, assistente sociale, mistica, di cui è in corso la causa di beatificazione.

Dei cristiani non hanno saputo guardare? Allora io non so guardare, m’impegnerò a fare meglio. Nel momento in cui tu hai fatto di tutto per separarti da Dio, dei cristiani ti hanno lasciato solo. A motivo dell’unità che ci lega, io mi considero responsabile. Caro amico ateo è di Dio che sei stato privato, è Dio che dovrei restituirti. Ma tu sai che la Fede non posso, non possiamo donarla. Devo cercare di darti Dio in un altro modo. Tu crederai o non crederai, come vuoi. Io terrò Dio accanto a te. Cristo ha detto, ed è il nocciolo di tutta la vita cristiana, di amare Dio con tutto il nostro cuore e più di tutto, e di amare tutti gli uomini come noi stessi. È questo il modo in cui ha voluto che noi fossimo cristiani. È questo amore che prendo con me per tornare accanto a te. Cristo ci ha detto senza sosta come bisognava viverlo; vivendolo ci ha mostrato come fare. Ci ha detto che seguendo la sua parola come un bambino incapace di critica, meriteremo di vivere insieme a lui, che la sua presenza non ci abbandonerà fino alla morte.

Breve pausa di riflessione e Rit. cantato: Laudate omnes gentes (o altro)

Dalla vita di Marcello Callo, primo scout proclamato beato nel 1987

“Cristo è un amico che non ti lascia nemmeno un istante e che ti sa sostenere, con Lui si sopporta tutto…”, aveva scritto nella desolazione del lager. Marcello non perde la bussola, non viene meno alla sua Promessa, non perde la fede. Quando il 19 marzo 1945 lo tirano fuori dalla latrina in cui è caduto e lo portano in infermeria, gli trovano stampato in fronte un sorriso che impressiona chi lo soccorre. Ad assisterlo, nei momenti estremi, un solo prigioniero, non credente, che dopo la guerra finisce per convertirsi, e al processo di beatificazione di Marcello dichiarerà testualmente: “Se io, non credente, che ho visto morire migliaia di prigionieri, sono stato colpito dallo sguardo di Marcello, è perché in lui c’era qualcosa di straordinario. Per me fu una rivelazione: il suo sguardo esprimeva una convinzione profonda che portava verso la felicità. Era un atto di fede e di speranza verso una vita migliore. Non ho mai visto in nessuna parte, accanto ad ogni moribondo (e ne ho visti migliaia), uno sguardo come il suo. Per la prima volta nel viso di un deportato vedevo un’impronta che non era unicamente quella della disperazione”.

Breve pausa di riflessione e Rit. cantato

Dall’esempio di Piero Giorgio Frassati (1901-1925), giovane ragazzo torinese, proclamato beato nel 1990

“Tu mi domandi se sono allegro, e come non potrei esserlo? Finché la Fede mi darà forza: sempre allegro! Ogni cattolico non può non essere allegro”. (Piergiorgio Frassati)

Muore giovane Piergiorgio, il ragazzo delle “otto beatitudini”, come lo definisce Giovanni Paolo II nella cerimonia di beatificazione nel maggio del 1990, al termine di un’esistenza breve ma straordinariamente ricca, ricca di frutti spirituali. Il gusto del bello, dell’arte, la passione per lo sport, per la montagna, non gli impediscono il rapporto costante con l’assoluto e in lui la fede e gli avvenimenti quotidiani si fondono armonicamente. Nell’avventura umana di Piergiorgio splende nitido il volto dell’uomo che incontra Dio e se ne lascia trasformare. “Non è forse l’amore la cosa più necessaria?”.

(da Storia di Pier Giorgio Frassati – www.lastoriasiamonoi.rai.it)

Breve pausa di riflessione e Rit. cantato

Riflessione del celebrante

Canto

Restiamo in silenziosa e grata adorazione di Gesù che ci ha narrato l’infinita bontà e santità del Padre

Esposizione eucaristica

Canto

Solista Signore Gesù,

rendici Vangelo! Trasformaci in Te!

Dilata i nostri orizzonti! Trasformaci in Carità!

Aprici il cuore e la mente! Facci vivere a scala universale!

Rendici misericordia! Trasformaci in Eucaristia!

Rendici dialogo! Trasformaci in terra espropriata e fiorente!

Signore Gesù,

solo tu ci puoi umanizzare! Ci puoi santificare!

 

Adorazione silenziosa

Lettore In quel tempo Gesù disse:“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,

perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me

dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre

se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti

che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e

imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.

Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”. (Mt 11, 25-30)

Rit. cantato: Adoramus Te Domine (o altro)

Ti rendo lode, Padre. Bisogna partire dalla lode…. C’è una dimensione laica della lode che è quella di gioire, malgrado le situazioni, per il semplice dono della vita. Questa è la lode del laico, della creatura umana che crede e ha una relazione con Dio, che percepisce un infinito al di là di sé. Dobbiamo cercare quel delicato equilibrio che rende normali gioie e dolori, parte del vivere quotidiano: essi fanno la profondità della nostra storia, ne scrivono il valore e sono entrambe importanti.

Gesù Eucaristia, tu ce lo riveli e ce lo insegni!

Rit. cantato

Padre, queste cose… le hai rivelate ai piccoli. La lode possiamo innalzarla al Padre solo a partire dalla nostra piccolezza. Siamo sapienti se facciamo i conti a Dio; siamo dotti se possediamo tutte le verità in nome di Dio; siamo invece piccoli se sappiamo stupirci e vedere ogni frammento di bene anche in mezzo al fango, se siamo dipendenti da Dio; siamo piccoli se guardiamo a partire dal basso e ci stupiamo della splendida altezza che hanno i fratelli e le sorelle e le loro storie, quando ci mettiamo al di sotto di loro, e possiamo vedere quanta bellezza c’è e quanto è importante per Dio la loro vita.

Gesù Eucaristia, Tu ce lo riveli e ce lo insegni!

Rit. cantato

Per tua benevolenza, Padre…. Questa logica da seguire, la via della santità, è dono della benevolenza del Padre. Non possiamo guardare se non da piccoli, non possiamo conoscere e comprendere se non da piccoli. Mille piccole obbedienze che ci forgiano, ci formano, ci chiedono verità, ci invitano ad essere noi stessi più veri e accoglienti, più franchi e pazienti, più misericordiosi e attenti.

Gesù Eucaristia, Tu ce lo riveli e ce lo insegni!

Rit. cantato

Gesù, Tu ti manifesti sempre come Colui che è mite e umile di cuore: mitezza ed umiltà sono la chiave del riflesso più nitido di Dio nella tua vita, e nella vita degli uomini.

Gesù Eucaristia, Tu ce lo riveli e ce lo insegni!

Rit. cantato

Adorazione silenziosa

Canto

Facciamoci voce che implora il dono della santificazione per tutta l’umanità

Guida Abbiamo compreso che narrare è vivere in maniera autentica il nostro ‘sì’ a Dio, ma solo Lui può trasformarci in un vangelo vivente; solo Lui può sollevarci in alto, oltre noi stessi, e compiere in noi la sua opera. Preghiamo con fiducia, preghiamo per la santità di tutti, portiamo nella preghiera ogni categoria di persona.

Si possono accompagnare le intercessioni deponendo il segno della luce e dei colori sul libro bianco aperto a inizio della preghiera.

Un genitore Aiutaci a vivere con fedeltà le parole del Vangelo, con fedeltà e dolcezza, con amore e consapevolezza, con apertura di cuore e capacità di novità, perché nulla sia stantio o morto, ma tutto sia vivo e fecondo. Che la Parola diventi carne nelle situazioni in cui viviamo.

Un lavoratore Donaci l’umiltà che ci libera da ogni autosufficienza, ci apre al confronto con tutti, ci rende creature bisognose di relazione, ci aiuta a stimare e amare ciascuno per quello che è. Chi è umile ha un profondo spirito di famiglia e sa tessere comunione.

Un catechista Rendici uomini e donne, comunità, capaci di ascoltare i tempi, che si interessano della vita civile, politica, sociale e danno il loro contributo, sanno condividere e creano una mentalità positiva attorno a loro.

Un consacrato Rendici attenti ai bisogni dei fratelli, vivendo una naturale carità quotidiana anche condividendo con Gesù povero, nei tanti uomini nostri fratelli di oggi, il poco o il tanto che abbiamo.

Un sacerdote Rendici comunità che oggi più che mai sanno guarire, portare il peso, in spirito di carità, per chi e con chi non sa o non è in grado di vivere con speranza e fiducia ogni dolore.

Un giovane Insegnaci così a narrare Dio, a cantare un canto nuovo, scommettendo la vita fino in fondo nel tuo progetto di santità, tanto affascinante, senza avere timore, ma accogliendo, le nostre povertà.

Tutti Se siamo una piccola e povera cosa non importa, Tu, Dio, realizzi il mistero. Nella piccolezza accettata e amata c’è tutta la gratuità del dare e del ricevere e la tua potenza e santità si può manifestare di più. Amen.

Canto

Guida In comunione con tutta la Chiesa, e in particolare sintonia e riconoscenza per il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta che ha insegnato a pregare tanto e in tanti modi per la santificazione del mondo, che ha voluto e chiesto che si celebrasse nella Chiesa la Giornata della Santificazione universale, preghiamo insieme:

Cel Signore, donaci dei santi.

Donaci degli uomini di Dio,

degli uomini per cui Dio sia tutto.

Tutti Donaci degli uomini

pieni di amore per te,

che non vivano se non per te.

Cel Donaci degli uomini

che non si possano guardare senza vederti,

ascoltare senza sentirti,

degli uomini che strappino il mondo dal suo materialismo,

imponendogli l’evidenza della tua salvezza.

Tutti Signore, noi abbiamo bisogno di santi.

Tu che sei l’Autore ed il Coronatore della santità,

suscitali dovunque,

tra i poveri come tra gli abbienti,

tra gli umili come tra i sapienti,

Cel tra chi vive nel mondo e lo deve consacrare

con la sua testimonianza,

come tra chi ha rinunziato al mondo per affermare

la tua trascendenza.

Tutti Fa’ che ognuno comprenda

che la santità è dono e conquista;

che il santo è il cristiano,

come il cristiano è l’uomo secondo Dio,

cioè l’uomo integrale.

Cel Fa’ che ognuno voglia divenire

quello che tu l’hai fatto essere,

percorrendo la via dei giusti,

che è come la luce dell’alba

che va crescendo fino al giorno perfetto.

Tutti Signore, abbiamo bisogno di santi

perché abbiamo bisogno di salvezza.

Signore, donaci dei santi! (G. Giaquinta)

Cel Il Signore sia con voi

Ass E con il tuo spirito

Cel Padre Santo, Tu ci hai condotto in questa adorazione a riconoscere i segni della tua bontà ovunque Tu li dissemini, nel cuore della storia, nel volto di Cristo, nella vita dei santi. Custodisci il dono di questa preghiera e fa’ che possiamo essere anche noi pagine di Vangelo aperte sul mondo, semplici e ferventi testimoni della tua presenza in mezzo agli uomini, costruttori insieme di un mondo di santi e di fratelli.

Ass Amen.

Benedizione eucaristica

Canto

O Cuore Immacolato di Maria, vivo modello di ogni santità, dona Tu la fiducia di diventare santi!

Sussidio a cura di Maria Francesca Ragusa e Mirella
Scalia, con testi di Loredana Reitano

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