Idea luce
L’appartenenza a Cristo è la nostra forza.
Introduzione
La liturgia di oggi ci propone uno sguardo sulla vita futura, quella del Regno di Dio. In essa non ci saranno distinzioni, ma vi farà parte chi avrà con fede accolto il messaggio di salvezza di Cristo. L’appartenenza a Cristo è la nostra forza: in Lui e per Lui siamo stati creati, con e per il suo amore viviamo e accogliamo il dono della fede e noi crediamo in un Dio vivente, Dio dei viventi. È questa vita senza fine, che ci è stata donata e affidata per essere custodita, in quanto suoi figli ed eredi del suo regno di santità.
Liturgia della Parola
LETTURE:
2 Mac 7, 1-2. 9-14;
Sal 16;
2 Ts 2, 16-3,5;
Lc 20, 27-38
I sette fratelli dell’Antico Testamento vengono riproposti nel Vangelo odierno quasi a rappresentare la nuova visione del Regno, annunciata da Gesù. La nostra vita terrena ha senso solo se viene offerta e se la malvagità dell’uomo richiede qualche nostro sacrificio, esso sarà garanzia della nostra futura ed eterna gioia. Siamo stati creati per non essere più schiavi della morte: se saremo uniti a Lui contempleremo il Suo Volto e ci sazieremo della Sua immagine.
Traccia di riflessione
Ci avviamo alle ultime domeniche dell’anno liturgico e l’attenzione che la liturgia rivolge è verso la Risurrezione. Ma c’è davvero la risurrezione? Questa speranza, che nasce già nell’Antico Testamento (vedi la prima lettura, il primo documento rivelato sulla risurrezione) trova risposta e pienezza nella parola e nella vita di Gesù. Gesù non dà una risposta scientifica, ma di fede: il Dio di Abramo è il Dio vivente e dei vivi, è tale perché dona la vita e la vita in abbondanza. La Risurrezione non è semplicemente far rivivere un cadavere. Essere nella risurrezione significa non morire più, essere nella vita in pienezza. Il cristiano già possiede come un germe la vita eterna ed è per questo definito figlio della Risurrezione. Rinnoviamo il nostro battesimo, inseriti in Cristo siamo nuove creature. I santi sono pienamente figli della Risurrezione e con loro vogliamo vivere da risorti.
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, perché sia un segno visibile di speranza nella vita eterna attraverso il suo infaticabile impegno di generosa accoglienza verso ogni uomo, preghiamo.
• Per il Papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché la loro fede nel Dio dei vivi sia vissuta per proclamare la Parola e portare frutti di carità a tutti gli uomini, preghiamo.
• Per i governanti, perché nell’interesse di garantire il benessere materiale a tutte le genti, non manchino nell’attenzione ai più poveri e a chi ha perso la fiducia nella giustizia, preghiamo.
• Per tutti i lavoratori dei campi, perché in questa 63a giornata del Ringraziamento, sappiano rendere grazie al Signore per i frutti che la terra produce attraverso il lavoro delle loro mani, preghiamo.
• Per noi qui riuniti, perché la fede nella Risurrezione si traduca in scelte concrete di vita e di bene, che preparano fin d’ora il nostro destino eterno, preghiamo.
Dialogo Eucaristico
O Gesù Eucaristia, Tu ci doni oggi e sempre un cibo che ha il sapore della vita eterna. Grazie a te sappiamo di non essere soli ed è bello capire che tutto vive per te e che con te facciamo parte di una vita immensa. Ti ringraziamo con il canto “Dolce sentire” di R. Ortolani (o altro canto adatto).
Idea guida
Viviamo il quotidiano protesi verso la pienezza dell’amore.