Idea luce
Siamo chiamati a vivere la giustizia, la carità e la fraternità.
Introduzione
In questa XXVI domenica del Tempo Ordinario il Signore continua a esortarci ad esaminare il nostro modo di vivere e di relazionarci: un richiamo forte alla sobrietà, ma soprattutto alla solidarietà, che mette insieme giustizia, carità e fraternità. La ricchezza non è un male, lo diventa se chiude i nostri occhi e il nostro cuore a Dio e ai fratelli. Viviamo con attenzione questa celebrazione eucaristica per imparare dai gesti di Dio a condividere con generosità ciò che siamo e abbiamo.
Liturgia della Parola
LETTURE:
Am 6, 1.4-7;
Sal 145;
1Tm 6,11-16;
Lc 16,19-31
Gesù propone una parabola per insistere ancora sul pericolo che la ricchezza rappresenta per la salvezza dell’uomo, soprattutto perché chiude gli occhi e il cuore e non permette più di vedere i poveri e di riconoscere in essi dei fratelli. San Paolo offre a Timoteo un utile itinerario per rendere sempre più salda la fede professata: evitare il male e tendere alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza e alla mitezza.
Traccia di riflessione
Anche la pubblicità invita a scegliere il lusso a poco prezzo! Il lusso, invece, rimane l’insulto più grande e vergognoso dei ricchi contro i poveri. Usare con giustizia i propri beni significa condividerli con chi è più povero. La parabola evangelica ci descrive il contrappasso eterno di chi in terra non ha messo in pratica la Parola. L’amore per la ricchezza, infatti, ha reso l’uomo ricco così cieco nei confronti del povero e di Dio che non è capace di cedere nulla delle sue ricchezze. Quando si è pieni di tutto si è incapaci di vedere, riconoscere e credere anche ai segni più grandi, come la risurrezione di un morto. Viviamo in un mondo non di ladri, ma di ciechi!
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, perché non si stanchi di annunciare la Parola di Dio, che interpella, provoca, esorta al bene per donare a tutti la possibilità di raggiungere la santità, preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi, i sacerdoti e i diaconi, perché con la loro vita siano testimoni di sobrietà e sappiano guidarci a cercare in ogni cosa il Regno di Dio, preghiamo.
• Per i governanti, perché si impegnino a realizzare un mondo sempre più fondato sulla giustizia, sulla carità, sulla pace, preghiamo.
• Per le famiglie, perché siano il luogo privilegiato in cui i bambini e i giovani possono imparare e sperimentare la condivisione con coloro che sono più poveri, preghiamo.
• Per noi, perché sappiamo cogliere dalla Parola l’invito alla conversione per godere pienamente la gioia che il Signore desidera donarci, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Signore Gesù, come il povero Lazzaro veniamo alla tua tavola a chiedere anche solo le briciole, ma la tua generosità non mette limiti al dono: ci inviti a sedere con te alla mensa del tuo Corpo e del tuo Sangue, cibo che ci dona la tua vita. Aiutaci a tenere sempre aperti i nostri occhi per riconoscere i doni che da te riceviamo; non farci sentire mai così sicuri delle nostre ricchezze da non saper condividere ciò che abbiamo con i fratelli, che ci sono accanto. La tua Parola ci trasformi, ci converta, illumini il nostro cammino e renda la nostra fede sempre più salda e operosa.
Idea guida
Diamo testimonianza della nostra fede con le opere di carità.
* Le riflessioni di questo numero sono state preparate da don Leonardo Catalano, Sacerdote Amico Pro Sanctitate della diocesi di Lucera-Troia. Le animazioni liturgiche sono state coordinate da Roberta Fioravanti e preparate da Cristina Parasiliti ed Enrica Padovano