La liturgia dei mesi di maggio e giugno è ricca di eventi. Si sente ancora l’eco del Mistero Pasquale ma il Vangelo di Giovanni ci prepara all’Ascensione del Signore e alla Pentecoste, il dono dello Spirito Santo mandato dal Padre, che tutto ci rivela, che ci insegnerà ogni cosa, e ci ricorderà ciò che Gesù ha detto.
La solennità dell’Ascensione ci conduce per mano dalle cose della terra a quelle del cielo.
S. Paolo nella lettera agli Ebrei (10,19-23) ci ricorda: “Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso”.
Questa parola è la chiave per predisporci a ricevere lo Spirito Santo che ci trasforma in creature capaci di amare così come ama Gesù, a seguire il suo comandamento di “andare e ammaestrare tutte le nazioni”, di “andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo”, di “predicare, nel nome di Gesù, la conversione ed il perdono dei peccati”.
Oggi il mondo, e in particolare la nostra società italiana, ci interpella e ha bisogno di conoscere la speranza che è in noi.
Il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta ci ricorda la terza dimensione della santità: “compito di un vero cristianesimo, come è quello di far conoscere la forma massima di amore verso Dio e cioè la santità, cosi è quello di far
vivere la forma massima di amore verso i fratelli che deriva dalla vocazione alla santità e cioè la fraternità spirituale”.
Rileggendo il codice della fraternità non si può fare a meno di notare la sua attualità. È vero, ogni uomo che ti passa vicino è tuo fratello e le persone alle quali stai abitualmente accanto lo sono ancora di più!
“Se tutti cominciassimo a credere a questi principi, a parlarne, a discuterne, a difenderli e a diffonderli con ogni mezzo, avremmo già fatto una azione lievitante di una importanza fondamentale”.
Per essere lievito e luce nel mondo non dobbiamo “rimanere a guardare il cielo” ma dobbiamo “ritornare” nei nostri ambienti con grande gioia e lodare Dio nelle nostre azioni ordinarie.
La testimonianza dei santi pubblicata in questo numero ci richiama alla necessità di non privarci dell’alimento spirituale che è l’Eucaristia, che ci trasforma in un solo corpo in Cristo Gesù, per essere dono, offerta e servizio per coloro che attendono la rivelazione, per coloro che sono in ricerca.
Nel mese di giugno la liturgia ci riporta al Tempo Ordinario che ripropone un itinerario di crescita e maturazione nella fede. Questo tempo ci aiuta a celebrare il Mistero Pasquale ogni settimana e il 2 giugno vivremo la solennità del Corpus Domini. In questa festa Gesù ci richiama a “non congedare la folla” e ci invita: “Voi stessi date loro da mangiare”.
È un insegnamento fondamentale: se ci affidiamo a Cristo è Lui che compie il miracolo di donarci non solo il necessario ma molto di più!
Durante il mese mariano, dedicato a Maria, Madre di Dio, ogni giorno, in tutte le chiese viene recitato il Santo Rosario. Accogliamo questo invito per riscoprire una preghiera semplice, dove celebriamo i misteri della salvezza e soprattutto chiediamo alla Madre di Gesù e Madre nostra di pregare per noi.
Lei chiediamo di aiutarci a testimoniare la speranza che è in noi, ad avere il coraggio della testimonianza, ad avere la fiducia di diventare santi!
“Al Dio che le parlava per la voce di un angelo
l’Immacolata si abbandonò con il suo Fiat.
Quel Dio ci parla ancora nell’angelo della fede
e una e tante volte…
A noi l’abbandonarci con il Fiat dell’amore”.
(da Preghiere, G. Giaquinta – ed. Pro Sanctitate)
Loretta Angelini