Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Via Crucis, cammino di speranza. Nel tramonto è già la sicurezza dell’alba. Al vespro della vita, Gesù è certo dell’amore del Padre, spera contro l’evidenza della disfatta; è sicuro che dal grembo oscuro della terra risorgerà quale «stella radiosa del mattino» (Ap 22, 16). Gesù sa che, camminando verso la morte, affretta il passo verso la Risurrezione.
Via Crucis, cammino di pienezza: di dolore e di amore senza limiti, di totale abbassamento e di suprema esaltazione; pienezza dello Spirito, che sgorga dal costato aperto del Salvatore, qual fiume di vita e di grazia; pienezza di perdono e di misericordia, di riconciliazione e di pace. Ora dell’ «alto grido» (Mc 15, 37) e del silenzio del cosmo, che piange morto il suo Creatore. Ora dell’amore obbediente: «Padre, tutto è compiuto» (Cfr. Gv 19, 30). Ora del capo chino e dell’operante riposo. E, nel cuore della Madre, ora della pietà immensa e della trepida attesa.
Ad ogni stazione
All’inizio: Il mio amore è Cristo Crocifisso, il suo sguardo è fisso su di me.
Alla fine:Madre Santa fa’ che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore e m’insegnino a vivere e ad amare.
PRIMA STAZIONE – Gesù è condannato a morte – Mt 27, 22-23.26
Meditazione
Cristo aveva un cuore umano, una sensibilità, una capacità di amare, di soffrire, di avere paura, perché era uomo come noi. Aveva assunto realmente, non per finta, la nostra natura umana, quindi sentiva tutta la ripugnanza della natura umana alla sofferenza, all’umiliazione, al disprezzo. Per noi, per amore nostro, il Signore si lascia fare tutto e viene flagellato e schiaffeggiato.
SECONDA STAZIONE – Gesù è caricato della Croce – Mt 27, 27-31
Meditazione
«Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Lc 9,23). Qualche volta il Signore consiglia “se vuoi”, “se lo preferisci”, “se lo desideri” ma qui no. Qui la domanda, che può sembrare un consiglio, è un’alternativa di vita o di morte: si tratta di essere o non essere cristiani.
TERZA STAZIONE – Gesù cade la prima volta – Is 53, 4-6
Meditazione
È duro dover cedere, doversi mettere all’ultimo posto quando siamo stati sempre al primo, dover preparare il lavoro per poi cederlo agli altri, dover continuare il lavoro facendo finta di niente, dover essere all’ultimo posto avendo la responsabilità del primo. Tutto questo è croce: ma è anche conformazione a Cristo, il quale donò completamente se stesso agli altri. Noi non dobbiamo cercare la nostra gioia, ma unicamente Lui.
QUARTA STAZIONE – Gesù incontra sua Madre – Lc 2, 34-35.51
Meditazione
La Madonna è colei che ha fatto pienamente l’esperienza di Cristo. Ha vissuto con Lui tutti i momenti, dai più esaltanti ai più tragici, dai più umili ai più alti. Maria può esserci accanto nella teologia della croce, in quanto lei l’ha vissuta per prima, partecipando alla realtà della croce di Cristo.
QUINTA STAZIONE – Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la Croce – Mt 27, 32; 16, 24
Meditazione
É facile parlare di Cristo Crocifisso, non è altrettanto facile mettersi al suo posto. Questo è molto, molto più difficile. Il vero apostolo è quello della croce, è quello dell’inversione dei valori. Non è la sapienza di questo mondo, non è l’intelligenza, non è l’organizzazione, non è la propaganda, non è l’azione sociale ma è Cristo, che si mostra credibile attraverso la nostra povertà, la nostra docilità, la nostra carità, attraverso il nostro sforzo verso la perfezione, che converte il mondo.
SESTA STAZIONE – La Veronica asciuga il volto di Gesù – Is 53, 2-3
Meditazione
Come abili pittori dobbiamo fissare il nostro sguardo nella contemplazione del Crocifisso per ricopiare in noi le Sue divine fattezze, che certo non saranno di trionfo o di godimento ma di dolore e di umiliazione. La vita soprannaturale crescerà tanto più quanto più ci svuoteremo di noi stessi. «È necessario che Lui cresca ed io diminuisca» (Gv 3,30).
SETTIMA STAZIONE – Gesù cade per la seconda volta – Lam 3, 1-2.9.16
Meditazione
L’unica cosa veramente valida, che ci converte e ci trasforma, non è né la ricchezza né la sapienza né la potenza né la nobiltà ma l’umiltà della croce. In tanto noi siamo potenti in quanto ci inseriamo in questa nullità della croce, con un’inversione totale dei valori del mondo.
OTTAVA STAZIONE – Gesù incontra le donne di Gerusalemme che piangono su di lui – Lc 23, 28-31
Meditazione
Cristo Crocifisso ha misteriosamente scelto la via della croce, cioè la via del dolore, forse anche per essere più solidale con l’uomo, il quale nella sua vita ha l’esperienza del dolore. Per trasformare e nobilitare questa realtà Egli ha sofferto. Con l’agonia e il sacrificio della croce, Cristo ha confortato con la sua presenza, per un atto del suo amore infinito, tutte le nostre miserie e le notti dei nostri smarrimenti e delle nostre impotenze.
NONA STAZIONE – Gesù cade per la terza volta – Lam 3, 27-32
Meditazione
Siamo soliti pensare ad un Gesù potente, Signore di tutte le cose, che seda le tempeste, moltiplica i pani e i pesci, legge nei cuori degli uomini e può dire al paralitico: alzati e cammina! Siamo meno abituati a riflettere sulla povertà volontaria di Gesù, sulla sua stanchezza, sul suo bisogno di chiedere aiuto al Padre.
DECIMA STAZIONE – Gesù è spogliato delle vesti – Mt 27, 33-36
Meditazione
“Imparate da me che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,29): noi siamo abitualmente portati a interpretare questo versetto nel senso delle virtù della umiltà e della mitezza ma in realtà “mite e umile di cuore “significa colui che è lo schiavo di Dio e quindi ha la vera, autentica umiltà, la percezione della propria nullità.
UNDICESIMA STAZIONE – Gesù è inchiodato sulla Croce – Mt 27, 37-42
Meditazione
Ciò che conta è Cristo e Cristo Crocifisso; ciò che conta è avere dentro di noi i sentimenti di Cristo, il pensiero di Cristo, la mentalità di Cristo, il quale, pur essendo il Verbo Eterno di Dio, annientò se stesso fino a prendere la forma dell’uomo e si ridusse a nulla, accettando la morte e la morte di Croce.
DODICESIMA STAZIONE – Gesù muore sulla Croce – Mt 27, 45-50.54
Meditazione
Dall’alto della croce Gesù ha fatto risuonare per i suoi e per il mondo intero un “sitio” che non è esigenza di acqua ma passione di anime. Per le anime aveva dolorato lungo la via del Calvario, sostenendo poi lo strazio martoriante della crocifissione; per esse avrebbe, ormai agonizzante, dato la sua vita; ad esse rivolge un’accorata implorazione, perché non dimentichino il suo dono di amore. É il fuoco dell’amore che brucia nella sua anima e che Egli vuole che divampi nei nostri cuori. “Ama il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22, 29). Solo la croce, nella quale Cristo ama il prossimo suo più di se stesso, perché muore per questo prossimo che non lo ama anzi lo odia e lo crocifigge, rende possibile superare le riserve che noi possiamo avere verso gli altri e avviare all’eroismo di un amore di immolazione completamente gratuito.
TREDICESIMA STAZIONE – Gesù è deposto dalla Croce e consegnato alla Madre - Mt 27, 54-55
Meditazione
Sul Calvario non troviamo Pietro né Giacomo né gli altri apostoli, salvo Giovanni, ma la Madonna è là, perché dove c’è Cristo che soffre non può non esserci sua Madre. Era sul Calvario perché là doveva diventare nostra Madre. La sua obbedienza è un atto di fede: solo un atto di fede può accettare la morte in croce di suo Figlio. Certamente la Madonna ha sentito in tutta la sua profondità lo strazio di quella morte: perciò di lei, come del Figlio, si può dire che “è diventata obbediente fino alla morte di croce” (cfr. Ef 2, 8) cioè fino alla sua morte interiore con il Figlio sotto la Croce.
QUATTORDICESIMA STAZIONE – Gesù è deposto nel sepolcro – Mt 27, 59-61
Meditazione
La Croce è tutto un inno di amore. È l’inno di amore di Cristo a suo Padre, è l’inno di amore di Gesù verso di noi ed è insieme l’inno di amore del Padre verso di noi. Solo l’amore, l’amore misterioso, insondabile, senza interesse, un autentico amore di amicizia, di donazione generosa di Dio verso di noi, può spiegare il mistero della Croce.
ORAZIONE: Signore Gesù Cristo, che dal Padre, nella potenza dello Spirito Santo, sei stato condotto dalle tenebre della morte alla luce di una nuova vita nella gloria, fa’ che il segno del sepolcro vuoto parli a noi e alle generazioni future e diventi fonte di viva fede, di carità generosa e di saldissima speranza. A te, Gesù, presenza nascosta e vittoriosa nella storia del mondo, onore e gloria nei secoli. Amen.