La Chiesa celebra i cinquant’anni dall’apertura del Concilio Vaticano II e noi, in docile obbedienza, vogliamo celebrare il quinto capitolo della Lumen Gentium, la costituzione dogmatica del Concilio stesso, dedicato alla universale vocazione alla santità.
“I seguaci di Cristo, chiamati da Dio, non a titolo delle loro opere, ma a titolo del suo disegno e ella grazia, giustificati in Gesù nostro Signore, nel battesimo della fede sono stati fatti veramente figli di Dio e compartecipi della natura divina, e perciò realmente santi. Essi quindi devono, con l’aiuto di io, mantenere e perfezionare con la loro vita la santità che hanno ricevuto.” (Lumen Gentium, 40)
Oggi nella Chiesa il 1° novembre è dedicato alla Giornata della Santificazione Universale e questo evento è nato fin dal 1957, nel cuore di Roma, ideato dal Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, allora giovane sacerdote, che ha coltivato nel cuore e ha promosso tale Giornata.
Dalla città di Roma la Giornata si è diffusa in alcune parti dell’Italia, dove è nato il Movimento Pro Sanctitate, fino a divenire evento universale che viene celebrato in tutta la Chiesa.
Celebrare la GSU significa in modo particolare privilegiare la dimensione personale perché ciascuno è chiamato alla santità; sottolineare l’aspetto culturale che aiuta ad approfondire questo messaggio fondamentale della Chiesa; evidenziare l’aspetto celebrativo attraverso la preghiera eucaristica e, infine, dare spazio all’aspetto missionario che non può prescindere dall’annuncio gioioso di questa vocazione.
La celebrazione della GSU è la prima iniziativa che i membri del Movimento Pro Sanctitate promuovono all’inizio dell’anno apostolico. Il tema scelto per l’anno 2012, che ci accompagnerà per tutto l’anno, è: AFFAMATI DELLO STESSO PANE.
Il mondo di oggi e l’uomo di oggi che vive e soffre ha bisogno di ritrovare il primato di Dio “perché è questo primato a permetterci di ritrovare la verità di ciò che siamo, ed è nel conoscere e seguire la volontà di Dio che troviamo il nostro vero bene”. Da dove partire… dall’Eucaristia: qui Dio si fa così vicino da farsi nostro cibo, qui Egli si fa forza nel cammino spesso difficile, qui si fa presenza amica che trasforma. Questo immenso dono è a noi accessibile nel Sacramento dell’Eucaristia: Dio si dona a noi, per aprire la nostra esistenza a Lui, per coinvolgerla nel mistero di amore della Croce, per renderla partecipe del mistero eterno da cui proveniamo e per anticipare la nuova condizione della vita piena in Dio, in attesa della quale viviamo”. (Benedetto XVI, Omelia a conclusione del XXV Congresso Eucaristico, Ancona 11.9.2011)
Il nostro Fondatore, il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, ci ha insegnato che l’Eucaristia è sacramento di amore dove Gesù dona il proprio Corpo perché tutti possano mangiarne. Ci ha insegnato a riflettere su questo miracolo di amore: “Il primo miracolo è che Egli sia voluto restare in mezzo a noi…; il secondo, che sia voluto diventare Pane; il terzo, che egli voglia che noi lo mangiamo… . Nel momento in cui il sacerdote dà l’Eucaristia, in quel momento in cui rispondiamo Amen, pensiamo ha amato me e ha dato se stesso per me” (da L’Eucaristia, inedito).
Nel celebrare la GSU vogliamo pregare Gesù Eucaristia affinché ci mostri il Suo volto, ci riveli il Suo cuore, ci sveli il Padre, ci doni lo Spirito d’Amore e ci spinga ad annunciare la Sua presenza a quanti lo cercano, a quanti sono affamati di questo Pane.
Vogliamo fare nostra l’esperienza di San Luigi Guanella: “Come è dolce pregare Gesù nel Santissimo Sacramento! Vale più un quarto d’ora dinanzi ai santi altari che molte prolisse orazioni recitate altrove. Ma specialmente è giovevole ricevere Gesù nella santissima Comunione. Allora è il Padre che con intima confidenza conversa con il Figlio diletto. Allora è Gesù che, entrando nella casa del cuor nostro, ci educa come maestro paziente.” (dagli scritti del Santo).
Loretta Angelini – Rappresentante del Movimento Pro Sanctitate presso la Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali