Idea luce
La compassione è la cura di tutte le ferite.
Introduzione
All’indomani della Giornata Mondiale del Malato, istituita dal Beato Giovanni Paolo II nel 1992 e che si celebra ogni anno l’11 febbraio nella memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes, la liturgia di questa VI domenica del Tempo Ordinario viene a scuotere la nostra coscienza sul senso della sofferenza fisica, morale e spirituale. Solo l’incontro con il Signore Gesù vince e guarisce ogni forma di male che attenta alla nostra vita e ci rende capaci di farci a nostra volta compassionevoli verso chi è nel dolore.
Atto penitenziale
Signore, che hai compassione di tutti i tuoi figli, abbi pietà di noi.
Cristo, che sei venuto a sanare i malati, abbi pietà di noi.
Signore, che rimetti i nostri peccati, abbi pietà di noi.
Liturgia della Parola
I Lettura Lv 13, 1-2; 44-46
Una lettura spirituale del brano del Levitico ci consente di cogliere la drammatica realtà del peccato e le sue conseguenze non solo personali ma comunitarie e sociali. Il peccato è la lebbra di cui ognuno di noi è affetto e da cui solo il Signore può liberarci.
Salmo 31
II Lettura 1Cor 10, 31 – 11, 1
L’apostolo Paolo ci invita ad essere imitatori di Cristo e ci indica anche la finalità di questa sequela, che non è solo una ascesi personale verso la perfezione, ma è anche e soprattutto una edificazione vicendevole nella carità fraterna.
Vangelo Mc 1, 40-45
Traccia di riflessione
La lebbra e la rabbia
La lebbra scomparve ed egli guarì
In queste domeniche Marco ci ha raccontato la lotta senza quartiere di Gesù contro il male. Oggi il male arriva ad uno stato enorme, direi allo stato terminale del lebbroso. Anche lì il Signore entra superando le leggi e le inibizioni umane. Gesù evangelizza e umanizza, perché vuole restituire l’uomo alla sua dignità e libertà. Il Vangelo ci parla di Gesù e di noi. Gesù ci dice cosa fa Dio di fronte al nostro male: si cala personalmente nel nostro inferno. Viene a prendere il giogo su di sé e ne fa il luogo per manifestare l’amore del Padre per i piccoli e i poveri, per gli ammalati e gli esclusi. Non elimina la morte, manifesta l’amore; non spiega il dolore, lo riscatta dall’assurdo. Di noi questo Vangelo ci dice che siamo veri discepoli di un Maestro così, a condizione che ci schieriamo in prima fila contro ogni tipo di emarginazione.
Preghiera dei fedeli
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri, i diaconi, perché siano in tutto imitatori di Cristo e mai diano motivo di scandalo alla Chiesa di Dio e al mondo, preghiamo.
• Per i rappresentanti della politica e del governo, perché mettano in atto azioni volte a superare e a rimuovere ogni forma di esclusione sociale in nome della dignità di ogni persona, preghiamo.
• Per gli operatori socio-sanitari, perché il loro rapporto con i malati sia mosso da profonda compassione, da sollecita solidarietà e da instancabile dedizione, preghiamo.
• Per noi qui riuniti, perché sappiamo offrire ogni nostra sofferenza ed umiliazione per il bene della Chiesa ed impariamo ad accostarci con amore al fratello sofferente ed emarginato, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Gesù Eucaristia, medico dei corpi e delle anime, ti rendiamo grazie perché hai avuto compassione di noi e ti sei chinato sulla nostra lebbra. Vogliamo anche noi supplicarti di guarirci e di guarire tutte le infermità che attendono di essere sanate dal tocco della tua mano. E, purificati dalla tua grazia, saremo testimoni del tuo amore e della tua misericordia in mezzo agli uomini, bisognosi della tua salvezza.
Idea guida
Portiamo a chi soffre il conforto della nostra vicinanza.