La Cappella della Medaglia miracolosa, sita in Rue du Bac 140 a Parigi, attira ogni anno circa un milione di pellegrini, persone che cercano risposta ai loro problemi, che si rivolgono alla Madonna riconoscendo in Lei una Madre che accoglie, accompagna, ama.
Il mistero di Rue du Bac nasce dalle apparizioni della S. Vergine a una giovane novizia delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli, Caterina Labouré. È proprio Caterina che racconta della misteriosa chiamata ricevuta nella notte del 18 luglio 1830, verso le 23.30: “Suor Labouré!… Suor Labouré!…”.
Il suo angelo custode la invitava: “Vieni!, in cappella la Madonna ti aspetta”. Nella cappella la giovane suora incontra la SS. Vergine vestita di seta. Suor Caterina si mette in ginocchio, giunge le mani e le posa in grembo alla Vergine Santa. Ha inizio il lungo e amoroso dialogo tra la Regina del cielo e l’umile suora.
Nella seconda apparizione Caterina ha la visione della medaglia: un ovale con intorno una iscrizione in lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te”. Nel rovescio: in alto una croce sormonta la ‘M’ di Maria, in basso due cuori, l’uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada. Caterina ode allora queste parole: “Fai coniare una medaglia, secondo questo modello.
Coloro che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie”. Caterina Labouré nasce in Francia, a Fain-lès-Moutiers, da Pietro e Maddalena Gontard, ben presto rimane orfana della madre e dopo un breve periodo in casa della zia, si prende cura della casa, dei sette fratelli e delle sue due sorelle.
Per questo motivo non può frequentare le scuole elementari; cerca di vivere i doveri quotidiani con amore e di non trascurare la preghiera; a 12 anni riceve la Prima Comunione. Fin dall’adolescenza desidera entrare tra le Suore della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, ma per il rifiuto del padre aspetta fino ai 24 anni, quando finalmente entra come postulante. Siamo nel 1830 e Parigi celebra San Vincenzo de’ Paoli nell’occasione della traslazione delle reliquie tenute fino a quel momento nascoste a causa della Rivoluzione. Trascorre il noviziato a Rue du Bac a Parigi, dove oltre alla visione di San Vincenzo avvengono anche quelle di Gesù Eucaristico e di Cristo Re, prima delle grandi apparizioni della Madonna Immacolata – un ciclo di cinque – in cui viene appunto chiesto alla suora di coniare la medaglia che riproduce la visione.
Dopo la professione religiosa si dedica per 46 anni a diversi uffici nelle varie comunità della Congregazione e particolarmente alla cura degli ammalati e agli anziani, portando nel segreto il dono ricevuto e conosciuto solo alle superiore. Il suo è un esempio di silenzio e di grande umiltà, virtù richieste ad ogni seguace di Cristo, mite e umile di cuore.
Caterina muore il 31 dicembre del 1876; è beatificata nel 1933 da Pio XI e canonizzata nel 1947 da Pio XII.
La medaglia è stata presto detta “miracolosa” e fra i miracoli più belli ad essa attribuiti vi è la conversione dell’ebreo agnostico Alfonso Ratisbonne
(20 gennaio 1842).