Idea luce
Creati per amare e per essere santi.
Introduzione
La liturgia di questa VII domenica del Tempo Ordinario ci ripresenta la vocazione alla santità come la chiamata fondamentale della nostra vita. Al di sopra di tutto dobbiamo essere orientati alla perfezione dell’amore, primo e sommo comandamento divino. Amore a Dio e amore al prossimo, indissolubilmente legati da un unico dinamismo e da un unico fine: essere “come” Colui che ci chiama e che ci ama. Egli stesso ci indica la misura del nostro amore: tendere al massimo.
Atto penitenziale
Signore, che ci inviti di essere misericordiosi con il nostro prossimo, abbi pietà di noi.
Cristo, che ci chiami ad amare come tu ci hai amato, abbi pietà di noi.
Signore, che ci chiedi di non offendere lo Spirito Santo che abita in noi, abbi pietà di noi.
Liturgia della Parola
I Lettura Lv 19, 1-2.17-18
Essere santi perché il Signore è santo non è un semplice precetto ma la vocazione iscritta nel profondo di ogni uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio. Questa verità rinnova anche i rapporti tra gli uomini, che possono e devono riconoscersi fratelli.
Salmo 102
II Lettura 1 Cor 3, 16-23
Noi siamo di Cristo e Cristo è di Dio: questa appartenenza ci rende paradossalmente liberi di vivere in pienezza la nostra umanità e la nostra santità. Tutto ciò che abbiamo è, quindi, una opportunità per realizzare questo disegno d’amore.
Vangelo Mt 5, 38-48
Traccia di riflessione – Il paradosso della santità
Amate i vostri nemici
Gesù vuole il nostro di più, la santità di fare come lui nell’amore, fino alla croce. Lui è la fonte e il modello della santità e la Chiesa ci guida come madre e maestra verso la santità proponendoci l’esempio concreto dei santi. Un salto in più richiede l’amicizia con Gesù: il paradosso della sua vita. Il suo amore è possibile solo perché lui l’ha vissuto integralmente fino in fondo. La perfezione che egli ci
chiede è già stata da lui donata alla comunità dei credenti nel mistero pasquale, il cui memoriale nell’Eucaristia lo rende sempre vivo e vicino a tutti. Dio ci chiede tutto. È geloso. Amando senza misura chiede altrettanto a noi. Noi tutti siamo di Dio (vedi seconda lettura). La santità che ci chiede Gesù non è quella nostra ma sua, anzi della Trinità in noi. Saremo perfetti insieme a lui e non da soli. Non siamo nati santi ma dobbiamo e possiamo se vogliamo, diventarlo. Nella vita di ogni santo c’è stato sempre qualcuno, spesso anonimo, che ha seminato e la persona nella sua libertà fa sbocciare poi nel tempo. Anche ciascuno di noi è inserito in questa rete sottile di fili impercettibili che rendono possibile già tra noi la perfezione di Dio.
Preghiera dei fedeli
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri, i diaconi, perché come Mosè rinnovino continuamente alla comunità dei credenti e a tutti gli uomini di buona volontà la chiamata ad essere perfetti nell’amore come il Padre celeste, preghiamo.
• Per quanti reggono le sorti dei popoli e delle nazioni, perché sappiano superare i limiti della giustizia umana con lo slancio della fraternità e della solidarietà universale, preghiamo.
• Per i consacrati e le consacrate, perché siano un richiamo per tutti al primato di Dio, della sua santità e delle esigenze del suo Regno di amore, preghiamo.
• Per quanti sono prigionieri dell’odio e del rancore, perché aprano il cuore alla misericordia, che è un dono da ricevere e da restituire con generosità, preghiamo.
• Per tutti noi e per le nostre famiglie, perché sappiamo camminare insieme sulla via della santità, aiutandoci ad essere migliori nelle piccole cose con amore e per amore, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Gesù Eucaristia, grazie dell’amore che anche oggi riversi in abbondanza nella nostra vita con la tua presenza. Grazie, perché non ti stanchi di ripetere il tuo invito alla santità, anche quando siamo smarriti per altre vie che non conducono a te. Grazie, perché ci incoraggi a non accontentarci di seconde scelte ma a puntare in alto, dove tu ci attendi ora e per sempre.
Idea guida
Dilatiamo gli spazi della nostra anima andando incontro agli altri e saremo santi.