Nella vicenda umana del beato Joseph-Marie Cassant non può ravvisarsi che un vero e proprio “fallimento” secondo categorie totalmente mondane; forse proprio per tale ragione in lui fu da subito presente il terreno buono che porta il frutto della santità secondo il Vangelo di Cristo.
Joseph Cassant nacque il 6 marzo 1878 nel Sud della Francia da una famiglia di agricoltori benestanti. Già da piccolo il nostro aveva manifestato apertamente il suo desiderio di diventare sacerdote e giovanissimo aveva ben compreso lo scopo della sua esistenza che sintetizzò in un suo motto: “Tutto per Gesù”.
Intraprese gli studi e dovette subito rendersi conto delle grandi difficoltà di apprendimento che costituivano il suo bagaglio personale: un continuo e completo fallimento. A questo si univa la salute malferma che già faceva preconizzare una non lunga esistenza.
Entrò in contatto con la vita monastica e comprese che poteva essere la sua via di consacrazione totale al Signore. Fu accettato presso l’abbazia cistercense di Santa Maria del Deserto a Tolosa.
Nel 1900, dopo il periodo del noviziato, venne ammesso alla professione solenne e perpetua. Tuttavia nel beato era diventato chiaro anche l’essere chiamato al sacerdozio, Joseph desiderava in tal modo poter completare la sua donazione a Cristo in completa identificazione e offerta di sé.
Iniziati gli studi la situazione si presentò estremamente difficile, un docente particolarmente vessante gli procurò non pochi problemi e mortificazioni, sebbene si impegnasse con tutte le sue forze e sempre con animo lieto, i risultati erano quasi nulli.
Tuttavia la perseveranza e il tempo diedero ragione al giovane monaco che ebbe la gioia dell’ordinazione presbiterale il 12 ottobre 1902.
Subito dopo si manifestò in modo virulento la sua malattia, la tubercolosi, che nel giro di pochi mesi lo consumò. Il 31 maggio 1903 padre Cassant celebrò la sua ultima Santa Messa e il 17 giugno, a 25 anni, chiudeva il suo cammino terreno. Nel 1935 fu introdotta la causa di beatificazione. Il padre Cassant è stato beatificato il 3 ottobre 2004.
La totale unione a Cristo traspare dagli appunti del beato: “O Gesù mio, quanto sei buono per darti a me tanto miserabile, tanto carico di iniquità. Tu vuoi che ti riceva nel mio cuore, per quanto povero esso sia, perché sai che ricevendoti si riceve la vita, e tu mi vuoi far vivere… O Gesù, spero di ottenere questa grazia, e cioè che la conversazione con te sia continua”.